Lo smart working diventerà presto una realtà consolidata del nostro paese. Con il prorogarsi delle misure di sicurezza e precauzione imposte in questo momento storico la linea dettata anche dal governo è quella di incentivare chi potrà continuare a lavorare da remoto evitando di affollare gli ambienti di lavoro e anche la mobilità, specie delle grandi città che dovranno regolarsi con i flussi orientati in base alle norme sul distanziamento sociale. 

Gli effetti dello smart working sono stati analizzati da molti, anche da LinkedIn, che aveva mostrato di come lavorare da casa nascondesse in realtà molti lati oscuri. 


Masturbarsi durante lo smart working... chi ha detto sì?

Ma a quanto pare esistono anche lati oscuri al momento non ancora esplorati. Secondo un sondaggio effettuato dal sito australiano Yellow Octopus, che ha preso come campione oltre mille persone di diversi paesi come la stessa Australia ma anche Stati Uniti, Canada e Regno Unito, il 35% degli uomini e il 17% delle donne avrebbe ammesso di essersi masturbati durante le ore di lavoro. Dato peraltro da non sottovalutare: un quarto delle persone che ha ammesso di averlo fatto, ha anche dichiarato di essersi pentita. 

Tra chi ha confessato il proprio 'peccato', uno su quattro ha tra i 35 e i 44 anni, mentre le percentuali scendono a mano a mano che si sale con l'età. Sono stati più gli uomini che le donne anche ad aver guardato video a contenuto pornografico durante le ore di lavoro. Ma una giustificazione, a quanto pare, è arrivata: secondo una parte degli intervistati queste pratiche, rappresentando un momento per se stessi ed allentare la tensione, anche in un periodo storico delicato come quello attuale, hanno reso possibile aumentare la produttività del lavoro stesso.