Se dici Inter non si può non pensare a Massimo Moratti, storico presidente nerazzurro già al timone del club nell'anno del triplete: interessante e lunga intervista ai microfoni del portale greco gazzetta.gr, di seguito i passaggi più caldi del suo intervento.

Moratti sulla passione per l'Inter

"L’amore di mio padre, che era un uomo fantastico, ci ha fatto innamorare perdutamente dell’Inter. Per me l’Inter è un po’ come una famiglia, uno spazio di gioia, ma anche di dovere, uno spazio sempre connesso alla nostra vita".

Moratti sui tanti allenatori dell'Inter sotto la sua presidenza

"Roy Hodgson era il mio migliore amico. Certo ho avuto un buon rapporto con Mancini, che amo molto, con Mourinho, con cui siamo tanto amici. Gli sarò sempre grato e i miei sentimenti per lui sono sempre molto amichevoli. A Roma ha bisogno di tempo, la città è stupenda ma la piazza è difficile. La squadra ha buoni giocatori, ma non abbastanza".

Moratti sull'Inter di Ronaldo e Calciopoli

"Squadra fantastica, ragazzi fantastici. È stata una squadra sfortunata, perché ha vinto solo una Coppa Uefa, ma meritava molto di più. Calciopoli è stato il momento peggiore del calcio italiano, forse anche del mondo. Ora è stato dimenticato. Era una brutta dimostrazione di quella mentalità che esisteva".

Massimo Moratti, storico ex presidente dell'Inter (Getty Images)
Massimo Moratti, storico ex presidente dell'Inter (Getty Images)

Moratti su Ronaldo e gli altri campioni della sua era

"Ronaldo il Fenomeno è il talento più grande che ho visto in Italia, non voglio confronti con altri talenti. Cristiano Ronaldo è un giocatore fantastico e un uomo perché impara e gli piace imparare tutto. È un grande atleta, un corpo fantastico. Il Fenomeno era un campione nato, pochi giocatori al mondo avevano queste capacità. Dobbiamo ringraziare Dio per questo. Lo scambio Ibrahimovic-Eto’o, l’affare con il Barcellona, mi inorgoglisce. Questo perché personalmente considero Ibra il giocatore più forte fisicamente che esista. Il Barcellona spingeva, parlavo con il presidente, ma non volevo venderlo e gliel’ho detto. Lo consideravo il più forte. Il presidente del Barcellona mi ha detto che avevo ragione. Abbiamo preso 60 milioni con la cessione di Zlatan, più Eto’o e abbiamo vinto tutto. Milito ci ha dato le più grandi soddisfazioni che potessimo avere". 

Moratti su Javier Zanetti

"Era un leader con cuore. In effetti è stata una mia scelta, nessuno ce lo ha suggerito. Ero seduto davanti alla Tv a guardare una partita dell’Argentina U23. Mi avevano mandato la videocassetta, ma per vedere un altro calciatore. Ma non me ne sono nemmeno accorto, perché Zanetti mi aveva incantato. Fantastico. Così ho ordinato di andare lì e comprare questo calciatore. Ci ha dato molto di più di quanto ci aspettassimo".

Moratti sul rimpianto di mercato

"Cantona. Peccato non averlo portato, per un piccolo errore. Era per me il giocatore che poteva cambiare fin da subito l’Inter del mio mandato. Mi è piaciuto molto. Poi c’erano altri giocatori che mi piacevano e che non potevo comprare. E altri che volevo comprare e mi hanno consigliato di non farlo. Ma Cantona era onestamente quello che avrei voluto avere. All’epoca avevo anche Paul Ince. Se li avessi avuti entrambi...".