Per la serie (parafrasando Goethe): i dolori del “giovane” Mister (“giovane” non in senso anagrafico ma come esperienza fantacalcistica).

L’anno scorso, al mio debutto, come “Fanta-mister esordiente” ho costruito una squadra solida, con un basso profilo… e sono arrivato terzo. Quest’anno appena concluso, invece, ho costruito una rosa ambiziosa, facendo valere l’esperienza accumulata. Ho fatto un girone d’andata indimenticabile… e sono arrivato terzultimo! Alla fine dei conti, sono sempre terzo, mi “basta” solo capovolgere l’ordine della classifica.

Nel turno precedente, una sonora vittoria contro il primo in classifica ha riaperto la lotta-scudetto e mi ha fatto fare un balzo in quinta posizione. Avrei voluto almeno chiudere in bellezza, magari con un piazzamento meno umiliante, ma all’ultimo turno avevo lo scontro diretto con l’allora sesto classificato il quale, vincendomi nettamente, mi ha superato, facendomi concludere la stagione con l’amaro in bocca.

Con la sconfitta di ieri si chiude chiaramente un ciclo. Per il prossimo anno, mi sono dato alcune regole ferree, per la cui applicazione sarò integerrimo:

1.- Mandare in liquidazione il Paris San Gennaro, visto che in questa stagione il Santo protettore mi ha fatto capire chiaramente di essere impegnato in questioni ben più importanti;

2.- Scegliere un nome al Fanta-team e non cambiarlo per tutta la stagione;

3.- Scegliere il tipo di divisa e possibilmente non cambiarla per tutta la stagione;

4.- Scegliere giocatori per i quali ho una simpatia e un feeling particolari;

5.- In sede di asta, non andare mai al rialzo solo per il gusto di disturbare gli altri, se i giocatori non mi piacciono;

6.- Non cadere nella tentazione di fare scambi inopportuni, specialmente, nei periodi di crisi.

Guardo, ancora una volta, la classifica amara di questa ultima stagione. Sono sesto, sì, ma pur sempre terzo nelle classifiche “speciali” quanto inutili dei fantapunti e dei gol fatti. Provo a convincermi che in realtà non è stato tutto un disastro, che forse con un pochettino di buona sorte in più ce l’avrei fatta.

Prendo lo smartphone e scrivo al mio mentore, che si trova dall’altro lato dell’oceano e che mi ha assistito nelle varie aste.

Gli chiedo come mai lo scorso anno, con una rosa più spartana, sono arrivato sul podio e quest’anno, nonostante la maggiore caratura tecnica, no.

Mi risponde con una frase succinta, lapidaria, che non ha bisogno di altri commenti.

“Caro Max, il Fantacalcio è così: la Fortuna dà, la Fortuna toglie”.

Beh, in realtà non ha adoperato il termine “fortuna”, bensì un’espressione ancora più colorita, ma ci siamo capiti lo stesso.

E allora non mi resta che ritirarmi in dovizioso silenzio, riflettendo e studiando, in modo da arrivare pronto alla prossima Asta.

Massimiliano - La mia Lega Fantacalcio