Bel gioco, vittorie, grinta in campo: niente di tutto questo. Ciò che più di ogni altra cosa desideravano i tifosi dell'Inter con l'esonero di Walter Mazzarri era porre fine allo scempio della lingua italiana che si perpetrava in ogni conferenza stampa pre e post partita. E alla serie di affermazioni che, con un pizzico di nostalgia (sic!), sono destinati a non sentire più.

 

10 - "Ho salvato la Reggina partendo da -11". Si comincia con uno dei mantra dell'allenatore toscano, la sua titanica impresa in quel di Reggio Calabria. Un'autentica epopea che il buon Mazzarri ha sempre, costantemente ricordato; purtroppo per lui si è capito che quella è la sua unica vera dimensione.

 

9 - "La squadra soffre i retaggi del passato". Tutto giusto, in linea teorica: arrivato all'Inter, Mazzarri ha posto l'attenzione sulla fragilità psicologica dei suoi giocatori, prostrati dalla cura - e dagli infortuni - targati Stramaccioni. Quando però ha continuato a ripeterlo anche a primavera inoltrata, il concetto ha perso tutta la sua (pochissima) credibilità.

 

8 - "Ovunque sia andato i tifosi mi hanno sempre sostenuto". Una frase che fa il paio con "a Milano mi fanno i complimenti per strada". Mai capito se non si trattasse, per caso, di tifosi del Milan. In ogni caso, con quelli dell'Inter il teorema-Mazzarri non ha per niente funzionato.

 

7 - "In proporzione ho vinto più io di Mourinho". Un must che il buon Walter non ha più avuto il coraggio di ripetere con convinzione, una volta sbarcato a Milano. Di certo ora possiamo affermare che, dopo la (dis)avventura nerazzurra, non cercherà più paragoni così azzardati.

 

6 - "I miei schemi sono un po' particolari, i ragazzi li stanno ancora assimilando". Siamo di fronte a una scelta: o lui è un genio incompreso o i suoi ragazzi sono lenti di comprendonio. Perché se in un anno e mezzo in casa nerazzurra non si è vista un'azione che non fosse un passaggio in orizzontale sull'esterno, qualche difficoltà di comunicazione dev'esserci stata.

 

5 - "Stiamo iniziando un nuovo progetto". Come dar torto a Mazzarri? L'inizio è sempre difficile. Solo che lui l'ha detto anche a ottobre di quest'anno. Ecco perché il progetto è fallito: troppi inizi, ma non si intravedeva la luce alla fine del tunnel.

 

4 - "Questo è un anno che serve per raccogliere dati". La raccolta dati mazzarriana ha attraversato tutta la scorsa stagione, al termine della quale il tecnico di San Vincenzo dovrebbe avere accumulato materiale da fare invidia all'ISTAT. Al riguardo, ne snoccioliamo anche noi qualcuno: 25 vittorie su 58 partite, media di 1.66 punti a partita. Non esattamente i dati di un allenatore top.

 

3 - "Ha anche iniziato a piovere". In breve tempo è diventata una delle frasi più celebri di Mazzarri, oggetto di prese per i fondelli a tutte le latitudini. Un chiaro esempio della totale mancanza di capacità comunicative dell'ormai ex tecnico nerazzurro, un professionista nel dire la cosa sbagliata al momento sbagliato. E una delle gocce che hanno fatto traboccare il vaso di Thohir, presidente che tiene - e non poco - all'immagine del suo club.

 

2 - "Non ho il tempo per rispondere a questo o quello". Come firmare il proprio licenziamento con l'ennesima uscita infelice. Che, per carità, non sarebbe sbagliata in assoluto; peccato che "questo o quello" fosse semplicemente un ex presidente che in 18 anni si è rivelato il più vincente della storia dell'Inter...

 

1 - "Nella mia carriera non sono mai stato esonerato". Questa è cattiva, Walter, lo sappiamo. Ma è anche l'unica che siamo sicuri di non sentire più. A meno che, con uno dei tuoi consueti arzigogoli verbali, non riesca a trovare un modo per dire che è l'Inter che è stata esonerata da Walter Mazzarri.

 

Cesare Bogazzi