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Romelu Lukaku, Mvp del campionato per la Lega Calcio, ha parlato nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. La punta belga ha parlato del suo segreto fuori dal campo per dare il massimo.

Intervista a Lukaku sulla musica

Lukaku, cosa rappresenta la musica nella sua vita?

«È un modo per tenere connesso me stesso con le difficoltà che ho passato nella mia esistenza, con tutto il mio vissuto. È importantissima: non solo un hobby, ma una parte di me».

Quale canzone si può dedicare a questo scudetto?

«Difficile sceglierne una sola perché è stata una cavalcata eccezionale e piena di storie all’interno. Ma mi viene in mente “H.a.m” di Kanye West e Jay-Z: è di dieci anni fa, ma sempre attuale. Ci dice che bisogna avere fiducia in se stessi per ottenere grandi risultati nella vita».

Lukaku sui momenti di difficoltà

C’è un verso che ama e che l’ha aiutata nelle ultime settimane convulse?

«In “D’Evils” di Jay-Z si dice: Nine-to-five is how you survive, I ain’t tryna survive. I’m tryna live it to the limit and love it a lot. Significa: “Dalle 9 alle 5 sopravvivi, io non sto cercando di sopravvivere. Sto provando a vivere al limite e mi piace molto”. Mi sento così: ho sempre provato a fare tutto al limite, a spingermi in ogni allenamento e partita e per questo ho avuto successo. Voglio fare il mio lavoro al meglio, ma senza dimenticare di spendere il tempo con chi amo: mia madre, i miei fratelli, gli amici».

Prima delle partite ascolta sempre la stessa playlist?

«Assolutamente sì, è un rito. Ho una playlist speciale che mi fa compagnia quando arrivo allo stadio e prima del match. Mi dà concentrazione, mi aiuta a tenere focalizzato l’obiettivo da raggiungere».

Nello spogliatoio interista è lei a mettere la musica?

«No, siamo un grande gruppo anche perché c’è molto rispetto reciproco. Ognuno ha i suoi gusti e ascolta ciò che vuole».

Intervista a Lukaku sui gol

Ma che differenza c’è tra il suono di San Siro che abbraccia un suo gol e quello di una canzone che cambia la vita?

«Segnare un gol è la sensazione più bella del mondo dopo quella che ho provato quando è nato mio figlio. Per il resto, io volevo conoscere solo poche persone selezionate nella mia vita. Una di queste era Kobe Bryant, riposi in pace! E l’altra era proprio Jay-Z: quando per la prima volta mi sono trovato a parlare con lui, di vita e non solo di lavoro, c’era anche Dj Khaled: era come un sogno che si avverava. Adesso spero che, pandemia permettendo, venga a Milano a vedermi segnare a San Siro».