A Daniele De Rossi, consapevole che quella sarebbe potuta essere la sua ultima partita in Nazionale (come poi effettivamente è stato), non andava proprio giù l'idea di entrare, precludendo magari l'ingresso in campo a El Shaarawy o Insigne. Il suo gesto ha fatto parlare l'intero mondo del calcio (compreso Loew, che l'ha elogiato), ma per quanto concerne la sua "prestazione" di lunedi a San Siro c'è dell'altro. E l'ha raccontato, via social, il giornalista dell'Expressen Thomas Wilbacher, riportando l'aneddoto raccontatogli da Mikael Lustig, in campo a difendere la porta svedese. Il capitano della Roma al termine della partita ha difatti raggiunto il pullman che di lì a poco avrebbe riportato la Nazionale di Granqvist e compagni in hotel, è salito sul bus ed ha chiesto scusa. Per cosa? Per i fischi che San Siro ha rivolto loro, durante l’inno svedese. "Ci ha fatto anche i complimenti per la qualificazione ai Mondiali”, ha raccontato il terzino del Celtic al giornalista. 

E dire che proprio Lustig, come si vede nel video precedente, aveva avuto una reazione certo poco elegante nei confronti dei suddetti fischi. Il difensore avrebbe difatti risposto con un perentorio "Jävla fittor är dom", che come riporta Repubblica è una brutta e volgare espressione che in Svezia si usa per denigrare la virilità di un uomo. Frase omofoba non proprio accettata dagli stessi media svedesi, e condivisa anche dalla moglie del calciatore, Josefine, che ha dichiarato “Sono state parole di Micke che sostengo? No. È una parola che lui o qualcun altro nella nostra famiglia usa di solito? Assolutamente no. Ovviamente ho parlato di questo con mio marito. Dice che è stata una scelta incredibilmente stupida. Sono cose che a caldo capita di dire senza pensare. Probabilmente lo facciamo tutti“. A prescindere dalla reazione di Lustig, resta il gesto di De Rossi, che saluta la Nazionale con un doppio gesto che lo qualifica, oltre che per i suoi straordinari 13 anni in campo, anche come un leader carismatico e attento al di fuori del rettangolo di gioco. "Un grandissimo uomo", semplicemente, come ribadito da Wilbacher, e da capitan Granqvist, nel post partita: "Grande rispetto per De Rossi. Lo abbiamo ringraziato".