Luciano Spalletti, commissario tecnico della Nazionale italiana, è intervenuto in conferenza stampa in vista dei prossimi impegni degli azzurri.

Italia, Spalletti in conferenza stampa

Di seguito uno stralcio del suo intervento:

Su Immobile

"Per Immobile c'è giunta una comunicazione dal medico della Lazio e c'è stato detto che c'era un problema di natura fisica, che non sapevano se avrebbe recuperato. Siamo andati più in profondità, era possibile che non giocasse. Ho chiamato direttamente a Martusciello e a Sarri, mi hanno risposto con grande disponibilità, poi ho chiamato il calciatore e abbiamo tutti insieme contribuito alla conclusione che era meglio per il calciatore lasciarlo a riposo perché anche lui sentiva questa necessità. Credo quindi che tutti abbiamo fatto la cosa giusta ed è rimasto a casa, poi ho visto che non ha nemmeno giocato quindi c'è stata coerenza da parte di tutti".

Su Kean

"Su Kean dico che non so qual è stato il comportamento precedente a qui: per me i miei calciatori sono creature speciali e li tratto da tali, però allo stesso tempo voglio risposte speciale. Qui non si viene a ridacchiare dietro a ciò che si fa in campo, si viene a stare sereni e a divertirsi: però è un gioco che richiede molta serietà e professionalità. Andando a fare delle ricerche perché a volta si leggono delle cose, ho letto un libro degli All Blacks che si intitola: 'Niente teste di cazzo'. Sarà il regalo per Natale per i calciatori. Qui si fanno le cose seriamente, non abbiamo spezi differenti. Siamo disposti a creare questo sacrificio per portare a caso la pagnotta del risultato ed è il risultato a fare la differenza. Noi dobbiamo crearci tutti i vizi corretti per portare a casa il risultato. Non c'è spazio per altre cose, ma solo una attenzione totale per portare a casa il risultato perché noi dipendiamo da quello. Poi i rapporti rimarranno, a loro deve rimanere qualcosa del tempo passato qui, però poi conta il risultato. E' come nella vita di carestia, quando c'era difficoltà a trovare la pagnotta: uguale qui, dobbiamo trovare il risultato per arrivare al giorno dopo. Dobbiamo impegnarci in profondità e totalmente per il tempo a disposizione".

Sul centravanti

"In questo calcio che s'è evoluto c'è necessità di motore e scocca, ma anche tecnica. C'è da riempire lo spazio dei 95 minuti con cose che tutti devono mettere dentro. La fisicità e il motore che hai è un presupposto di partenza: potessi scegliere, lo sceglierei come due centravanti che ho già qui, ovvero Kean e Scamacca. Scamacca è forse un po' più pulito tecnicamente, come tocco di palla e qualità nello stretto. Kean è uno più fisico, più massiccio dal punto di vista d'impatto, di copertura di campo e di metri. Fa più strada. Da quando sono andato a trovare Allegri e ci ho parlato mi ha fatto una grandissima impressione. Con Allegri io non ho assolutamente nulla, anzi, mi sta molto simpatico. E Kean ha fatto vedere che può essere un calciatore che può vestire questa maglia. Poi verrò a conoscenza anche dei suoi comportamenti qui dentro e ne parlerò con lui: divento un soggetto scomodo con coloro che non hanno subito chiaro ciò che deve essere il loro comportamento qui. Raspadori ha tutte e due le cose degli altri, gli manca probabilmente un po' d'altezza per la palla buttata perché poi molte partite si vincono sui piazzati, sui colpi di testa, quando le squadre si mettono col blocco difensivo basso. Lui ha tecnica da vendere, destro e sinistra, inventiva e imbucate, è un centravanti con altre caratteristiche può giocare anche con un altro centravanti. Per concludere, sono messo benissimo, ho tutto ciò di cui ci necessità".

Su Bonaventura

"L'altra volta ho fatto fatica a non chiamarlo, è un po' il Pellegrini della situazione. E' il centrocampista più offensivo che sa stare trequartista, sa buttarsi esterno. Ha una gestione della palla totale. Ha tiro da fuori area, gol, inserimento, ciò che ci ha fatto vedere anche ieri. L'unica cosa su cui ero titubante era l'età, ma se quelli di questa età fanno vedere queste cose bisogna portare anche lui".

Su Chiesa e Zaccagni

"A sinistra c'è Kean, Raspadori, Zaniolo. Spero ci siano anche Chiesa e Zaccagni: quest'ultimo l'ho lasciato a casa perché ieri sera gli hanno fasciato la caviglia, potevo mica obbligarlo a venire? Lo riguardano loro oggi, senza fretta, perché poi tanto è lui. Probabilmente la società spera nel discorso di cui Sarri è portavoce, ma poi ci sono anche i ragazzi che vengono qui volentieri e se sta bene è chiaro che lo portiamo. Se poi è titubante, resta a casa. Perché non si vogliono qui giocatori che vengono forzati: chi vuole restare in vacanza ce lo dice e noi siamo disponibili. Non vogliamo chi non ha a cuore le sorti della Nazionale. Su Chiesa: secondo la società c'è pochissimo, secondo le conferme c'è pochissimo però poi conta lui. Ora gli si fanno vedere le ultime diagnosi, si fanno vedere il discorso del medico della Juve, poi quello della Nazionale e poi decide lui. Zaccagni può venire e Chiesa valuteremo se rimane o se va via".