CHI È - Estroso, discontinuo, geniale, indolente. In una parola: serbo. Se i cliché nel calcio hanno un valore, la descrizione di questo ragazzo classe '92 nativo di Obrenovac può essere riassunta dalla provenienza geografica: terra di talenti straordinari, molti dei quali passati alla storia più per la sporadica bellezza che per la reale efficacia dimostrata sul rettangolo verde. Filip Djuricic al momento appartiene a questa categoria di serbi. Dotato di un talento sopra la media, a 24 anni si accinge a fare il suo esordio nell'ottavo club e nel settimo differente campionato da quando è professionista. A scommettere su di lui la Sampdoria di Marco Giampaolo, l'uomo chiamato a mettere in riga e far esplodere finalmente il talento di proprietà del Benfica. I blucerchiati lo hanno rilevato in prestito con riscatto fissato a 3 milioni di euro.

Cresciuto nelle giovanili del Radnicki Obrenovac, dopo un breve passaggio alla Stella Rossa e all'Olympiakos, esordisce con lo stesso club della sua città all'età di 16 anni in Srpska Liga, il terzo livello del calcio serbo. Fa subito notare di che pasta è fatto tanto che nel 2009 l'Heerenveen decide di puntare su di lui. In Olanda passa 4 anni in un crescendo esaltante, guadagnandosi l'attenzione del Benfica che sborsa 6 milioni di euro per portarselo a casa. Al primo anno di Portogallo vince la Primeira Liga, la Taça da Liga e la Taça de Portugal, ma non giustifica l'investimento, così i lusitani lo mandano in giro a farsi le ossa. Mainz in Bundesliga, Southampton in Premier League, Anderlecht in Belgio: un peregrinare senza sosta che racconta di una carriera iniziata sotto i migliori auspici e smarrita in giro per l'Europa. Adesso è tempo di Doria, che fu patria di Sinisa Mihajlovic, connazionale talentuoso e concreto, che da Ct della Serbia nel 2012-13 fu tra i più grandi estimatori del giovane Filip.

IL RUOLO - Filip Djuricic è un trequartista moderno, che coniuga classe e corsa. Nel gioco delle somiglianze ricorda Kaka, per la rapidità con cui è in grado di perforare le difese avversarie partendo da metà campo, e Zidane per la genialità dei colpi di cui è dotato. Non a caso i nomi che lo stesso Filip ha citato tra i suoi idoli nella prima conferenza stampa italiana. Altro livello, quei due, evidentemente. Nel 4-3-1-2 che ha in mente Giampaolo, il serbo ha quindi già disegnato il suo posto ideale, ma nel caso in cui ce ne fosse bisogno Djuricic è in grado di ricoprire il suolo di seconda punta o di esterno d'attacco, sia destro che mancino, qualora il neotecnico doriano decidesse di schierarsi con 4-3-3 o con un 4-2-3-1.

Filip Djuricic con la maglia del Southampton. (Getty images)

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CARATTERISTICHE TECNICHE - Fantasia, dribbling, velocità: Filip Djuricic è uno che da del tu al pallone e quando è in giornata rappresenta un cliente scomodo per ogni difensore. La sua più grande qualità è quella di essere sempre un tempo di gioco avanti all'avversario, il che lo rende veramente complicato da marcare, soprattutto quando parte da dietro e ha spazio a disposizione per fiondarsi verso la porta con la sua progressione notevole e arrivare al tiro o all'assist. Destro naturale, utilizza il sinistro (quasi) con la stessa efficacia e nonostante un fisico non eccelso, 181 centimetri per 72 chilogrammi, non è per niente facile fermarlo con le cattive. Il colpo di testa, comunque, non è tra le specialità del suo variegato menu tecnico.

Filip Djuricic con la maglia del Benfica. (Getty images)

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FANTACONSIGLI - Il suo arrivo in blucerchiato rientra nell'idea di rimpiazzare Correa, volato a Siviglia e da poco raggiunto anche da Soriano. Djuricic trova in Liguria una concorrenza piuttosto importante, rappresentata innanzitutto da Ricky Alvarez, che si è guadagnato la riconferma a suon di buone prestazioni da gennaio a giugno. A lui spettano i galloni del titolare, almeno all'inizio. Attenzione però anche ad un altro neoarrivato: quel Patrik Schick che sarebbe un centravanti, ma che Giampaolo sta provando con una certa insistenza da trequartista in queste prime amichevoli estive. E poi c'è Antonio Cassano, più una seconda punta, quanto meno per i metri da percorrere in campo, ma a cui non manca certo la genialità per esprimersi da fantasista. Alla luce di quanto detto, è difficile consigliare il buon Filip ai FantAllenatori, anche se siamo certi che a partita in corso potrà rappresentare un'arma importante per la Doria. Sia quando c'è spazio per affondare in contropiede, sia quando serve un cambio di passo per scardinare le difese chiuse. E chissà che spezzone dopo spezzone... Only The Brave!

Filip Djuricic ai tempi dell'Anderlecht. (Getty images)

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STATISTICHE - L'esordio da professionista arriva nel 2008-2009, quando Filip non ha ancora compiuto 18 anni. Come detto è il Radnicki Obrenovac a dargli fiducia. Col club della sua città disputa 17 partite nella Lega Pro serba non andando mai in rete. L'anno successivo il passaggio all'Heerenveen, col quale milita per 4 stagioni, per un totale di 111 presenze, condite da 26 reti e 28 assist. La sua migliore annata è quella del 2011-12 in cui realizza 13 reti e regala 17 assist tra Eredivisie e Coppa d'Olanda

Poi l'inaspettata fase calante: nel 2013-14 con la maglia del Benfica va in campo per 19 volte collezionando il magro bottino di 2 assist e 2 gol, uno dei quali in Champions League all'Anderlecht, club nel quale si trasferirà nel gennaio di quest'anno - dopo un incolore ritorno tra le Águias - totalizzando una sola marcatura e 4 assist in 20 partite. In mezzo il Mainz nel 2014-15, 12 partite e 1 assist, e il Southampton l'anno successivo, 9 partite senza lasciare il segno. Una discontinuità che fa il paio con la poca cattiveria: solo 20 gialli e nessuna espulsione in carriera.. 

Per quanto riguarda la Serbia, inizia la trafila nell'Under 16 fino ad esordire in Nazionale maggiore nel febbraio del 2012 grazie al tecnico Radovan Curcic. Poi l'arrivo in panchina di Mihajlovic, che gli rinnova la fiducia nell'anno in cui sarà il Ct. Con la maglia delle Aquile Bianche sono 24 le presenze con 4 reti

Filip Djuricic con la maglia della Serbia. (Getty images)

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