Alla fine il Mondiale è arrivato e vedere gli altri giocare continua a essere dura: non si nasconde Roberto Mancini, ancora alle prese con la delusione Qatar. Il ct azzurro ha parlato a Che Tempo che fa su Rai Tre, presentando con Gianluca Vialli il docufilm di Marco Ponti La bella stagione, che racconta i fasti della Sampdoria tricolore.

Italia, Mancini e la delusione Mondiale che non passa

"Il fatto che non ci siamo dispiace molto, spero che questo non accada mai più, perché l'Italia deve starci: è vero è un mondiale particolare, ma è sempre un mondiale ed è meglio esserci". 

Mancini e lo scudetto con la Sampdoria

"E' stata una emozione unica e straordinaria, arrivata in un momento difficile. Non è solo il diario di una stagione sportiva,  c'è tutto lo sforzo di trasmettere i valori alla base di quella cultura che ci portò a vincere. Un calcio meraviglioso di cui non abbiamo avuto la fortuna di far parte. Eravamo nei nostri anni migliori, una squadra speciale e alla fine di quella storia finiva un po' la nostra gioventù".

Mancini sull'abbraccio con Vialli a Wembley

"C'era tutto, l'aspetto sportivo, la gioia per un nuovo traguardo raggiunto e la paura che aveva condizionato entrambi per via delle mie condizioni. Quelle lacrime sono per tutto questo. Ed è stato più bello degli abbracci di quando io gli passavo la palla e lui faceva gol. Un momento bellissimo di condivisione con Roberto, c'era amicizia amore, con lacrime piene di tante cose. Indimenticabile, gli voglio bene come quando eravamo ragazzini, anzi ora gliene voglio di più".