Prima il gol contro il Bayern Monaco, poi quello del 4-3 al Barcellona: c'è tanto Davide Frattesi nel raggiungimento della finale di Monaco per l'Inter.

Della sua cattiveria agonistica, di quella ringhiera su cui è voluto risalire questa sera

Il centrocampista, tra i protagonisti di questa partita folle, ha parlato delle sue sensazioni. E pensare che a un certo punto stava anche chiedendo il cambio per qualche capogiro, dovuto - probabilmente - all'esultanza. Paonazzo in volto, senza più fiato... ma in finale di Champions League. 

La gioia incontenibile

Cosa è successo? "Non lo so, non lo so. Anzi, sono fortunato ad aver finito la partita perché ho urlato talmente tanto che alla fine vedevo tutto nero...

Mi ero stirato l'addome 

"Oggi devo ringraziare i fisioterapisti, l'altro ieri mi ero stirato un po' all'addome e abbiamo fatto un lavoro incredibile per esserci. La vittoria e il gol li dedico a loro".

I momenti clou della partita 

"Non so che dire, pensavo di non poter ripetere una cosa del genere a livello di emozioni, stasera è successo l'incredibile. Un gol così come quello di oggi fa parte della mia carriera. Non è che mi è stato dato questo talento, ma sono sempre stato l'ultimo a mollare e il primo a crederci. È un premio all'impegno e alla dedizione". Applicazione e una squadra infinita: "Come abbiamo fatto a restare in vita? Sul 3-3 Marcus continuava a dire che era stanco, io gli dicevo "guarda che passiamo noi". Sono subentrato ma è come se avessi giocato fino a quel momento per come l'ho vissuta con i compagni dalla panchina, mai fermi. Ho giocato davvero 120 minuti".