La squadra composta da soli giocatori nati nel 1962 è, a differenza di molte altre, composta perlopiù da solidissimi  difensori e centrocampisti difensivi, con il compito di offendere lasciato quasi esclusivamente all'estro degli olandesi Rikjard e Gullit (capitano designato dalla redazione). Una formazione che soddisferà il palato di tutti quei consumatori ormai stanchi di squadre pazze e squilibrate, ma che amano l'ordine e la geometria.

Erik Thorstvedt, 28 Ottobre 1962 

Da molti considerato come il miglior portiere norvegese della storia. Con 97 apparizioni (comprese quelle al Mondiale del 1994) in maglia rossoblù, è uno dei più presenti di sempre. In carriera ha vestito le maglia di Viking, Eik-Tønsberg, Borussia Mönchengladbach, IFK Göteborg e, soprattutto, del Tottenham, di cui è stato portiere titolare per sei stagioni, diventando il primo giocatore norvegese a vincere la FA Cup (nel 1991) ed, in generale, a giocare nel massimo campionato inglese. Ritiratosi nel 1996 a causa di continui problemi alla schiena, da lì in avanti si è dato alla carriera di opinionista televisivo.

Oscar Alfredo Ruggeri, 26 Gennaio 1962

Nato in Argentina ma di chiare origini italiane, Ruggeri è uno dei leader assoluti di presenze con la maglia albiceleste, con ben 97 apparizioni. La sua prima squadra è il Boca Juniors, dove è stato compagno di squadra di Maradona e dove ha vinto il primo titolo nazionale nel 1981. Nel 1985 passa ai rivali del River Plate, squadra con cui vince la Coppa Libertadores, la Coppa Intercontinentale e un altro campionato argentino (1986). Nel 1988 l'approdo in Europa, precisamente in Spagna, prima nel Logroñes e poi nel Real Madrid, con cui si toglie lo sfizio di vincere anche un titolo di Primera Division. Ma è in Nazionale che arrivano le più grandi soddisfazioni, avendo vinto da protagonista il Mondiale 1986 e due edizioni della Copa America. Soprannominato "El Cabezon", i suoi tratti distintivi erano uno stile iper-aggressivo in marcatura e l' elevata abilità nei duelli aerei. 

Stuart Pearce, 24 Aprile 1962

Pearce inizia a giocare, nel ruolo di terzino sinistro, nelle file di una squadra locale, il Wealdstone. Passa poi al Coventry City, con cui inizia la sua carriera da professionista, prima di passare al Nottingham Forest, squadra in cui milita per più di 10 anni, diventando anche capitano e allenatore-giocatore. Durante gli anni al Nottingham, Perce riesce ad accumulare il succulento bottino di 63 reti, una cifra considerevole per un difensore. Con la maglia dei Reds vince inoltre due FA Cup. Finisce la carriera passando prima al Newcastle, poi al West Ham United ed infine al Manchester City. Difensore rude come pochissimi altri, le sue entrate spesso senza alcun senso logico gli hanno fatto guadagnare il soprannome di Psycho. 

Manuel Amoros, 1 Febbraio 1962 

Terzino principalmente destro ma capace di giocare anche a sinistra, Manuel Amoros è uno dei giocatori più presenti di sempre con la maglia della Nazionale francese (record che, nel 1999, gli è stato strappato da Didier Deschamps). Dotato di ottima falcata, ottimo cross ed ottimi tempi di inserimento (molti lo considerano come il vero padre putativo della maggior parte dei terzini moderni), ha passato la maggior parte della carriera al Marsiglia, dove è ancora considerato il più forte laterale destro della storia della squadra, ed al Monaco, dove ha collezionato quasi 400 presenze ed oltre 40 gol. 

Ricardo Roberto Barreto de Rocha, 11 Settembre 1962

Difensore centrale abilissimo in marcatura, Ricardo Rocha muove i suoi primi passi da calciatore professionista nel Guarani e nel San Paolo (con una breve parentesi allo Sporting Lisbona) prima di prendere un aereo diretto verso il vecchio continente dopo la chiamata del Real Madrid, con cui vince anche una Copa del Rey nel 1993. Dopo due anni in blanco, Rocha ritorna in patria, dove gioca per numerose squadre prima del ritiro nel 1999. Campione del mondo con la maglia del Brasile nel 1994, pur con una sola apparizione nel torneo, Rocha è considerato in patria come uno dei migliori difensori puri degli anni 80 e 90.

Raymond James Houghton, 9 Gennaio 1962

Considerato uno dei più grandi calciatori irlandesi di sempre, Houghton inizia la sua carriera come professionista nel West Ham, prima di passare al Fulham e poi all'Oxford United: ma è nel 1987, quando viene acquistato dal Liverpool, che la sua carriera decolla definitivamente. Con la maglia dei Reds vince 2 scudetti, 2 FA Cup e 3 Supercoppe (1988, 1989 e 1990). Conclude la carriera girovando un po' per tutta l'Inghilterra, tra Aston Villa, Crystal Palace e Reading. I tifosi irlandesi lo venerano per due gol storici realizzati all'Inghilterra, in quella che è ricordata come la più importante vittoria della storia irlandese (1-0 agli Europei del 1988), ed all'Italia, sconfitta al Mondiale del 1994 da prima indiscussa del girone. Centrocampista completo, capace di impostare l'azione e di concluderla nello spazio di pochi secondi, è considerato uno dei primi centrocampisti box to box di stampo inglese.

Jorge Luis Burruchaga, 9 Ottobre 1962

Ala destra dalle capacità aerobiche eccellenti e dal buon senso del gol, è il protagonista di uno dei momenti più belli della storia del calcio argentino: il tocco con cui manda docilmente in porta il gol del 3 a 2 nella finale della Coppa del Mondo del 1986, lanciato in porta da un visionario assist di Maradona. El Burru è stato uno dei giocatori più amati nella storia dell'Independiente, ed ha anche lasciato il segno in Francia, al Nantes, dove riesce a farsi eleggere come miglior giocatore del campionato francese alla fine della sua prima stagione. 

Sergio Daniel Batista, 9 novembre 1962

Anche lui facente parte della vittoriosa spedizione argentina al Mondiale del 1986, in qualità di frangiflutti davanti alla difesa, è il leader di presenze dell'Argentinos Junior, dove è considerato una vera e propria leggenda vivente. Indispensabile per sacrificio e capacità di coprire il campo in orizzontale e verticale, è stato fondamentale per le sorti dell'Argentina nel Mondiale vinto. Dopo il ritiro, ha intrapreso una lunga e tortuosa carriera da allenatore piuttosto povera di successi: oggi lo si può trovare in Qatar, alla guida del Qatar SC.

Franklin Edmundo Rijkaard, 30 settembre 1962

La sua storia parla per lui: ritenuto uno dei migliori calciatori olandesi della storia, insieme con Ruud Gullit e Marco van Basten ha fatto parte del celebre trio che ha deliziato gli occhi dei tifosi del Milan tra la fine degli anni '80 e i primi anni ì90. Inizia a giocare con l'Ajax, passando successivamente al Real Saragozza ed infine al Milan. Ha vinto complessivamente 4 Coppe dei Campioni/Champions League, tre da giocatore (nel 1988-1989 e 1989-1990 con il Milan e nel 1994-1995 con l’Ajax, in cui è ritornato a fine carriera) ed anche una da allenatore del Barcellona (2005-2006). Pilastro della nazionale orange, con cui ha vinto l'Europeo del 1988, viene ricordato per la sua tecnica sopraffina, abbinata ad un'intelligenza calcistica fuori dal comune: nato difensore centrale, ha progressivamente avanzato il suo raggio d'azione diventando dapprima un incontrista e poi un rifinitore d'elite. 

Ruud Gullit, 1 Settembre 1962

"Il Tulipano Nero" (soprannome coniato per lui da Gianni Brera) è stato uno dei migliori calciatori ad aver calcato la scena internazionale a cavallo fra gli anni '80 e '90. Dotato di una fisicità straripante, abbinata ad una tecnica individuale eccelsa, ha vinto praticamente tutto quello che c'era da vincere: Scudetti, Champions, Europeo, Pallone d'Oro, Supercoppa Europea e Coppa Intercontinentale. Cresciuto nel Feyenoord e passato successivamente al PSV (dove si è disimpegnato ottimamente anche da libero), si consacra al Milan come uno dei più forti calciatori al mondo, sotto la sapiente guida di Arrigo Sacchi. Chiude la carriera al Chelsea (non prima però di essere passato anche per la Sampdoria), con cui conquista una FA Cup da allenatore-giocatore, primo non britannico di sempre a riuscirci. Una vita di successi.

Julio Salinas Fernández, 11 settembre 1962

Di origine basca, muove i primi passi da calciatore nell'Athletic Bilbao (e non potrebbe essere altrimenti), squadra con cui si consacra come uno degli attaccanti spagnoli più forti in circolazione. Passa brevemente all'Atletico Madrid prima di approdare nel Barcellona di Johann Crujiff,  con cui vincerà tutto quello che c'è da vincere: Campionati, Coppe nazionali, una Coppa dei Campioni. Autore in carriera di oltre 300 reti, è stato un attaccante completo, forte tecnicamente, bravissimo ad aprire spazi per sè e per i compagni. In Nazionale non sono arrivati successi, ma resta comunque uno degli attaccanti più prolifici di sempre con 22 reti all'attivo.

Per chi crede che il calcio, come il buon vino, magari migliorerà invecchiando, ma che quelle passate siano sempre ottime annate. Per chi è vintage inside (e anche un pizzico nerd outside). Per chi al calcetto del giovedì "sai, io sono nato nel 1982, anno di Kakà Gilardino e Adriano, anno da bomber". Per i nostalgici compulsivi e per chi si è sempre chiesto, "Ok, De Gregori, La leva calcistica della classe '68...ma tutte le altre?". Ma anche per i più giovani con la cresta, i talent scout da videogiochi sempre aggiornatissimi. #LaClassenonèAcqua, è la rubrica targata Fantagazzetta che ripercorre più di mezzo secolo di storia del calcio, proponendovi le Top 11 per anno di nascita, dal 1940 al 2000.