Giornata di presentazioni per il Parma e per il nuovo tecnico Cuesta. Nel corso della conferenza stampa, queste le sue prime parole da allenatore dei ducali.

Parma, le parole di Cuesta

EMOZIONI - "Ringrazio tutti per la presenza. Mi scuso se non parlo un italiano perfetto, volevo ringraziare la società, il presidente Krause e l'Arsenal per avermi permesso di esser qua. Ringrazio anche mister Pecchia e mister Chivu per il lavoro svolto che ci dà le basi per costruire il presente e il futuro del Parma Calcio. Mi sento onorato di far parte della storia di un grande club in Italia e all'estero. E' stato naturale, ho sentito grande fiducia da quando ci son stati i primi contatti. L'età può destare sorpresa, ma è sempre stato così nel mio percorso, per me è solo un numero. Non voglio avere questo come alibi o scusa, voglio esser valutato da allenatore del Parma e voglio fare del mio meglio come ho sempre cercato di fare nella mia vita".

LA GIOVANE ETA' - "Come dicevo prima l'ho già vissuto in passato, ho iniziato a 24 anni all'Arsenal e c'erano giocatori più grandi di me. Per me è fondamentale far capire che sono una buona persona e trovare quel feeling che può dar valore ai ragazzi, così si crea un rapporto che permette di esprimere il loro valore, è il mio obiettivo".

SU ARTETA - "Non ho un modello, voglio imparare da tutti. Ho avuto tanti punti di riferimento, lavorare in Spagna in Italia e in Inghilterra con Arteta mi ha aiutato tanto a sviluppare certe idee. Io cerco di imparare da tutti e non solo da chi lavora nel calcio, voglio dare la possibilità ai giocatori di crescere".

FILOSOFIA -"Non penso sia giusto porre aspettative perché non portano risultati. Il risultato lo porta lo standard quotidiano, il nostro focus è su quello. Ora dobbiamo conoscere bene l'ambiente e i giocatori, sicuramente porteremo certi aspetti di organizzazione, vorremo essere attenti in entrambe le fasi. Avremo principi chiari, le nostre idee saranno mirate sull'obiettivo di sfruttare al massimo le risorse che abbiamo a disposizione e fare del nostro meglio per trasmettere un'identità di squadra. Dobbiamo difendere molto bene e attaccare molto bene, dobbiamo far gol e non prenderlo. Quello è l'obiettivo ed è la linea, nel calcio ci son momenti in cui attaccare e difendere, bisogna saper fare entrambi".

LA ROSA -"Le valutazioni interne le farò con la società. La squadra ha le potenzialità per lavorare molto bene. Tutte le valutazioni sulla rosa saranno fatte nel momento giusto, adesso non è il momento. Il punto di partenza è il giocatore che ho, non come voglio giocare. In relazione alla rosa si creano poi i mezzi per sfruttare al massimo quanto si ha a disposizione".

LA SERIE A - "La Serie A è un campionato con tanti giocatori bravi, tanti allenatori bravi. E' una sfida veramente bella. Noi avremo un'identità chiara, una linea guida, ma nel calcio devi essere versatile e avere soluzioni per i diversi contesti. Gli avversari ci creeranno problemi e situazioni da affrontare, noi dovremo trovare le soluzioni giuste per imporre il nostro calcio".

SORPRESA - "Non me lo aspettavo, ero concentrato sul mio lavoro all'Arsenal ed ero davvero felice, ma quando è arrivata l'opportunità ho sentito fosse quella giusta. Ho sempre cercato di prepararmi al meglio, questo è il compito come collaboratore o anche come primo allenatore, l'obiettivo rimane aiutare sempre i ragazzi. Poi nella vita arrivano occasioni quando non te lo aspetti, è arrivata e ora siamo qua per continuare un percorso iniziato".

IMPATTO CON PARMA - "Ho sentito un'energia molto bella, la avevo avvertita già dai primi contatti. Ho trovato gente umile che ha voglia di lavorare e farti sentire a casa. Ho sentito tante cose belle sull'ambiente che si crea al Tardini, sono tante cose che vogliamo vedere in campo. La voglia di lavorare, la mentalità, la solidarietà, aspetti che saranno fondamentali nel nostro modo di giocare, vivere ogni giorni e rappresentare il Parma nel miglior modo".