Il 20 settembre si è riunito il Consiglio d’Amministrazione (CdA) della Juventus per approvare il bilancio societario della stagione 2018/19. Il bilancio annuale è senza dubbio il documento finanziario più interessante dal nostro punto di vista per capire di quanto le stime ipotizzate nei precedenti articoli sull’argomento si siano avvicinate ai dati reali, quali sono gli eventi che hanno causato eventuali variazioni e quali sono le prospettive future della società. Ci fornisce quindi, attraverso dati “veri” e completi, l’opportunità non solo di analizzare il reale andamento del bilancio 2018/19, ma anche di affinare in maniera importante le stime sul bilancio 2019/20.

Partiamo dal bilancio ufficiale 2018/19, analizzando nel conto economico della società le differenze fra i dati reali e quelli stimati, in modo da capirne le motivazioni e trarre le opportune conclusioni riprendendo quanto scritto all’indomani del CdA QUI.

BILANCIO UFFICIALE 2018/19

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Riprendiamo la tabella già vista il 20 settembre per andare a motivare - dati ufficiali alla mano - gli scostamenti più significativi rispetto alle ultime stime del 29 luglio (per i costi il segno meno equivale a un aumento di spesa).

Diritti tv: Variazione (-11,9 milioni) dovuta a una diminuzione del peso dell'Italia nella ripartizione del Market Pool Uefa (-6,8 milioni) e da una dimunizione maggiore del previsto degli introiti dai diritti tv italiani a seguito dei nuovi criteri di distribuzione (-5,1 milioni). Rispetto allo scorso anno i diritti tv della Serie A hanno portato nelle casse della Juventus 10,2 milioni in meno, mentre la nuova distribuzione del montepremi di Champions League a parità di turni giocati ha fruttato ai bianconeri ben 17,1 milioni in più.

Ricavi vendite prodotti e licenze: Variazione (-9 milioni) per una diminuzione delle vendite nel secondo semestre più che proporzionale a quella fatta registrare nella scorsa stagione. 

Proventi gestione calciatori: Variazione (+7,8 milioni) dovuta alle plusvalenze incassate per le cessioni di Andersson (+3,8 milioni) e Adamoli (+0,5), a bonus legati ai risultati di giocatori precedentemente ceduti (+1,5 milioni) e a variazioni negli incassi effettivi legati alle plusvalenze di Spinazzola, Orsolini, Rogerio, Marrone e Pinelli per un totale di 2 milioni. 

Acquisti di prodotti per la vendita: Variazione (+6.8 milioni) dovuta alla diminuzione delle vendite che ha comportato una conseguente diminuzione di questi costi.

Servizi esterni: Variazione (+2,4 milioni) dovuta a minori emolumenti rispetto al previsto agli organi sociali (+2 milioni) e a minori spese per la produzione audio video. 

Personale tesserato: Variazione (+9,5 milioni) dovuta allo spostamento dello stipendio 2019/20 di Allegri e del suo staff alla voce accantonamenti (+15,7 milioni) parzialmente compensato dall'aumento delle retribuzioni della rosa rispetto a quanto desumibile dai dati del primo trimestre (-5,8 milioni).

Altro personale: Variazione (+1,3 milioni) dovuta a minori premi variabili (+0,9 milioni) e minori oneri per collaboratori coordinati a progetto (+0,4 milioni).

Oneri Calciatori: Variazione (-3,6 milioni) dovuta a maggiori oneri/bonus da pagare rispetto a giocatori ceduti (-2,1 milioni), alla minusvalenza relativa alla cessione di Marrone (-0,3 milioni), a maggiori spese per prestiti di giocatori Under 23 e Primavera (-0,7 milioni) e maggiori oneri accessori su diritti pluriennali di giocatori non capitalizzati (-0,5 milioni). 

Altri Oneri: Variazione (+4,3 milioni) dovuta all'azzeramento rispetto all'anno precedente dei costi d'attività dei Camp (+2,3 milioni), a minori percentuali a terzi per incassi gare (+0,8 milioni), a minori spese per acquisti di biglietti per partite fuori casa (+0,5 milioni) e a minori altri oneri (+0,7 milioni).

Ammortamenti calciatori: Variazione (+3,5 milioni) dovuta a un calo maggiore del previsto degli ammortamenti del secondo semestre. 

Accantonamenti: Variazione (-15 milioni) dovuta all'accantomento fondi per il pagamento dello stipendio di Allegri e del suo staff per il 2019/20 (-15,7 milioni), parzialmente compensata dal rilascio fondo rischi e oneri diversi (+0,6 milioni) e altri arrotondamenti (+0,1 milione). 

Oneri Finanziari: Variazione (+1.4 milioni) dovuta ai minori interessi da pagare a seguito dell'aumento dell'indebitamento finanziario. 

Imposte Correnti: Variazione (+2,1 milioni) dovuta al pagamento di 2,6 milioni per sanare una controversia con il fisco legata al bilancio 2011/12, parzialmente compensata da minori imposte dovute al peggioramento del risultato finale di bilancio. 

In conclusione è interessante notare che al netto dell'accantonamento dello stipendio di Allegri e del suo staff per il 2019/20 il passivo di bilancio sarebbe stato di 24,2 milioni, di appena 5 milioni superiore a quello dello scorso anno, e che poiché gli accantonamenti non concorrono alla formazione del passivo valido per il Fair Play Finanziario la Juventus ha chiuso il bilancio 2018/19 con un utile di bilancio per il FPF al netto dei costi virtuosi di 6 milioni

STIMA DI BILANCIO 2019/20 – IPOTESI MENO FAVOREVOLE

Passiamo ora ad analizzare le variazioni, rispetto alle precedenti stime sul bilancio 2019/20. Trovate maggiori informazioni su come sono costruite queste stime negli articoli precedenti sull’argomento (recuperabili tutti, in ordine di tempo decrescente, QUI), mi limito qui a ricordare che i numeri in tabella rappresentano lo scenario che prevede la vittoria dello scudetto, l'eliminazione agli ottavi di Coppa Italia e l’uscita dalla Champions League senza fare più un punto nella fase a gironi con il contemporaneo raggiungimento della finale da parte di due squadre italiane e della semifinale da parte di una terza. Questo perché è l’ipotesi meno favorevole per il bilancio 2019/20: vincere il campionato comporta un aumento delle spese a causa dei bonus premio da elargire ai giocatori, mentre uscire dalla Champions League senza fare più un punto vuol dire non incassare più soldi per la voce “Diritti TV” rispetto a quelli già sicuri, e già inseriti in tabella, e giocare meno partite in Europa con conseguenti minori incassi da stadio. Per ogni voce verrà data opportuna spiegazione delle variazioni rispetto alle ipotesi fatte il 29 luglio.

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Ricavi da gare: Variazione (-1,3 milioni) dovuta a un ricalcolo sulle stime degli incassi da botteghino nel corso della stagione in seguito ai primi incassi stagionali in Serie A (-0,9 milioni) e Champions League (-0,3 milioni) e sugli introiti da servizi aggiuntivi da gare (-0,1 milioni).

Diritti TV: Variazione (-6,6 milioni) dovuta a minori incassi previsti per il Market Pool Uefa (-5,2 milioni) e a minori introiti previsti per i diritti tv italiani (-5,1 milioni) parzialmente compensati dai premi incassati per i risultati nelle prime due partite di Champions League (+3,7 milioni).

Ricavi vendita prodotti e licenze: Variazione (-9 milioni) dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2018/19.

Proventi gestione calciatori: In aumento (+58,5 milioni) a causa della plusvalenze incassate per le cessioni di Joao Cancelo (+30,4 milioni), Kean (+27,1 milioni), cessioni minori (+0,8 milioni) e prestiti di giovani (+0,8 milioni) parzialmente compensati da una minor plusvalenza per la cessione di Mancuso (-0,6 milioni). 

Altri ricavi: Variazione (+0,8 milioni) dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2018/19.

Acquisti materiali: Variazione (-0,2 milioni) dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2018/19.

Acquisti di prodotti destinati alla vendita: Variazione (+6,9 milioni) dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2018/19.

Servizi esterni: Variazione (+2,4 milioni) dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2018/19.

Personale tesserato: Diminuzione dei costi (+11,8 milioni) dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2018/19 e reinserendo tutte le variazioni causate da acquisti e cessioni. Questa voce potrà aumentare una volta noti i dati della semestrale per eventuali compensi a calciatori temporaneamente trasferiti o incentivi all'esodo. 

Altro personale: Diminuzione dei costi (+1,3 milioni) dovuto a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2018/19.

Oneri calciatori: Aumento dei costi (-11,6 milioni) dato da un ricalcolo della cifra totale che comprende i compensi da riconoscere agli agenti FIFA di alcuni giocatori già sotto contratto: Szczesny (2 milioni), Alex Sandro (1,85 milioni), Matuidi (0,8 milioni), Higuain (0,8 milioni), Cristiano Ronaldo (0,75 milioni), Dybala (0,75 milioni), Pjanic (0,75 milioni), Bernardeschi (0,6 milioni), Mandzukic (0,6 milioni), Khedira (0,5 milioni), Perin (0,5 milioni), Bonucci (0,4 milioni), Cuadrado (0,344 milioni), Bentancur (0,3 milioni), Rugani (0,3 milioni), Monzialo (0,3 milioni), Chiellini (0,254 milioni), Pjaca (0,25 milioni), De Sciglio (0,2 milioni), Portanova (0,125 milioni), Mavididi (0,5 milioni), Olivieri (0,035 milioni), Masciangelo (0,014 milioni) e Peeters (0,012 milioni). A questi sono stati aggiunti i compensi agli agenti FIFA per le cessioni di Kean (4,5 milioni) e Joao Cancelo (1,8 milioni) desumibili dai comunicati ufficiali confrontando l'effetto economico annunciato con le plusvalenze dichiarate. Il valore totale di questa voce potrebbe essere sottostimato, perché nel bilancio annuale la Juventus non ha fatto cenno a eventuali compensi da riconoscere ad agenti FIFA per le operazioni di mercato chiuse in entrata nell’ultima sessione della campagna trasferimenti oltre a quelli inseriti negli ammortamenti. Fra queste è stata comunque preventivamente stimata una cifra di 2,1 milioni annui relativa a Rabiot calcolata sottraendo ai 10 milioni di oneri ipotizzati dalla stampa gli 1,48 milioni inseriti negli ammortamenti e dividendo la cifra restante per i quattro anni di contratto. 

Altri oneri: Variazione (+4,3 milioni) dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2018/19.

Ammortamenti calciatori: aumento dei costi (-4,5 milioni) dovuto a un ricalcolo totale di questa voce tenendo come base di partenza gli ammortamenti del secondo semestre 2018/19 pari a 70,9 milioni, moltiplicandoli per due e andando poi ad inserire giocatore per giocatore l'impatto sull'ammortamento annuale degli acquisti e delle cessioni di questa sessione di mercato oltreché delle variazioni dovute ai rinnovi di contratto di giocatori già in rosa. 

Ammortamenti altro: Variazione (-0,1 milioni) dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2018/19.

Accantonamenti: Variazione (+0,2 milioni)dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2018/19.

Oneri finanziari: Variazione (-1,3 milioni) dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2018/19.

Quota Joint Venture: Variazione (+0,2 milioni) dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2018/19. 

Imposte differite e anticipate: Variazione (-0,5 milioni) dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2018/19.

Queste variazioni nelle stime portano a un miglioramento di 60,1 milioni della stima di bilancio precedente, calcolata nella peggiore delle ipotesi come descritte in precedenza, che passa da -253,4 a -193,3 milioni. Nel documento ufficiale relativo al bilancio la società ipotizza un bilancio in passivo per il 2019/20 pur sottolineando come al solito che il cammino in Champions League influirà sul conteggio finale.

Per quanto riguarda i vincoli del Fair Play Finanziario, confermate le ipotesi di Solidità aziendale e Assenza di debiti scaduti, la situazione per le altre quattro richieste è al momento la seguente:

Patrimonio Netto Non Negativo: sarebbe al momento negativo di 162,1 milioni. Il Fair Play Finanziario richiede che questo non sia negativo e quindi la Juventus avrebbe avuto la necessità di aumentare i ricavi di almeno 162,1 milioni, ma ha risolto questo problema con l'aumento di capitale del quale ci siamo occupati nel precedente articolo che riporterebbe anche nella peggiore (e inverosimile) delle ipotesi il Patrimonio Netto in attivo.

Break-Even: il “pareggio” di bilancio, che per il triennio 2017/20 richiede un passivo massimo di 30 milioni, non sarebbe al momento rispettato in quanto in passivo di 152,8 milioni. Ma il regolamento del Fair Play Finanziario permette di aggiungere gli attivi dei due anni precedenti a quelli del triennio, se presenti, per rientrare nelle richeste. Scorporati i costi virtuosi, gli attivi della Juventus sono stati di 26,8 milioni nel 2015/16 e di 74,4 milioni nel 2016/17 per un totale di 101,2 milioni. Per rientrare nel "-30" mancherebbero quindi 21,6 milioni facilmente recuperabili nel corso della stagione tramite risultati sul campo, aumento dei ricavi e plusvalenze. 

Indebitamento Finanziario Netto minore dei Ricavi al netto delle plusvalenze: Va precisato che questo vincolo, a differenza di quello del Break-Even, è un indicatore dello stato di salute finanziaria della società ma il suo mancato rispetto, come per il vincolo seguente, non comporta automatiche sanzioni. In ogni caso è probabile che la Juventus abbia come obiettivo quello di raggiungere il risultato richiesto al termine della stagione e, per la prima volta da quando facciamo queste analisi, questo non è del tutto scontato e quindi rende necessario un approfondimento sulla questione che sarà oggetto del prossimo paragrafo. 

Costo del Personale minore del 70% dei Ricavi al netto delle plusvalenze: considerando le stime fatte al momento anche questo parametro non sarebbe rispettato attestandosi sul 79,8%. Come il parametro precedente questo non è un vincolo tassativo. In ogni caso per raggiungere la percentuale richiesta, fermi restando gli altri dati, servirebbe un aumento dei ricavi da qui a fine stagione di 61,3 milioni, diminuibili abbassando il monte stipendi con la cessione di alcuni giocatori in esubero. 

LA SITUAZIONE DELL'INDEBITAMENTO

Al 30 giugno 2019 l'Indebitamento Finanziario Netto ha raggiunto quota 463,5 milioni. Un risultato che non è affatto "fuori controllo" come qualcuno vuol far credere, visto che già all'interno del bilancio di un anno fa era stato annunciato a chiare lettere:

"Gli amministratori hanno valutato che nel contesto della strategia di investimento e di espansione e diversificazione delle attività aziendali poste in essere con l’obiettivo di portare la Società a competere stabilmente con i migliori club europei sia a livello sportivo che finanziario, non sussistono significative incertezze (come definite nel paragrafo 25 dello IAS 1) sulla continuità aziendale. Gli effetti di tale strategia, in parte già evidenziati nel bilancio 2017/2018 e confermati dalle previsioni reddituali-finanziarie contenute nel Budget 2018/2019, sono rappresentati dall’aumento dell’indebitamento finanziario netto e dal peggioramento dei risultati economici di breve periodo. Nell’esercizio 2017/2018 l’indebitamento finanziario netto, come previsto, si è incrementato e si incrementerà ulteriormente nel prossimo esercizio in conseguenza, in particolare, degli investimenti effettuati nelle ultime Campagne Trasferimenti che, generalmente, hanno manifestazione finanziaria dilazionata in più esercizi. La Società è in grado di far fronte a tale fabbisogno disponendo di finanziamenti a medio-termine e utilizzando gli affidamenti bancari già disponibili (si veda la nota 54). Nel caso, teorico, in cui gli stessi venissero in parte revocati, Juventus potrebbe comunque far ricorso ad operazioni di cessione di diritti alle prestazioni sportive di calciatori senza pregiudizio per la prosecuzione dell’attività sociale. Un nuovo Piano di sviluppo a medio termine sarà predisposto e portato all’approvazione del Consiglio di Amministrazione entro la fine dell’esercizio 2018/2019 con l’obiettivo, esaurita questa fase, di tornare al sostanziale equilibrio della gestione economica".

Piano di sviluppo che è puntualmente stato presentato nelle scorse settimane, e di cui abbiamo parlato nel precedente articolo, e che prevede fra le altre cose un aumento di capitale che arriverà a toccare i 300 milioni e che servirà non solo a mantenere in attivo il Patrimonio Netto a fronte di eventuali perdite (previste) nel corso del piano "espansivo" dei prossimi anni, ma anche a fornire alla società la capacità economica e finanziaria per potenziare gli investimenti nella strategica area di marketing, nella quale si gioca gran parte della possibilità di tutti i club di essere competivi nel prossimo futuro. 

Tornando all'Indebitamento, il valore di 463,5 milioni è ancora sotto la soglia di "rischio" sia dal punto di vista finanziario, visto che il rapporto fra l'Indebitamento e l'EBIDTA (margine operativo lordo prima di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti) è ancora inferiore al 3, che da quello relativo ai vincoli del Fair Play Finanziario visto che i ricavi esclusi plusvalenze sono stati superiori all'Indebitamento (precisamente 490,3 milioni). Per quanto riguarda il primo di questi due valori, in realtà, non è possibile a oggi dire con certezza che quel rapporto sarà inferiore a 3 anche l'anno prossimo, visto che il primo anno di un piano di sviluppo quinquennale è per forza di cose quello che si dovrebbe allontanare di più dall'obiettivo finale di riequilibro economico dei conti dopo una prima fase espansiva incentrata sugli investimenti per aumentare la competitività sportiva e commerciale del club. Non sorprenderebbe quindi un rapporto Indebitamento/EBITDA superiore al 3 nel 2019/20 che però, se giustificato da un andamento positivo del piano di investimento in termini di crescita attesa futura dei ricavi commerciali, non dovrebbe comunque turbare più di tanto l'immagine di società solida che la Juventus si è costruita nel corso di questi anni, tanto che nel bilancio a proposito della continuità aziendale è stato ribadito anche quest'anno quanto scritto lo scorso anno e precedentemente riportato:

"Gli amministratori hanno valutato che nel contesto della strategia di investimento e di espansione e diversificazione delle attività aziendali, poste in essere con l’obiettivo di competere stabilmente con i migliori club europei sia a livello sportivo che finanziario, non sussistono significative incertezze (come definite nel paragrafo 25 dello IAS 1) sulla continuità aziendale. Gli effetti di tale strategia, in parte già evidenziati nei bilanci degli ultimi due esercizi e confermati dalle previsioni reddituali-finanziarie contenute nel Budget 2019/2020, sono rappresentati dall’aumento dell’indebitamento finanziario netto e dal peggioramento dei risultati economici di breve periodo. Nell’esercizio 2018/2019 l’indebitamento finanziario netto, come previsto, si è incrementato in conseguenza, in particolare, degli investimenti effettuati nelle ultime campagne trasferimenti che, generalmente, hanno manifestazione finanziaria dilazionata in più esercizi. La Società è in grado di far fronte ai propri fabbisogni disponendo di finanziamenti a medio-termine e utilizzando gli affidamenti bancari già disponibili (si veda la nota 54). Nel caso, teorico, in cui gli stessi venissero in parte revocati, Juventus potrebbe comunque far ricorso ad operazioni di cessione di diritti alle prestazioni sportive di calciatori senza pregiudizio per la prosecuzione dell’attività sociale."

Più attenzione verrà probabilmente messa nel secondo valore preso in considerazione, ovvero al tentativo di mantenere comunque l'Indebitamento Finanziario Netto a un livello inferiore rispetto ai ricavi escluse plusvalenze anche se, come detto, anche questo non è un vincolo che comporti di per sé sanzioni da parte dell'Uefa. Vale comunque la pena soffermarsi più che in passato su questo valore la cui stima alla fine della stagione con i dati (parziali) a nostra disposizione è però non semplice. 

A incidere sulla variazione dell'Indebitamento sono in estrema sintesi la variazione rispetto al 30 giugno dell'anno precedente dei debiti per l'acquisto dei giocatori (ovvero il totale delle rate ancora da pagare per acquisti già effettuati), la variazione  rispetto al 30 giugno dell'anno precedente dei crediti per la cessione dei giocatori (ovvero il totale delle rate ancora da incassare per cessioni già effettuate), gli oneri accessori non capitalizzati da corrispondere agli agenti dei calciatori acquistati e la variazione degli oneri accessori capitalizzati. Oltre a questi valori legati direttamente alle campagne trasferimenti, impattano sull'Indebitamento Finanziario Netto anche i risultati della gestione operativa, gli investimenti in altre immobilizzazioni e partecipazioni e i flussi delle attività finanziarie. 

Pur ammettendo un importante margine d'errore  dovuto alla necessità di approssimare un po' troppi valori prendendo come riferimento quelli presenti nel bilancio 2018/19 senza la certezza che le scelte di investimento e finanziarie della società siano le medesime, con i dati a nostra disposizione possiamo supporre, nello scenario "più sfavorevole" da noi considerato (che prevede al momento, vale la pena sottolinearlo, un passivo di bilancio che verrà ovviamente ridotto come vedremo nel prossimo paragrafo), un peggioramento dell'Indebitamento Netto di 59,8 milioni che farebbe salire l'Indebitamento Finanziario Netto a 523,3 milioni. Questo a fronte di ricavi che al momento si fermerebbero a 435,8. Colmare nei prossimi mesi questo gap non dovrebbe essere problematico, se si pensa che un cammino simile a quello dell'anno scorso in Champions League e l'eventuale rinnovo della sponsorizzazione con Jeep alle cifre circolate sui media ridurrebbero l'Indebitamento Finanziario Netto di circa 75 milioni, incidendo sul risultato della Gestione Operativa, e contemporaneamente aumenterebbero i ricavi attesi fino alla cifra di 510 milioni. 

POSSIBILE EVOLUZIONE DELLA STAGIONE

Analizziamo ora di quanto potrebbe migliorare il conto economico della Juventus a fronte dei possibili maggiori ricavi incassabili nel corso dell'anno per recuperare l'ampio deficit di bilancio stimato fino a oggi. 

In Champions League, tenendo conto dei premi previsti dall'Uefa per il passaggio del turno (9,5 milioni per l'approdo agli ottavi, 10,5 per i quarti, 12 per le semifinali, 15 per la finale e 4 per la vittoria), dei premi variabili da elargire ai giocatori e all'altro personale tesserato ipotizzati (-5,6 milioni per il passaggio ai quarti, -6,5 per le semifinali, -8,1 per la finale e -1,4 per la vittoria), degli incassi stimabili per le partite a eliminazione diretta (11,1 milioni totali), dei premi guadagnabili vincendo le restanti partite del girone (10,8 milioni) e degli eventuali ricavi extra incassabili dal market pool italiano (cifra variabile da 0 a 7,2 milioni in relazione ai turni superati dai bianconeri e da quelli passati dalle altre squadre italiane) è possibile stimare in circa 58,5 milioni il montepremi massimo che la Juventus può ancora conquistare in Champions League da aggiungere a quanto già inserito nelle stime.

Vincendo la Coppa Italia è possibile incassare ulteriori 5,2 milioni fra incassi da stadio stimabili (4 milioni), incassi da diritti tv (2,5 milioni) e premi da distribuire ai giocatori e altro personale tesserato (-1,3 milioni). Dati questi conti sul campo la Juventus può quindi conquistare una cifra massima di 63,7 milioni,

L'eventuale approdo di Allegri in un'altra squadra prima del 30 giugno 2020 permetterebbe di reinserire a bilancio i soldi già stanziati come accantonamento 2018/19 relativamente ai mesi di stipendio risparmiati. Ogni mese risparmiato farebbe recuperare alla Juventus circa 1,3 milioni

Vista la dichiarata volontà di aggredire i mercati esteri alla ricerca di nuovi introiti da sponsorizzazioni potrebbe incidere in maniera rilevante nei prossimi mesi anche un aumento dei ricavi commerciali, in primo luogo se verranno confermate le voci a cui abbiamo accennato in precedenza che vorrebbero imminenti l'aumento da 17 (più 3 di bonus) a 50 dei milioni garantiti da Jeep per il main sponsor. Questa variazione, seppur effettuata con una "parte correlata" alla società visto che sia il club che Jeep sono controllate da Exor, non dovrebbe avere alcun problema ad essere accettata dall'Uefa in quanto rispetto al nuovo contratto di sponsorizzazione con Adidas al momento quello con Jeep è ampiamente sottostimato rispetto al valore di mercato della società. 

Infine è probabile che ad abbassare il passivo su livelli più sostenibili concorrano nel corso del mercato invernale o nel mese di giugno alcune operazioni di mercato utili a realizzare maggiori plusvalenze e a ridurre i costi della rosa. Approfondiremo meglio negli aggiornamenti dei prossimi mesi la questione in prossimità delle future finestre di mercato, qui citiamo solamente i risparmi che potrebbero essere generati dai tre giocatori che più di tutti sono a oggi ai margini del progetto societario immaginandone una cessione a gennaio ai prezzi che circolano sui media:

Perin (costo: 15, plusvalenza: 9, ammortamento semestrale risparmiato: 1,5, stipendio lordo risparmiato: 2,2, oneri risparmiati: 0,5): 13,2 milioni

Pjaca (costo: prestito, stipendio lordo risparmiato: 1,9): 1,9 milioni

Mandzukic (costo: 10, plusvalenza: 6,4, ammortamento semestrale risparmiato: 1,2, stipendio lordo risparmiato: 5,6, oneri risparmiati: 0,6): 13,8 milioni

Il prossimo appuntamento con le stime e le previsioni sul bilancio della Juventus è per la fine di dicembre, quando analizzeremo le variazioni date dai risultati autunnali ottenuti sul campo alla vigilia dell’apertura del mercato invernale.