"Tu chiamale se vuoi emozioni" è la canzone giusta per spiegare quello che si prova le ore, anzi i giorni, prima della fatidica asta. Piovono frasi del tipo "se non offri per quello io ti lascio stare con l'altro", oppure "ti dico la mia sorpresa se tu mi dici la tua, basta che non ci facciamo male a vicenda": frasi da persone mature notoriamente non rispettate perché si sa, il giorno dell'asta si è persone sole, gli amici smettono di essere amici per qualche ora. Anche quest'anno niente foglietti e fogliettini, l'anno scorso portò fortuna. I pupilli sono ben stampati in testa, conosci soprannomi anomali e ne inventi di nuovi, e al momento dell'asta si ascolterà il cuore, si ascolteranno le proprie convinzioni quasi mai giuste.
Si parte, ho le idee chiare: il portiere è fondamentale, l'anno scorso Buffon fu un investimento. Quest'anno, però, credo nell'Inter. Ecco Samir il pararigori insieme a Carrizo e, per completare il reparto, il pacato Sorrentino.
In difesa vado subito con il mio fido destriero Tommy Heurtaux, garanzia che ogni tanto regala pure la gioia del gol. Dentro Ranocchia, Savic, Lollo De Silvestri e soprattutto l'inamovibile Bonucci, più "Criminal Mind" Lorik Cana, Ciccio Zapata è un giovane di buone speranze come Rafa Marquez. Spendo poco, si va alla pausa smorza tensione più che soddisfatti.
Arriva il momento del centrocampo, i nomi sono tanti e buoni, le sorprese pure ma sbaglio completamente l'approccio. Voglio uno tra Mertens e Pogba, il secondo vola a cifre proibitive, prendo Dries. E qui la frase già sentita e detta più volte "quest'anno a centrocampo è un gioiello, segna come un attaccante". Le ultime parole famose.
Comunque, si procede, mi lascio passare di fronte nomi e nomoni in silenzio, come un talentuoso imbecille. Prendo Lucas Biglia reduce da un grande mondiale, Nigel De Jong, cartellino giallo che cammina, Honda per cui vengo insultato e che scambio (grande mossa) per quel Papu Gomez che ai tempi del Catania mi purgava come se non ci fosse un domani, più "Kuaduuu" Asamoah ma soprattuto Allan. Ora, la giustificazione che quel giorno ho dato a questo acquisto è da consegnare ai posteri: "è il classico giocatore che quando sei fuori e non riesci a vedere Udinese-Cesena ti arriva la notifica sul telefono con il suo gol... 24' Allan". Migliaia di giga sono stati consumati ma di quella notifica ancora non c'è traccia. Non sono soddisfatto, tutti mestieranti e titolari ma nessuno in grado di far la differenza, se non Mertens. Le ultime parole famose pt.2.
Vabbè, è il momento dell'attacco. Stavolta non si può sbagliare: indeciso tra Tevez e Higuain scelgo il secondo, ho poca fiducia in Allegri. Il secondo obbiettivo non può che essere lui, Pattolino Sau, convinto di una stagione del Cagliari da 116 gol fatti e 358 subiti. Mi butto su Cassano e Denis che scambierò per Keita (per quello che sta combinando il Tanque era difficile perderci, ci sono andato vicino comunque) e a 1 mi prendo Duvan, nel caso non giochi il Pipita, e la piacevole sorpresa Ademmino Bambino Ljajic. Nessuno ci credeva, ma si sa, Garcia è un feticista del turnover, tanto valeva provare.
Vinco la prima nonostante Higuain rimanga a secco, poi il buio. Il Pipita non fa gol nemmeno in parrocchia, Cassano rimane in panca guarda caso quando timbra la doppietta, Burro Benitez si accanisce contro "omino" Mertens incatenandolo alla panchina. Perdo in tutti modi, mi segna contro anche Pippo Baudo in rovesciata. Sei partite senza vittoria, poi il mio Bambino mi riaccende la luce, si torna a contatto con il resto del gruppo, Savic fa gol ma Neto sa bene che ce l'ho al fanta, quindi liscia. Ma il colmo avviene in un normale lunedi di dicembre, ci sono i posticipi. Sono a 59,5 e mi manca solo De Silvestri, ho contro Paloschi e Gabbiadini che devono ancora giocare. Una giornata di votacci, sia per me che per l'avversario. Avversario che può vincere soltanto se fa gol Paloschi, se fa gol Gabbiadini e se, oltre ai gol, fanno almeno un assist. La classica situazione in cui si dice "si, e se mia nonna aveva le ruote era una carriola". Alle 18 segna Paloschi (tra l'altro mio incontrastato pupillo dell'anno passato, famoso per essere entrato con una tripletta al posto di Tevez nello scontro spareggio vittoria). Vado ad allenamento, finisco, accendo il telefono e... Gabbiadini gol e assist. So di aver perso ma aspetto comunque le due per vedere i voti: 66,5 a 65. Mi travolge un treno, e dentro di me non posso fare altro che dire... vabbè regaz, quest'anno mi sa che il fanta lo vince qualcun altro.
Gerardo Franceschini - La mia Lega Fantagazzetta
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