Oggi si è riunito il Consiglio D’Amministrazione (CdA) della Juventus che ha approvato il progetto di bilancio annuale 2016/17. Nell’attesa di postare un’analisi più completa e dettagliata del bilancio annuale e sulle stime future nei prossimi giorni, quando sul sito ufficiale dei bianconeri verrà pubblicato il bilancio completo, si può comunque già dire qualcosa osservando i primi dati resi noti.

Diamo un’occhiata alle differenze fra il bilancio annuale approvato e le mie stime del 27 giugno (per consultare i vari riferimenti all’articolo precedente potete cliccare QUI).

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Rispetto a quanto avevamo ipotizzato quasi tre mesi fa ci sono diverse variazioni a partire dal risultato finale, che porta a un utile di 42,6 milioni che è senz'altro un grande risultato ma inferiore rispetto ai 52 milioni previsti. Un'analisi dettagliata del perché si è arrivati a queste differenze potrà essere fatta quando verrà pubblicato il bilancio integrale, del quale quanto comunicato oggi è solo un estratto comprendente alcuni dati numerici ma pochi approfondimenti sulle varie voci. Possiamo però già avanzare alcune ipotesi con i pochi numeri a nostra disposizione. 

Nei fattori che hanno inciso su queste differenze il primo e più importante è l'impossibilità di affinare le stime di bilancio con i dati della prima e della terza trimestrale, che da quest'anno non sono più da comunicare obbligatoriamente al pubblico da parte delle società quotate in borsa. Per alcune voci questa mancanza si è rivelata poco rilevante, per altre invece ha inciso in maniera importante. Fra i ricavi troviamo un margine di errore accettabile per le prime quattro voci, un aumento di 20,2 milioni dei "Proventi della gestione dei calciatori" quasi integralmente spiegabili con la scelta di inserire in questo bilancio la plusvalenza relativa a Coman (di circa 19 milioni) e di 2,9 milioni degli "Altri Ricavi" sulla cui natura sarà possibile fare chiarezza spulciando il bilancio ufficiale. Con queste variazioni i ricavi si chiudono addirittura alla cifra record per la Juventus di 562 milioni, sulla quale ovviamente incidono in maniera rilevante i 151,1 milioni di plusvalenze (nell'ultimo calciomercato estivo le plusvalenze ufficiali sono state meno della metà, 73,6 milioni) e i ricavi incassati con il raggiungimento della finale di Champions League (più di 60 milioni di aumento rispetto alla scorsa stagione fra premi e incassi da stadio). Scorporati questi introiti, si nota comunque un trend in miglioramento in tutte le voci relative agli sponsor, ai ricavi da stadio e agli altri ricavi che hanno portato nelle casse bianconere circa 30 milioni in più della stagione precedente.  

Quello che desta un po' di preoccupazione all'interno di un bilancio a prima vista così splendente sono le notevoli differenze fra i costi stimati e quelli reali, indice di un aumento abbastanza importante di almeno tre voci nel secondo semestre. Se da una parte infatti si segnala un risparmio alla voce "Acquisti materiali", dall'altra troviamo una differenza negativa rispetto alle stime di 5,5 milioni per i "Servizi Esterni" (15 milioni rispetto allo scorso anno), 3,5 milioni per l'"Altro Personale" e addirittura 20,5 milioni per i costi relativi al "Personale Tesserato". Sarà interessante analizzare a bilancio quanto della prima e soprattutto della terza voce sia dipeso dal cammino in Champions League e da eventuali premi variabili elargiti a giocatori e dirigenti per il raggiungimento della finale di Cardiff. La speranza per i conti bianconeri è che gran parte della discrepanza sia legata a questo, perché se dal bilancio dovesse emergere che la motivazione di questo rialzo importante dei costi totali (100 milioni in più dell'anno scorso, di cui circa 35 sicuramente non si ripeteranno però nel prossimo bilancio perché riferiti alla voce "Oneri Calciatori" dove rientra anche la "commissione Raiola" per la cessione di Pogba) sia da ricercare in buona parte in un aumento dei costi fissi e indipendenti dal risultato sul campo aumenterebbe la necessità per la Juventus di incassare elevate plusvalenze anche negli anni successivi per sostenerli, plusvalenze tanto più elevate quanto meno la squadra sarà capace di superare turni di Champions League. Con tutti i dati in mano sarà possibile anche ricalibrare le stime sul bilancio 2017/18 presentate su queste pagine lo scorso 2 agosto e vedere di quanto i dati presentati oggi (e le ultime operazioni di mercato) ne abbiano peggiorato la previsione finale, che al momento è comunque sensato ipotizzare ampiamente in perdita come peraltro segnalato anche dalla comunicazione ufficiale odierna della società.

Anche gli "Ammortamenti" subiscono un aumento abbastanza imprevisto di 3,5 milioni, mentre il resto che va a formare la discrepanza di 9,4 milioni dipende da un valore delle imposte maggiore rispetto a quanto stimato, dato che lascia presumere che in questa occasione la Juventus non sia riuscita ad abbatterle in maniera ottimale con l'utilizzo di detrazioni come era accaduto nelle scorse stagioni a causa dell'elevato utile ottenuto.

Da segnalare che gli ottimi risultati di bilancio ottenuti quest'anno hanno permesso alla Juventus di abbassare l'Indebitamento Netto da 199,4 a 162,5 milioni e che, come avevamo previsto, l'intero utile è stato destinato a riserve e non distribuito in parte agli azionisti in vista dei prossimi bilanci che difficilmente potranno essere rosei come questo a meno che la società non sia capace di incassare plusvalenze "monstre" a livello di quelle della scorsa stagione. 

FAIR PLAY FINANZIARIO

Come previsto il bilancio non presenta alcun problema nemmeno in ottica Fair Play Finanziario. Al netto dei costi virtuosi, il bilancio dell’ultimo triennio risulta in attivo di 125 milioni (contro il –30 massimo consentito dalla "break-even rules"). Il Patrimonio Netto, che deve essere positivo, è di 93,7 milioni rimanendo così ben sopra lo zero. L’Indebitamento Netto è, come richiesto, inferiore al totale dei ricavi escluse plusvalenze e non di poco (162,5 milioni di indebitamento contro i circa 412 di ricavi). Infine il Costo del Personale rispetto ai ricavi escluse plusvalenze rimane ampiamente sotto la soglia del 70%, passando dal 63,3% dell'anno scorso al 62,1% di quest'anno.

Buone notizie anche dal punto di vista del Fair Play Finanziario italiano. La richiesta principale della Lega è che il rapporto fra attività correnti e passività correnti non sia inferiore a 0,5 (diventerà 0,6 nel 2018/19). Se così non fosse la società sarebbe chiamata a garantire di avere un patrimonio netto in attivo della cifra necessaria a far sì che il valore delle attività correnti sia il minimo indispensabile tramite aumento di capitale, al netto di eventuali “abbuoni” di 1/3 della cifra nei casi in cui l’Indebitamento sia meno del doppio del valore di produzione o il costo del lavoro in rapporto ai ricavi ordinari sia inferiore a 0,9 (se entrambe le richieste sono rispettate, l’abbuono diventa di 2/3). La Juventus non solo è in regola con queste due ultime richieste (meno restrittive rispetto a quelle sugli analoghi punti del Fair Play Finanziario Uefa), ma come l'anno scorso anche con la prima avendo sul punto un coefficiente di 0,66. Questo risultato, nettamente migliore dello 0,5 dell'anno scorso, è dovuto in gran parte all'aumento esponenziale fra le "Attività correnti" delle "Disponibilità liquide" a bilancio (140 milioni contro 28,6 di dodici mesi fa). 

Per l’analisi più approfondita dei vari punti, sviscerare le motivazioni alla base delle differenze fra le stime e la realtà e l’aggiornamento sulle stime del bilancio 2017/18 vi do quindi come detto appuntamento al prossimo aggiornamento sull’argomento, che sarà online nei giorni immediatamente successi alla pubblicazione del bilancio completo che di solito è prevista per i primi giorni di ottobre.