All'avvicinarsi dei quarant'anni, con mogli, figli, trasferimenti lavorativi, gioie e dolori, fallimenti e soddisfazioni, a qualcuno verrebbe da dire “basta con il fantacalcio, sei troppo vecchio”!
E invece no, dopo 24 anni, ogni maledetto week end, siamo lì a gioire per un +3, a gufare contro il nostro storico avversario, a sfottere per una vittoria, a piangere perché la sfortuna si è accanita contro di me. Tutto questo perché il fantacalcio non è solo un gioco, ma qualcosa di più...
Non lo diciamo per fare retorica, ma perché è davvero così ed ognuno dentro di sé coltiva il suo “perché”. Magari c’è chi lo fa per tenere vivi rapporti che andrebbero persi, chi per tradizione, chi per vincere, chi per trascorrere delle ore piacevoli in compagnia anche se solo due/tre volte l'anno, chi per scrivere cavolate su whatsapp, chi per sognare una nuova serata al Pink Panther...
Il fantacalcio ti porta ad inventare riti, strategie, sfottò e accade anche di affezionarsi ad un calciatore, fino a tenerselo stretto, specie per chi come noi gioca con le riconferme, seppur non si tratti della strada migliore per vincere, ma che importa! Certo fa un po’ strano essere più grandi o coetanei di quasi tutti i calciatori sul listone, segno del tempo che passa, con Gigi Buffon unico che ci accompagna dal lontano 1997.
Il fantacalcio nel frattempo è diventato un fenomeno sociale, che ha preso spazio anche in tv e sui giornali, segno di un chiaro interesse amplificato negli anni. E a noi non importa se c’è chi dice che il calcio non è più quello di una volta, con i miliardi, gli spezzatini, le pay tv, il Var.
A noi interessa solo divertirci ogni maledetta domenica, per cercare di rimanere uniti, vicini, specie in questo tempo di pandemia, così duro e impegnativo, che ci tiene così lontani. Il fantacalcio non è solo un gioco, è una cosa seria, un gioco meraviglioso che ci lega da una vita e ci dona quel pizzico di serenità e di leggerezza alle nostre esistenze, oggi ancor di più che siamo adulti.
Alessandro - La mia Lega Fantacalcio