All’indomani di Ferragosto, in un paesino in provincia di Catania, ore 15:00 e 40°C all’ombra, 13 amici si riuniscono per il rito dell’asta che sancisce il “go” ufficiale alla stagione fantacalcistica tanto attesa. Dopo 8 lunghissime ma divertenti ore le rose vengono concluse. Ogni fantallenatore è certo che questo è l’anno giusto per sbancare, e si proclama già vincitore. Iniziano le prime scommesse sui piazzamenti testa-a-testa, chi scommette cene a base di pesce, chi invece si accontenta di due pizze. Insomma, tutto è pronto per partire.
Otto squadre (alcuni partecipano in coppia, ndr) danno il via ad un campionato entusiasmante fin dalle prime battute.
Bastano poche giornate e le prime due della classe iniziano la volata che non ti aspetti, sulle ali dell’entusiasmo di Jorginho da una parte (che per un momento si pensava potesse insidiare CR7 al titolo di Pallone d’Oro e lanciare il Verona in Champions League) e della coppia Immobile-Callejon dall’altra (anch’essi presi in fase d’asta come quarto e quinto attaccante di rosa, e riscoperti goleador imprescindibili con la sorpresa di tutti). Ma si sa, il fantacalcio è questo, le sorprese fanno la differenza. A seguire la tipica squadra “Antipatia”, quella che per via del fantallenatore spocchioso e superbo si attira le antipatie e congiure di tutti (e se ne chiede il perché non riuscendo a darsene una spiegazione). Dopo, la classe operaia, quella che deve sudare per conquistare qualsiasi cosa, che nulla gli arriva dal cielo per grazia divina, anzi spesso la sfiga gli si accanisce contro (vd. Neto e Mirante che al fotofinish del campionato danno forfait contemporaneamente). A conclusione le squadre “cuscinetto” che per un motivo o per un altro addossano alla sfortuna il loro insuccesso, ma se alla prima di campionato giochi con un uomo in meno, o se compri tre portieri della stessa squadra e poi alla fine gioca il quarto che tu non hai mai neanche considerato, bhe allora la sfiga conta ben poco!!!
Le giornate avanzano e la situazione sembra sempre più definita come da presentazione. Poi arriva il mercato invernale e lì tutto può succedere: De Laurentis regala a Rafa il buon Jorginho; un fantallenatore pensa bene di togliere Di Natale (definendolo flop dell’anno) ed innescando un valzer di attaccanti mai visto, che alla fine della fiera andrà ad agevolare chi ha creduto nella rinascita di Totò che infatti ha iniziato a dare gioie a suon di goal. Iniziano quindi a vedersi i primi cambiamenti. Chi aveva dominato fino a quel momento perde il suo gioiellino ed ha un crollo assurdo (chiuderà il campionato in sesta posizione, in totale anonimato, ndr). A questo punto l’inseguitrice ne approfitta e sferra il colpaccio del sorpasso. Ma ad incalzare è anche la squadra “Antipatia” che intanto brevetta un sistema anti “makumba” ovvero il “fake cry” o meglio noto come autocommiserazione, mandando su tutte le furie gli altri fantallenatori. Il distacco tra la prima e la seconda è notevole, ormai sembra un finale scritto.
Mancano poche giornate. Ma all’improvviso succede l’impossibile, alla 36° e 37° giornata qualcosa va storto alla prima della classe che inizia a perder colpi arrivando perfino a farsi scavalcare dalla squadra “Antipatia” di un solo punto. Il gelo scende su tutti. Il duo di panca della squadra “Antipatia” pregusta un finale glorioso e lo da a vedere, alimentando sempre più il sentimento negativo degli altri componenti del gruppo nei loro confronti.
E’ il 18 Maggio 2015, ore 20:45, i due fantallenatori si giocano tutto all’ultima giornata: premio, onore e la possibilità di essere acclamati Super Campioni. Un solo punto li divide. Al goal di Marchisio (per la squadra “Antipatia”) risponde José Maria Callejon (pupillo del suo fantallenatore). Il clima è tesissimo, si nota chiaramente come ci sia un netto schieramento da parte di tutti gli altri fantallenatori a favore di quella squadra che per un anno intero era stata lì a primeggiare e stava per farsi soffiare il titolo dalla squadra “Antipatia”. Ogni azione da goal è un sussulto, i diretti interessati sodomizzano ma il loro stato emotivo è evidente a tutti. Sembra che ormai se la giocheranno ai punti, entrambi presentano un goal e i portieri a reti inviolate. La differenza la farà l’ammonizione di troppo, o l’assist miracoloso. Equilibrio fino alla fine!
Ma all’improvviso accade quello che non ti aspetti, al 94’ rigore per il Torino; la squadra “Antipatia” ha schierato il tanto osannato pupillo Alessio Cerci che si appresta a battere il rigore che potrebbe regalargli l’Europa League (responsabilità su responsabilità). Il duo di panca della squadra “Antipatia” si stringe in un abbraccio scaramantico e di speranza, sono talmente stretti che sembra un corpo solo…dall’altra parte della sala, invece, una catena umana che sembra di rivivere l’attesa di Berlino 2006 mentre Grosso prende la rincorsa per il rigore decisivo. All’ultimo minuto, dell’ultima partita del campionato ancora tutto può succedere, tutto dipende dai piedi di Cerci.
Com’è andata al Franchi lo sapete tutti, ma cosa è successo quella sera, in quella sala di quel paesino in provincia di Catania, dopo la parata di Rosati, non lo sa nessuno, tranne chi l’ha vissuto…Ed eccone una testimonianza video!
Emanuele Vella - La mia lega Fantagazzetta
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