Stefano Sensi, nuovo centrocampista della Sampdoria, ha parlato nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport dopo il passaggio a Marassi a gennaio.
Intervista a Sensi sulla Sampdoria
La data del 28 settembre 2019 le ricorda qualcosa?
«È il giorno del mio ultimo gol in Serie A, proprio a Marassi, contro la Samp. Vinse l’Inter per tre a uno, io segnai con un tiro da fuori toccato da Sanchez. Restammo in dieci nella ripresa proprio per la sua espulsione. Lì si è chiuso un cerchio. Speriamo di riaprirlo adesso. Che sia un segno del destino? Chissà».
Nazionale?
«Diciamo che mister Mancini mi ha dato quella spinta in più. Io già volevo fortemente venire qui, per una questione di rilancio personale e del prestigio della società. Certo, le parole del c.t. mi hanno fatto molto piacere, sono state positive. Lui qui ha fatto la storia e ciò è stato un stimolo in più per venire qui».
Pensa al Mondiale?
«No, sono sempre stato dell’idea che bisogna guardare sempre soltanto alla prossima gara».Sensi sulla scelta della Sampdoria
Dubbi sulla scelta Sampdoria?
«No, il gol in Coppa Italia non ha cambiato nulla, nel senso che sono entrato in campo facendo quello che dovevo. Sono un professionista, era un mio dovere, ma mi ha fatto piacere perché comunque io all’Inter sono stato veramente bene. E parlo di compagni, società e tifosi. Mi hanno trattato tutti alla grande, quindi fare un gol decisivo è stato bello. Tuttavia, il mio pensiero non è cambiato, perché già volevo venire qui. Il contatto era stato avviato la settimana precedente».
Che effetto fa sapere che da giugno in poi il suo futuro è tutto da scrivere?
«È uno stimolo, non mi voglio porre limiti. Sono arrivato in prestito secco, ma questo non mi deve deconcentrare né dal percorso personale né da quello della squadra».Sensi sul ruolo alla Sampdoria
Tatticamente, con Giampaolo, farà il play davanti alla difesa o giocherà più avanzato, dietro alle punte?
«Nella mia carriera a centrocampo ho fatto un po’ tutti i ruoli, anche l’interno. All’Inter ero una mezzala. Ho parlato con il mister, mi ha fatto cenno della sua idea di utilizzarmi anche come trequartista. Chiaramente io mi metto a disposizione del mister e della squadra».
Quali sono oggi le sue condizioni?
«Mi sento molto bene da tempo. Sappiamo tutti quello che ho passato, non è stato facile, ma mi è servito per crescere, per migliorare e dare anche molta più importanza alla prevenzione e a rinforzarmi sul piano fisico».
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