Diverse ore dopo la sconfitta è il momento di mettere insieme i pezzi, provare ad appigliarsi all'orgoglio, non cercare di pensare che sarebbe bastato più precisione da parte di Pellè o Zaza (ma magari anche Bonucci e Darmian) per sognare ed esultare. Ieri sera invece la storia è cambiata, e la Germania ha conosciuto, seppur ai rigori, la prima gioia contro l'Italia. Un rigore di Hector, fra l'altro neanche irresistibile e molto simile a quello che Neuer ha preso a Darmian, ci condanna, ed è proprio Gigi Buffon, che quella palla l'ha sfiorata ma non trattenuta, ha provare a non sciogliere quanto di buono fatto. 

 "Quando siamo arrivati qui in Francia sembravano l'esercito di Franceschiello, adesso invece stiamo tornando a casa con la considerazione di una squadra temuta e rispettata, non dobbiamo dilapidare questo patrimonio che siamo riusciti a creare". Gigi è andato avanti, chiarendo il segnale a Ventura, nuovo ct: non perdiamo quanto di buono fatto. "Abbiamo fatto capire che con la cultura del sacrificio e del lavoro si possono anche scalare delle montagne che sembrano insormontabili. Ripeto, non sprechiamolo".