Volevo condividere con voi il piacere di prendere parte a questo gioco, che unisce l’amore per il calcio al divertimento di fingersi veri allenatori; che suscita dolori e gioie come poche altre cose riescono a fare; ma che dà anche l’occasione, come nel caso della nostra lega, di far stare insieme generazioni diverse, accomunate da un’unica passione: il fantacalcio.
Sono l’amministratore di una lega forse un po’ atipica, perché si tratta di una lega a 8 composta da ragazzi giovanissimi: i quattro più piccoli, dagli 8 ai 10 anni, sono “aiutati” da vecchi reduci di fantacalcio, che altri non sono che i loro papà (e tra loro ci sono anche io); gli altri quattro sono fratelli o cugini dei primi quattro, ragazzi dai 12 ai 16 anni, che allenano la propria squadra autonomamente.
Quest’anno il nostro è stato un campionato molto avvincente ed equilibrato, dall’inizio alla fine, con partite molto combattute, classifica cortissima e continui cambi in testa. C’è stato uno spettacolare finale in volata, con le prime 5 squadre in classifica strette in un intervallo di pochi punti, che si sono battute per la vittoria fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata.
È stato entusiasmante giocarsi il titolo fino alla fine, soffrendo e sperando davanti alla tv e al cellulare, e trasmettere così ai nostri figli la fede nel “sacro gioco” del fantacalcio: solo il fantacalcio ti fa aspettare con trepidazione per tutta la settimana che arrivi la giornata di campionato, ti fa pregare che nel posticipo avvenga il miracolo che ribalti la tua situazione disperata, ti fa piangere e ridere insieme, come quando Nainggolan ci ha regalato la vittoria finale al fantacalcio, condannando contemporaneamente la nostra squadra del cuore all’Europa League…
Che dire? Le belle tradizioni vanno tramandate. E anche grazie a voi di Fantagazzetta tutto questo è possibile.
Allora un grazie di cuore da tutti noi. Continuate così!
Simone - La mia Lega Fantagazzetta
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