"Pirlo all'Inter? Chiunque abbia avuto quest'idea è un genio". Marcello Lippi.
"La giudico una buonissima idea, una cosa molto interessante". Massimo Moratti.
"E' un campione, non è un giocatore normale. Capisce il gioco prima di altri. Mai dire mai". Roberto Mancini.
Dopo il tecnico insieme al quale è diventato campione del Mondo, il suo ex Presidente - da sempre affezionatissimo a lui - e quello che potrebbe a breve diventare il suo nuovo allenatore, anche l'ennesimo estimatore, oltre che selezionatore azzurro, spinge il 21 ad accettare il clamorosissimo ritorno all'Inter, 14 anni dopo il trasferimento al Milan del 2001 che lo rese uno dei migliori centrocampisti del calcio di oggi.
Si tratta ovviamente del C.T. Antonio Conte, che oggi, in conferenza stampa, per la prima volta ha lanciato una sottilissima stilettata alle possibilità azzurre del regista bresciano. Che, ovviamente, a fine mese concluderà anche ufficialmente la sua prima stagione con la maglia dei New York FC, e che poi, in teoria, dovrà restar fermo sino a marzo, periodo in cui la MLS riaprirà i battenti. "Andrea è un giocatore che stimo moltissimo, ma devo essere freddo nelle analisi. Andrà per i 37 e farò le mie valutazioni, ma devo guardarmi intorno e prendere in considerazione l'ipotesi che Pirlo possa non esserci più in Nazionale, sperando che a marzo le risposte siano importanti", ha detto Conte. Di fatto - anche se solo lasciandolo intendere - aprendo benevolmente all'ipotesi prestito. In Serie A, dove la sua condizione potrebbe restare costante, ed anche il suo entourage di osservatori sarebbe messo meglio in condizione di valutare.
Quel che è certo è che oggi, nell'11 di Mancini, gli unici intoccabili si chiamano Medel e Melo, con Brozovic, Guarin e Kondogbia - finalmente sbloccàtosi - si alternano al loro fianco. Un reparto, però, quello nerazzurro, nel quale l'overdose di muscoli sembra però aver annebbiato le idee: ecco perché affidare la 'lampadina' ad un genio come il bresciano, mai ai suoi livelli nella metà nerazzurra di Milano, potrebbe essere l'idea giusta. L'Inter, però, non è sola a a corteggiare il numero 21 azzurro, a cui non dispiacerebbe giocare per qualche mese in Italia, in vista Euro 2016: anche il Palmeiras, difatti, s'è mosso nelle scorse settimane e non intende mollare la presa. All'Inter, però, le cose sarebbero diverse. Mancini - il cui corteggiamento, da qui ai prossimi giorni, comunque proseguirà - lo doserebbe con cura, al fine di consegnarlo nelle migliori condizioni possibili alla Nazionale. Ed il diretto interessato trascorrerebbe qualche altro mese in una città che conosce benissimo, ed in un ambiente che, a conti fatti, non ha mai disprezzato. Anzi. Da ragazzino era tifoso nerazzurro, e non l'ha mai nascosto. Ora può far ricominciare la storia, lì da dove tutto era iniziato. E dove, ai tempi di Leonardo, stava per tornare. Poi l'Araujo andò al PSG, e non se ne fece più nulla.