Basta il gol di Hamsik in apertura allo Scida a regalare al Napoli di Sarri il titolo platonico di campione d’Inverno: al giro di boa gli azzurri sono infatti in testa alla classifica di Serie A, a 4 punti dalla Juventus, attesa domani dalla trasferta di Verona, e a +8 dall’Inter, che ospita la Lazio.

Per i campani è la quinta volta in testa alla classifica alla fine del girone d’andata, tutte dal 1987 in poi: in due occasioni è arrivato anche lo scudetto a maggio, nella altre due oltre a questa (1987/88 e 2015/16) hanno subito le rimonte rispettivamente da parte del Milan di Arrigo Sacchi (per il primo scudetto di Berlusconi) e della Juventus di Allegri.

Negli 85 campionati di serie A tenutisi fino ad oggi in una sola occasione (nel 1935-36) il club campione d'inverno non ha chiuso nelle prime tre posizioni a fine campionato; in 58 occasioni la capolista a metà campionato fu anche campione d'Italia a fine torneo (68,2%). la percentuale è leggermente più alta nell'epoca dei 3 punti, a partire dalla stagione 1994-95: nel 69,57% delle volte la squadra campione d'inverno ha poi conquistato il titolo.

Per i tifosi del Napoli sono legittimi gli opportuni scongiuri, perché l’ultima volta che i campioni d’Inverno non hanno poi vinto lo scudetto, era stato proprio a scapito del Napoli di Sarri, due stagioni fa. Un harakiri che, prima di allora, non capitava da addirittura 13 anni, quando la Roma (comunque in coabitazione con il Milan, che nel maggio del 2004 si laureò poi campione d’Italia) perse il campionato nonostante il titolo d’Inverno. L’anno ancora prima fu il Milan a subire la rimonta della Juventus, vendicandosi immediatamente nella finale di Manchester in Champions League.

Tra i casi più eclatanti nell'ultimo decennio, va senz'altro ricordato quello relativo all'unico scudetto blucerchiato della storia, anno 1990/91, post Mondiale di Italia '90, ancora nell'era dei due punti: rimarchevole, perché l'Inter campione d'Inverno finì addirittura terza, alle spalle della Sampdoria di Vialli e Mancini, ma anche del Milan di Sacchi. E curiosamente, compirono il salto opposto i liguri, che quel girone d'andata lo avevano chiuso proprio al terzo posto.

Caso simile nel 2001/02, stagione culminata con il famoso 5 maggio all'Olimpico: ma anche prima dello psicodramma di Lazio-Inter, è curioso notare che a laurearsi campione d'Inverno non fu la squadra di Cuper, ma la Roma campione d'Italia, poi autrice di un crollo verticale sul calare della stagione che sorrise alla Juventus di Lippi: i giallorossi, senza il suicidio dell'Inter contro i bianconcelesti, avrebbero anch'essi chiuso il campionato terzi in classifica.

Insomma, massima attenzione per il Napoli di Sarri, perché anche scorrendo la storia della Serie A ben oltre la stagione 2015/16, le circostanze curiose non mancano. "Lo scudetto d'inverno non significa niente, puntiamo a quello in primavera", aveva detto nel prepartita proprio Marek Hamsik, prima della sua rete numero 117 in azzurro, che regala al Napoli per la quinta volta nella sua storia la virtuale palma d'argento di metà corsa. Adesso ai suoi compagni non resta che prenderlo in parola, per esorcizzare fantasmi e brutti ricordi, e restare "in media": se il Napoli dovesse raggiungere il suo terzo scudetto dopo aver conquistato 5 titoli d'Inverno, sarebbe la perfetta rappresentazione della media nazionale in 85 anni di Serie A. Non resta che aspettare, e continuare la corsa.