La gavetta, tanta. Di quella che ti scolpisce la personalità e ti forma dentro, la stessa che ha fatto di Simone Tiribocchi, il "Tir",  il cosiddetto bomber di provincia. Eppure un attaccante come lui, che ha vissuto grandi piazze, si sarebbe sicuramente meritato una chance in club di alto blasone. Tuttavia il rimpianto è davvero poca cosa rispetto ad un bottino in carriera di 134 reti nelle competizioni e campionati professionistici. Nato il 31 gennaio del 1978 a Colleferro, in provincia di Roma, lui tifoso giallorosso, è cresciuto nelle giovanili della Lazio. Nel 1995 passa alla Pistoiese, squadra con la quale esordisce in B. Poi Empoli, Torino; Savoia e Benevento nell'ex C. Nel 2000 il passaggio al Siena e tre gol alla prima in bianconero. Il rientro in Piemonte e il prestito all'Ancona. Magica la stagione 2002-03 a Siena, col quale vince il campionato di B e segna 16 gol. Il Torino lo reclama a sè e resta in granata fino al 2004. Il Chievo lo fa esordire in Serie A ma anche in Europa. Nel 2007 Tiribocchi scende di categoria nel Lecce e il biennio è strepitoso: 95 presenze e 39 reti. Nell'estate del 2009 lo tessera l'Atalanta. L'attaccante si sblocca solo alla sesta giornata ma non è un campionato felice: i nerazzurri retrocedono, Tiribocchi rinnova. In B riesce ad essere più decisivo e l'Atalanta fa presto ritorno in A. Prima di ritirarsi dall'attività agonistica, gioca a Vercelli e a Vicenza. Da due anni allena le giovanili biancorosse. È sposato con l'ex Miss Italia 1992, Gloria Zanin, attrice e conduttrice tv. La coppia ha un figlio, nato nel 2012.

Nel 2010 con la maglia dell'Atalanta

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#1 – La tua vita adesso: cosa fai, dove vivi, come si sviluppa la tua giornata?
"Vivo a Bassano del Grappa assieme alla mia famiglia, alla quale dedico molto tempo, e alleno gli Allievi del Vicenza".

#2 – I social network li usi? Se sì, quali? Che rapporto hai oggi con i tifosi, tanto nella vita reale quanto a distanza, mediante la rete?
"Avevo solo twitter. Anzi: ce l'ho ancora ma l'ho abbandonato, un po' per noia, un po' perchè non avevo tempo da dedicargli. Non ho facebook, non gestisco pagine anche se so che ce ne sono a me dedicate e mi fanno piacere. Con i tifosi ho ancora un bel rapporto e qualcuno lo sento ancora oggi per telefono. Anche quando mi reco al campo per lavoro ricevo attestati di stima, sonon contento".

#3 – Una squadra, un compagno, un allenatore e un Presidente che ti è rimasto nel cuore.
"Squadre molte. Nell'Atalanta ho vissuto i rapporti più profondi ma anche a Vicenza ho avuto un'esperienza emotiva importante (l'incontro con la moglie ndr). Idem per i compagni: Peluso, Pellissier, Brighi. Marilungo è stato padrino al battesimo di mio figlio. Mandelli e Pellissier sono stati testimoni di nozze. L'allenatore che ricordo con più affetto è Papadopulo: mi ha cambiato come giocatore e a Siena e Lecce ho vissuto annate strepitose. Cito poi Spalletti, Conte e Beretta. Con i presidenti sono sempre stato fortunato: s'innamoravano tutti del mio modo di giocare. Porto nel cuore Campedelli, Percassi e Semeraro".

#4 – Quale l'aneddoto calcistico più folle, curioso, strano della tua carriera?
"Dopo 17 anni di carriera ce ne sarebbero tanti. Dopo una vittoria, in uno spogliatoio succedeva di tutto ma cose che non si possono raccontare. Un episodio che mi ha formato è accaduto al mio esordio con la Pistoiese: ero un adolescente e Marin della Reggina mi minacciava. Cosa che non mi era mai accaduta e da lì mi si è aperto un mondo. Mi è capitato spesso di battibeccare coi difensori. I più duri? Corboda, Lucio e Materazzi dell'Inter: quest'ultimo poi... Ma rimaneva tutto in campo, tanto che una volta conosciuto l'ho trovato un ragazzo splendido.

#5 – In carriera chissà con quanti moduli di gioco sarai stato impiegato. Qual è il tuo preferito e perchè?
"Il 4-4-2 perchè: intanto si gioca con due punte che hanno possibilità di duettare. Se poi hai ali forti, agli attaccanti arrivano molti più cross, inoltre tengono più lontani i terzini dagli stessi".

#6 – Qual è il gol che avresti voluto segnare nella storia del calcio?
"Ho sempre sognato poco perchè ho raccolto molto. Da tifoso giallorosso, mi sarebbe piaciuto fare gol indossando la maglia della Roma, così come avrei voluto farne uno con la maglia della Nazionale in cui non sono mai stato convocato, neppure nelle giovanili.

#7 – C'è un rimpianto nella tua carriera? Oppure qualcosa che hai fatto ma che se tornassi indietro cambieresti?
"Un rammarico: non aver mai giocato in squadre di grande blasone. Sono stato comunque in piazze importanti e quindi non rappresenta un vero problema".

#8 – Primo consiglio ai fantallenatori: un portiere su cui puntare questa settimana
"Reina".

#9 - Secondo consiglio ai fantallenatori: un difensore su cui puntare questa settimana
"Rudiger".

#10 - Terzo consiglio ai fantallenatori: un centrocampista su cui puntare questa settimana
"Hamsik".

#11 – Ultimo consiglio ai fantallenatori: un attacante su cui puntare questa settimana.
"Higuain".

Fantagazzetta ringrazia Simone Tiribocchi per la cortese disponibilità.