In Brasile, in questo momento, i sentimenti sono misti e contrastanti: c'è preoccupazione per come il virus sembrerebbe non fermarsi, ma anche una certa agitazione per capire quando non sarà più utopistico immaginare un ritorno alla tanto agognata normalità. Così, nello specifico, anche per il calcio: una delle industrie principali del paese si interroga su quando sarà possibile tornare a giocare, con animi al momento però molto differenti. 

Se infatti Flamengo e Vasco da Gama, ad esempio, spingono per una ripresa da compiersi nel più breve tempo possibile, dall'altro lato club come Fluminense e Botafogo non hanno nemmeno partecipato alla riunione dei club indetta appositamente per decretare la data utile alla ripresa degli allenamenti, in segno di chiaro dissenso. Nel frattempo, i club hanno però deciso: domani si torna ad allenarsi, il 14 giugno riprende il campionato.

Brasile e coronavirus: i dati

Il tutto però mentre l'epidemia non si ferma. Lo stato di San Paolo è al collasso, e quel che è peggio è che il picco dei contagi sembrerebbe ancora non essere stato toccato. A Rio, invece, circa 38mila contagiati e 4mila morti, mentre al Maracanà è stato allestito un ospedale Covid. 

Le autorità sanitarie avevano previsto un possibile ritorno in campo attorno al 10 luglio.