"Ormai lui ha il treno per Yuma. O dove gli pare. Credo che debba cambiare aria. I giocatori vanno dove li porta il portafoglio": così, non più tardi di qualche giorno fa, il suo Presidente Massimo Ferrero, rivolgendosi a Stefano Okaka. Che, nota piuttosto interessante, intanto corre e si rimette in sesto - peraltro segnando fior di gol - nella prima parte del ritiro estivo blucerchiato, con tanto di raffica di amichevoli.
L'attaccante, che a Genova, dopo il primo semestre, non ha fatto benissimo, non vuole rinnovare il suo contratto in scadenza 2016 e fatica a decidere il suo futuro, costringendo la Samp a congelare il suo mercato in entrata degli attaccanti: dopo gli abboccamenti con Bologna e Torino (che non hanno soddisfatto le pretese del Doria, che chiede tra i 5 e i 6 milioni) e le idee estere (Saint-Etienne, Watford e Nizza) che non piacevano al calciatore, il suo trasferimento è ancora in stand-by. Il ragazzo preferirebbe continuare a giocare in Italia, sogna il Milan che lo sondò a gennaio prima di prendere Destro, ma per il momento non ha molte chances. Sul piatto ha una proposta verbale da parte dell'Anderlecht, che però deve ancora discutere del cartellino con la società ligure, ed una del Wolfsburg, che però a sua volta ancora non ha l'accordo con Osti.
In freezer, per il momento, anche la cessione di Alfred Duncan: l'ex Inter, ora totalmente blucerchiato, è tuttora vicinissimo al Bologna (cui già è stato ceduto Rizzo), che però non vuole arrivare ai 6 milioni richiesti dalla Samp per cederlo in prestito biennale con obbligo di riscatto. I rossoblu vorrebbero inserire nella trattativa anche il cartellino di uno tra Bianchi e Acquafresca, ma i liguri non sono esaltati né dall'uno né dall'altro. Per l'attacco Ferrero ha in mente un nome ad effetto, e con Bonazzoli, Muriel e Eder, d'altra parte, lo scheletro base dell'attacco è già formato. La Samp, questo è deciso, non comprerà per comprare: ma solo per regalare a mister Zenga i nomi giusti per la sua idea di calcio.