Lele Adani lancia il Milan e Leao. Dopo la qualificazione in semifinale di Champions post pareggio a Napoli, l'ex difensore ha elogiato la squadra di Pioli, analizzando tatticamente l'andamento della partita alla "Gazzetta dello Sport".

Su Napoli-Milan

«Milan uscito indenne e lo ha fatto nell’unico modo in cui poteva: facendo densità nei propri 30 metri, ma soffrendo poco e “pizzicando” ogni tanto l’avversario con ripartenze micidiali. Il Napoli ha calciato tanto, ma nel primo tempo non è mai stato pericoloso. Il Milan, invece, ha usato bene il corpo, ritrovando il piacere del duello fisico, difendendo alla grande. La squadra di Pioli ora si sente forte anche quando la palla ce l’ha l’avversario e il perché ha un nome e un cognome: Rafael Leao».

Su Leao

«Si è anche sacrificato ogni tanto. Ma quando dico che i rossoneri sanno di poterti far male anche quando non hanno la palla è proprio perché hanno un calciatore eccezionale a campo aperto. E possono permettersi di isolarlo, tanto lui parte così, a cento all’ora e non lo prendi».

Sul duello tra Leao e Kvara

«Diciamo che hanno dovuto giocare due partite all’opposto. Kvara era costantemente raddoppiato, sia a San Siro che al Maradona, non aveva mai spazi per affondare: ci è riuscito un paio di volte, con giocate individuali d’alta scuola, ma peccando poi nella conclusione. Sono stati molto bravi Diaz e poi Messias, ma anche Krunic, nel dare sempre una mano a Calabria, a sua volta molto bene nei duelli. Leao, invece, ha sfruttato una caratteristica che mette tremendamente in difficoltà il Napoli: partire nello spazio tra Rrahmani e Di Lorenzo, mandando fuori fase entrambi. Io penso sia il motivo principale del perché la squadra di Spalletti soffra così tanto i rossoneri».

Su Osimhen

«Semplicemente Kjaer e Tomori hanno fatto una partita straordinaria per attenzione e precisione nella marcatura, concedendogli poco o nulla. Sembravano due difensori dei vecchi tempi. Ma hanno potuto farlo anche perché il resto della squadra non li ha mai costretti a lasciare la posizione per uscire sugli esterni».

Su Maignan

«Io sono convinto che il portiere francese, Tonali e Leao siano stati gli uomini dello scudetto lo scorso anno. Maignan è strepitoso, uno dei tre migliori in Europa nel ruolo per completezza, mentalità e modernità. È mancato per cinque mesi e si è visto quanto conti per il Milan».

Sul possibile derby in semifinale

«Il precedente del 2003? Furono, calcisticamente parlando, i sei giorni più tesi per Milano. Pare quasi uno scherzo del destino che 20 anni dopo siamo vicinissimi a rivivere le stesse emozioni. I rossoneri hanno superato uno scoglio forse ancora più duro, battendo il Napoli. Chissà che non possano giocare più liberi in semifinale...».