Niente conferenza stampa per Maurizio Sarri. A fare il punto in vista del prossimo impegno di campionato contro il Cagliari di Ranieri ci ha pensato Manuel Lazzari. Intervenuto in conferenza stampa, ha rilasciato alcune dichiarazioni.

Lazio, la conferenza stampa di Lazzari

Di seguito le dichiarazioni del calciatore della Lazio durante l'incontro con la stampa:

Sul ruolo

“Ho fatto tutta la mia carriera da quinto fino all’arrivo di Sarri. Poi mi sono dovuto adattare, soprattutto i primi due anni. È un altro ruolo, un altro calcio. Quest’anno mi sento molto meglio e penso anche che si veda. Penso più a difendere che ad attaccare, è quello che vuole il mister. Ho molto più campo da attaccare ma spesso arrivo meno lucido in fondo perché la distanza da fare è maggiore. Cerco di essere concentrato per 90 minuti, fare il difensore non è come fare il centrocampista o l’attaccante. Se sbagli è un problema. Ho compiuto 30 anni ma non si smette mai di imparare. Fino a 3 anni fa non avrei mai pensato di fare il terzino, ora sono molto contento di avercela fatta”.

Sull'alternanza nelle gerarchie

“Quando un giocatore non gioca perde un po’ di fiducia, è meno contento, ma sono cresciuto molto a livello mentale in questi tre anni. La stagione è lunga, ci sono periodi in cui stai meglio e altri in cui stai peggio. L’importante è allenarsi sempre al meglio e cogliere le opportunità che hai”.

Su Milinkovic-Savic

“Con Sergej ci conoscevamo da 5 anni, era tutto semplice, bastava solo uno sguardo per capirci in campo. La Lazio ha perso un grande giocatore, faceva la differenza, ma sono arrivati tanti altri giocatori che possono diventare come lui. Guendouzi è veramente forte, è diverso da Sergej ma si sta inserendo molto bene. Su di lui la Lazio ha fatto un grande affare. Con Isaksen ci siamo trovati bene con il Celtic, siamo felici di come ha giocato. Speriamo che ora faccia la differenza anche in campionato”.

Sui nuovi arrivi

“È normale che debbano avere bisogno di tempo. Soprattutto chi arriva dall’estero, al contrario per esempio di Rovella. Sarri chiede determinate cose, basta uno che non le faccia e salta tutto. Serve tempo e pazienza”.

Su Immobile e Castellanos

“Ciro lo vedo sempre molto sereno e felice, l’umore dopo il Celtic era molto alto. È in fiducia. Ha ricevuto molte critiche, ma lui sta bene. È un uomo molto forte, sia fisicamente che mentalmente, è bravo a guardare avanti e a focalizzarsi solo sul campo. La differenza tra i due? Ciro è più bravo ad andare in profondità, Taty viene più incontro per far giocare la squadra. Sono entrambi di grande valore, siamo fortunati ad averli. In base alla partita, sarà il mister a decidere chi giocherà”.