L’Inter ha bisogno di lasciarsi alle spalle l’ultimo periodo di campionato. Una frazione che ha gettato i nerazzurri in un baratro che ha aperto una crisi che rischia di diventare profonda. Nelle ultime quattro gare di campionato Inzaghi ha raccolto solo un punto. Tre sconfitte e un pareggio beffa dal cross velenoso di Candreva nella gara con la Salernitana. In mezzo il pari acciuffato in extremis nella semifinale di andata con la Juventus.
Il Benfica è l’occasione per scrollarsi di dosso i peggiori fantasmi. Lo dice la caratura dell’avversario, lo dice il fatto che in Portogallo c’è da giocarsi l’andata dei quarti di finale di Champions League. Se in campionato l’Inter è stata risucchiata, al momento ne sarebbe fuori, nella lotta per un posto tra le prime quattro, il richiamo della massima competizione arriva con un appuntamento che potrebbe significare la possibilità di coltivare un sogno nuovamente atteso dopi più di un decennio.
Dall’altra parte, però, c’è un Benfica attrezzato per arrivare fino in fondo. Gli uomini di Roger Schmidt sono anch’essi reduci da una battuta d’arresto in campionato. La sconfitta casalinga col Porto ha interrotto una lunga serie di vittorie, ma il primato delle aquile portoghesi non sembra essere in discussione. La sconfitta coi rivali del Porto sembra avere più il sapore di una prestazione di conservazione, come accade in questi periodi alle squadre impegnate nella fase finale della Champions e che hanno l’opportunità di gestire margini confortanti nei rispettivi tornei nazionali.
Per la gara con l’Inter Schmidt dovrebbe confermare il suo 4-2-3-1, con Bah, António Silva, Otamendi, Grimaldo a formare la linea difensiva, João Mário a dirigere il gioco e Gonçalo Ramos prima punta supportato da Rafa Silva e Aursnes, quest’ultimo in ballottaggio con Neres. In mediana Chiquinho e Florentino a sostegno della manovra offensiva con compiti anche di interdizione. Grimaldo è un fluidificante in grado di assicurare anche la spinta sulla sua fascia, sovrapponendosi ai movimenti dei suoi corrispettivi di corsia. Il Benfica caratterizza il suo gioco con una manovra rapida, fraseggi veloci e un’ottima tenuta difensiva, vista l’attuale imbattibilità nella competizione.
Inzaghi deve ancora sciogliere qualche dubbio di formazione. Il suo 3-5-2 dovrebbe affidarsi a Dumfries e Dimarco sulle fasce, Barella, Brozovic, Mkhitaryan a formare la mediana di spinta (Çalhanoğlu è ancora in dubbio) e in attacco Dzeko e Lukaku si giocano una maglia da titolare da affiancare a Lautaro. Considerando la possibilità che l’allenatore dell’Inter si affidi a un reparto offensivo più eterogeneo.
Il copione tattico potrebbe far assistere a una gara in cui il Benfica avrà il compito di fare più gioco e con l’Inter pronta a sfruttare il lavoro sulle corsie laterali dei suoi fluidificanti per innescare la potenza fisica della prima punta. Barella e Mkhitaryan potrebbero trovare spazi tra le linee con Lautaro riferimento centrale.
Essendo un confronto sui 180 minuti, soprattutto la gara di andata potrebbe suggerire una maggiore prudenza. Specie per chi è impegnato in trasferta. Al di là di scelte e condizioni, per l’Inter resta prima di tutto l’assoluta necessità di recuperare energie mentali, perché la Champions League adesso non perdona più cali di concentrazione o errori di interpretazione. Sbagliare il meno possibile è la prima soluzione per uscire vincitori dal confronto.