Continua la rubrica #LaClassenonèAcqua, che arriva al 1965, dove non ci sono esponenti italiani. Annata magra per la maglia azzurra, al di là di alcuni nomi come Marco Branca, Giancarlo Marocchi e Sandro Tovalieri, che non riescono a trovare un posto nella Top 11, dove ci sono però esponenti del campionato italiano come Aldair, Laurent Blanc, Rui Barros, Pedro Troglio, Thomas Skuhravy e Karl-Heinz Riedle, che hanno sgomitato per esserci, scalzando alcuni nomi importanti come Foto Strakosha (portiere padre di Thomas), Gary Pallister, Dragan Stojkovic, Martin-Vazquez, Evair e il macedone Darko Pancev.

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José Luis Chilavert, 27/07/1965

Portiere di straordinaria qualità, che ha legato il suo nome ai gol segnati. Ebbene sì, la sua grande capacità di calciare punizioni e rigori lo ha fatto essere un "portiere goleador", superato in questa speciale graduatoria soltanto dal brasiliano Rogerio Ceni. Ciononostante, Chilavert è stato anche un gran portiere nel senso stretto del termine, risultando per l'IFFHS il secondo portiere sudamericano della storia e il sesto complessivo. Tra il 1995 e il 1998 ha vinto per tre volte il titolo di miglior portiere dell'anno e di miglior calciatore del campionato argentino. Costretto dal fratello maggiore a giocare come portiere, si è specializzato bene, mantenendo l'innata vena realizzativa insita nel suo magico piede sinistro.

Laurent Blanc, 19/11/1965

Quello che potrebbe essere il nuovo allenatore della Roma è stato uno dei migliori difensori della sua generazione. Era un libero che non spiccava per rapidità, ma che aveva grande solidità e capacità nella fase di impostazione. Ha militato nei maggiori campionati europei e nelle migliori piazze, giocando per Manchester United, Inter, Napoli, Barcellona. E' stato eletto miglior calciatore francese nel 1990, anche se il picco della carriera è arrivato tra il 1998 e il 2000, quando ha vinto in rapida successione Mondiale ed Europeo, segnando nei quarti di finale del Mondiale francese contro il Paraguay il primo golden gol della storia, restando indimenticabile anche per il consueto bacio alla "pelata" del portiere Barthez.

Jurgen Kohler, 06/10/1965

"Jürgen è uno che non perde mai di vista l'avversario, la sua concentrazione è massima. L'anticipo, perentorio, rappresenta una delle sue doti migliori. Un allenatore con lui va sempre sul sicuro", questo diceva di lui nientemeno che Franz Beckenbauer. Ritenuto uno degli ultimi stopper vecchio stampo, e uno dei migliori di sempre in questo specifico ruolo, che si è perso con l'evolversi del gioco. Fisico possente e baffo da sergente tedesco, Kohler era "duro ma corretto", come descritto da Marco Van Basten, che aveva nel tedesco uno dei rari ossi duri da masticare. Sacrificio ed etica del lavoro lo hanno reso un grande giocatore della storia tedesca: nato come "Piede di ferro" in patria, affinò la tecnica in Italia, alla Juventus, in un percorso di crescita che gli permise di vincere Mondiale ed Europeo (1990 e 1996). Ha vinto una Coppa Uefa, una Champions' League e una Coppa Intercontinentale, oltre a essere nominato calciatore tedesco dell'anno nel 1997.

Aldair Nascimento do Santos, 30/10/1965

Uno dei difensori brasiliani migliori della storia, in grado di accoppiare una buona fase difensiva a una grande capacità di impostare il gioco con la sua tecnica brasiliana. Il suo nome è legato a doppio filo alla Roma, con cui ha trascorso 13 stagioni, vincendo anche l'ultimo scudetto della storia giallorossa. E' stato lui a lasciare la fascia di capitano a Francesco Totti. Con la maglia verdeoro ha conquistato il Mondiale del 1994, la Confederations Cup del 1997 e due Coppe America.

Raimundo Souza Vieira de Oliveira, 15/05/1965

Meglio noto semplicemente come Raì, fratello minore di Socrates, è stato un centrocampista tuttofare brasiliano campione iridato nel 1994 negli USA (segnando un rigore nella partita d'esordio del girone). La sua carriera è strettamente legata a due squadre: il San Paolo e il PSG. Con la formazione brasiliana ha vinto 7 campionati e 2 Coppe Libertadores, oltre a una Coppa Intercontinentale, in cui è stato nominato miglior giocatore dopo aver realizzato una doppietta nella finale. 

Gheorghe Hagi, 05/02/1965

Per distacco il miglior calciatore rumeno di tutti i tempi, è considerato uno dei "numeri 10" migliori della storia del calcio, con la sua grande tecnica e capacità realizzativa. Soprannominato "Il Re" in patria, in Europa è stato ribattezzato "Maradona dei Carpazi". E' il miglior marcatore della nazionale rumena con 35 reti (al pari di Adrian Mutu). Più volte candidato al Pallone d'Oro, ha vinto ben sette volte il titolo di miglior calciatore rumeno dell'anno (record) ed è stato inserito nella lista FIFA100 da Pelé, oltre che essersi piazzato al 25° posto della classifica di giocatori del XX secolo per la rivista World Soccer. In Italia ha giocato nel Brescia, parentesi intersecata tra Real Madrid e Barcellona.

Pedro Antonio Troglio, 28/07/1965

Centrocampista fisico e di quantità, è stato sin da subito una promessa del calcio argentino. Sbocciato nel River Plate, con cui ha vinto un campionato, una Coppa Libertadores e una Coppa Intercontinentale. Poi ha iniziato il giro dell'Italia tra Verona, Lazio e Ascoli. E' stato protagonista dell'argento ai Mondiali di Italia '90, segnando un gol contro l'URSS e giocando titolare semifinale e finale persa contro la Germania.

Rui Gil Soares de Barros, 24/11/1965

Semplicemente Rui Barros, è stato un centrocampista offensivo dal baricentro molto basso e dal dribbling imprevedibile. Portoghese che è stato protagonista nella Juventus (cosa che sembra così attuale), è con il Porto che vince qualsiasi titolo, compresi una Supercoppa UEFA (in cui segna in finale) e una Coppa Intercontinentale, che gli valgono il premio di miglior calciatore portoghese dell'anno nel 1988.

Karl-Heinz Riedle, 16/09/1965

Centravanti tedesco dal fisico non statuario. 177 cm, ma una capacità nell'elevazione e nel colpo di testa degne del miglior ariete. Così esplosivo nel salto verso la palla da essere soprannominato "Gummy", Riedle è esploso nel Werder Brema, prima di passare alla Lazio, una parentesi in cui con Ruben Sosa fa sognare i tifosi biancocelesti a suon di gol. Tornando in Germania, al Borussia Dortmund, divenne l'incubo dei tifosi juventini segnando due reti nella finale di Champions' League vinta dai tedeschi. Con la maglia della Germania è stato campione del Mondo nel 1990 e capocannoniere all'Europeo del 1992, perso in finale contro la sorpresa Danimarca. Una volta ritirato ha anche aperto la "Kalle Riedle Academy" in cui cresce i centravanti del futuro.

Ulf Kirsten, 04/12/1965

E' stato uno dei migliori centravanti della Germania Est prima e di quella unificata poi dopo il crollo del muro di Berlino. Eletto calciatore tedesco dell'anno nel 1990, è stato per sempre bandiera del Bayer Leverkusen, vincendo tre volte il titolo di miglior marcatore della Bundesliga e primatista di reti con la maglia del Leverkusen (con 35 reti realizzate) nelle competizioni UEFA per club.

Tomas Skuhravy, 07/09/1965

Uno dei migliori attaccanti cecoslovacchi di sempre, Skuhravy vinse il titolo di miglior calciatore cecoslovacco nel 1991. Vinse tutto in patria con lo Sparta Praga, prima di passare in Italia, al Genoa. Venne soprannominato "Fisico" per la sua possenza e capacità di crearsi gli spazi per il gol. Resta uno dei bomber più prolifici della squadra ligure insieme anche a Pato Aguilera, con cui formò una coppia perfetta dentro e fuori dal campo. Ha fatto esaltare il popolo rossoblù con le sue capriole e il coro ancora è stampato nella mente dei genoani: "Si chiama Tomas Skuhravy, con le sue reti si vola, fai un'altra capriola, fai un'altra capriola!" Portò il Genoa fino alla semifinale di Coppa UEFA persa contro l'Ajax.

Per chi crede che il calcio, come il buon vino, magari migliorerà invecchiando, ma che quelle passate siano sempre ottime annate. Per chi è vintage inside (e anche un pizzico nerd outside). Per chi al calcetto del giovedì "sai, io sono nato nel 1982, anno di Kakà Gilardino e Adriano, anno da bomber". Per i nostalgici compulsivi e per chi si è sempre chiesto, "Ok, De Gregori, La leva calcistica della classe '68...ma tutte le altre?". Ma anche per i più giovani con la cresta, i talent scout da videogiochi sempre aggiornatissimi.#LaClassenonèAcqua, è la rubrica targata Fantagazzetta che ripercorre più di mezzo secolo di storia del calcio, proponendovi le Top 11 per anno di nascita, dal 1940 al 2000.