Roma non poteva mancare all’appello ad alta tensione che il calendario ha imposto al Napoli nella prima fase del girone di ritorno. Dopo Atalanta e Juve, la certificazione delle speranze di una stagione non poteva che continuare per una trasferta che fa epoca. E per nulla amichevole.
C’è stato un tempo in cui Roma-Napoli fuori dal terreno di gioco aveva un altro significato. Che adesso non c’è più. E ha lasciato posto a un deserto di ostilità che al momento non può riservare risoluzioni di pace. Una rivalità che ogni volta in qualche modo si trasferisce anche sul campo. Gara sempre sentita, pure quando non decide molte cose.
Stavolta, con una Roma in salute e con qualche carta ancora possibile per il quarto posto, con un Napoli la cui posizione non ha bisogno di spiegazioni, la partita ripresenta temi e aspettative d’altri tempi. Gli ultimi, di fatto, vissuti proprio due anni fa.
il 3-5-2 di Ranieri ha restituito una squadra che non perde da tanto tempo (6 turni) e che poco a poco pazientemente sta risalendo la classifica verso le zone utili alle porte dell’Europa. Col Napoli il ballottaggio El Shaarawy-Dybala candida le sue spine a favore della prima punta Dobvyk, con la linea difensiva che avrà il compito di fermare l’attacco della capolista. Se con coraggio o con maggiore prudenza lo dirà il campo.
Antonio Conte, sempre più sintonizzato sulla modalità trasparenza e realismo, evade le vicende del mercato guardando al gruppo con la consapevolezza di chi sa che ha perduto qualche pezzo importante ma non ne ha fatto un dramma. Con Buongiorno guarito, ma non ancora pronto per il terreno di gioco, e Olivera indisponibile, l’allenatore del Napoli all’Olimpico manderà in scena il “solito” Napoli. Almeno, di certo, quello degli ultimi tempi. Pare temibile.
Tuttavia, tra gli interrogativi su un copione tattico che potrebbe vedere il Napoli spingersi in avanti più coraggiosamente e una gara che la Roma dovrà affrontare dopo le vittoriose fatiche del giovedì di Europa League, il peso della sfida pende indubbiamente da una parte in particolare. Il campionato sembra voler maturare un testa a testa senza troppi margini di errore. Ogni esitazione potrebbe condizionare una classifica che ha ancora molto da dire. E il Napoli deve continuare a guardare ogni avversario come portatore degli stessi punti necessari ogni domenica.