Non sono mancate polemiche durante e dopo la spettacolare semifinale di Champions League tra Inter e Barcellona.
Polemiche legate alla telecronaca di Fabio Caressa e Beppe Bergomi, in particolar modo per l'enfasi di quest'ultimo nei momenti più concitati della partita di San Siro.
In una intervista a La Gazzetta dello Sport, Bergomi ha replicato a chi lo ha accusato di aver palesato eccessivamente la sua fede calcistica.
Barcellona-Inter, Bergomi replica alle polemiche sulla telecronaca
"Faccio telecronache da 25 anni e le critiche maggiori le ho ricevute proprio dagli interisti. Come si fa a non farsi prendere dall'emozione? Lo stesso Fabio a un certo punto piangeva con me. Accanto a noi c'era Repice e ci siamo proprio detti che è impossibile rimanere distaccati. È chiaro che dopo una vita con la maglia dell'Inter qualche sfumatura ci può scappare. Forse la parata di Sommer su Yamal nel finale l'ho sottolineata troppe volte.
Faccio questo lavoro da una vita e ho sempre cercato di essere professionale e rispettoso di tutti. Se ci sono in campo due italiane sono imparziale, altrimenti ci sta farsi trascinare anche dalle emozioni. Da casa è impossibile cogliere l'elettricità che può attraversare uno stadio in certe partite. E credo che ci stia trasmetterlo ai telespettatori.
Abbiamo fatto tantissime telecronache, io e Fabio, ne abbiamo viste di tutti i colori. Ma questa è stata davvero incredibile. Ti puoi preparare quando vuoi a una partita, ma poi vieni trascinato. E di certo io sono stato trascinato: l'emozione che chiunque ha vissuto, l'abbiamo vissuta anche noi. E non puoi trattenerla. Letteralmente: non ci riesci. Magari da casa, sul divano, non si è percepito del tutto, ma San Siro è stato impressionante e da telecronista ti senti trascinato dall’ambiente, Per questo dico che si tratta di una delle mie telecronache più emozionanti: questa partita si poteva commentare solo così".