Ciao ragazzi!

Quello che vorrei narrarvi è un FantaRacconto d’annata, una Fantasfiga devastante ma è anche l’elogio dei calciatori considerati di “provincia”. Quei calciatori che vengono acquistati per 1 credito all’asta, quelli dei tanti 6 in pagella e di qualche gol. Anzi, pochi gol a dire la verità. Ma a volte non serve essere Cristiano Ronaldo per scrivere la storia, basta saper rendersi utili nel momento del bisogno...

Questa storia inizia quasi 10 anni fa, stagione calcistica 2011/12. I miei amici storici ed io stavamo disputando la quarta edizione del nostro Fantacalcio, Antonio Conte sedeva sulla panchina della Juventus e da lì a qualche mese avrebbe vinto il suo primo scudetto da allenatore, superando in un bel duello il Milan di Allegri e di (anche all’epoca) Ibrahimovic. Quella stagione vedeva anche il ritorno in massima serie dopo 50 anni del Novara, che poteva contare sulla presenza in rosa del giovane e ancora acerbo Bruno Fernandes.

È proprio da un’anonima trasferta del Novara a Roma contro la Lazio che inizia il ciclo della sfiga, e le pagine della storia sarebbero state riscritte per sempre. La 14a giornata di serie A si era conclusa, quel lunedì 5 dicembre 2011.In un grigio e freddissimo pomeriggio milanese il mio amico Matteo detto Bongi (mio avversario di giornata) ed io decidiamo di rifugiarci in un bar per ripararci dal gelo.

Sorprendentemente ci accorgiamo di essere a pari punti, ma al mio amico Bongi manca ancora un calciatore: Giuseppe Biava, arcigno difensore all’epoca in forza alla Lazio. Sì perché quella sera si sarebbe tenuto il Monday night (e all’epoca una partita il lunedì sera era una novità, a differenza di ora...) fra la Lazio e il Novara appunto. “Dovrebbe segnarmi Biava per vincere, ma quando mai segna Biava?” diceva il mio amico Bongi. Le ultime parole famose.

La sera, allo stadio Olimpico di Roma, dopo appena 17 minuti, Biava sfrutta un bell’assist di Hernanes e segna il gol del momentaneo 1-0 per i capitolini. La partita finirà 3-0 per gli uomini di Eddy Reja, il Novara complicherà ulteriormente il suo campionato che si concluderà con la retrocessione. Biava chiuderà la carriera con 13 gol in oltre 200 presenze in serie A. Io, infine, persi la partita e a fine campionato arrivai secondo dietro al mio amico Bongi, grazie anche a quella vittoria, a quel gol di Biava. E fu così che l’onesto Biava divenne un idolo: preso sempre da qualcuno all’asta perché considerato un talismano, diede vita anche all’ambitissimo Premio Biava. Un riconoscimento morale che veniva assegnato a chi aveva avuto più fortuna (per non usare altri termini...) dopo una giornata.

E anche oggi, a distanza di 10 anni, abbiamo creato la Coppa Biava, competizione parallela alla nostra FantaLega. Abbiamo deciso di chiamare la Coppa così sia per ricordare quel gol, sia in onore di tutti i calciatori alla Biava, magari non fenomeni, magari dimenticati dai più, ma che si sono guadagnati la stima e il rispetto di sei amici che amano il calcio e il Fantacalcio.

Viva il calcio, viva il Fantacalcio e lunga vita a Giuseppe Biava!

Jacopo - La mia Lega Fantacalcio