Scene di guerriglia sugli spalti, poi la festa dell'Argentina: notte ad alta tensione al Maracanà, dove il match tra il Brasile e la Seleccion valido per le qualificazioni ai prossimi Mondiali è cominciato con 27 minuti di ritardo per i durissimi scontri tra tifoserie prima, tra polizia brasiliana e tifosi argentini poi. Tanto da costringere Messi e compagni ad abbandonare momentaneamente il campo.

Brasile-Argentina, follia e violenza sugli spalti

Come ricostruito dalla Gazzetta dello Sport, la miccia si accende agli inni nazionali, con i fischi sonori all'inno albiceleste: rissa nel settore sud del Maracanà, con tremila argentini e tifoserie non isolate. Poi l'entrata in scena della polizia brasiliana con manganelli, che ha portato a intervenire persino il portiere dell'Argentina Emiliano Martinez, che ha provato a strappare un manganello a un agente. Otto arresti e attesa delle sanzioni da parte della Cbf.

Brasile-Argentina, la decide Otamendi

Sul campo partita ruvida e decida da un gol di Otamendi che condanna il Brasile al terzo ko di fila nelle Qualificazioni Mondiali, il primo in casa. Ma non può stare tranquilla nemmeno l'argentina, con i propositi di addio del ct campione del mondo Scaloni. Polemiche che poi proseguono nel postpartita, con Lionel Messi ad accusare sui social le carenze organizzative messe in mostra al Maracanà, mentre le immagini dei durissimi scontri fanno già il giro del mondo.