Gioco al fantacalcio dal 2015, in una bizzarra lega formata da otto individui dalla morale quantomeno dubbia (tutti bravissimi ragazzi, ovviamente). La mia squadra si chiama QT Atletico Malesani. Il mio talento principale sta nel farmi odiare dagli altri fantallenatori, quello secondario invece nella creazione di meme di alta qualità nonché passibili di denuncia.
Altra mia caratteristica è l'eccessivo attaccamento fantacalcistico a miei pupilli (qualcuno, a questo punto del racconto, forse potrebbe pensare che io prenda il fantacalcio un filo troppo seriamente, ma ovviamente non è così, sono molto tranquillo e perchè non sono ancora disponibili le probabili formazioni della 37.a giornat- ok, ora mi calmo). Comunque, come dicevamo, in pratica prendo sempre gli stessi giocatori. Questione di affetto e attaccamento alla maglia.
Ho avuto Dimarco in rosa, rigorosamente preso a 1, quasi ininterrottamente dal 2016 a oggi. Quando nel 2018 segnò quel gol pazzesco contro l'Inter a San Siro, entrò dalla panchina. Strappai un pareggio. Riguardai quella rete mille volte, stregato. E pensai: non succederà mai più. Mi sbagliavo.
Quell'anno, molto fortunosamente e grazie all'eurogol di Dimarco, vinsi l'Apertura del campionato (sì, nella nostra lega facciamo due gironi). Ma l'anno prima avevo perso sia l'Apertura che il Clausura all'ultima giornata. Immeritatamente, forse, ma all'epoca accettai la sconfitta di buon grado, anche perché ricevevo ogni giorno delle simpatiche note vocali con dei cori del tipo: Ha segnato Veretout, il fantacalcio non vinci più - Andrea m***a alè!" E niente. . Però tutto questo non mi lascia tranquillo in occasione delle ultime giornate.
Flash forward: il 6 gennaio 2021, nella nostra lega si gioca la penultima giornata dell'Apertura di quest'anno. Sono in testa, un po' fortunosamente, con 2 punti di vantaggio sulla seconda e 3 sulla terza. Tranquillo? Per nulla, memore dei disastri passati. Poi lo schieramento della formazione è un momento ricco di tensione. Faccio il solito 4-3-3? E chi metto? Non ho dubbi: Dimarco titolare contro il Torino. Nel pomeriggio sono lì che ascolto "Tutto il calcio minuto per minuto" mentre cerco di lavorare e fallisco miseramente nel patetico tentativo di concentrarmi. Allora apro uno streaming (legale, ovviamente). Quale partita seguire? Non ho dubbi: Torino - Verona (ho anche il Gallo Belotti da sempre o quasi, ma questa è un'altra storia).
E proprio quando la partita reale sembra addormentarsi e quella al fantacalcio (scontro diretto con il secondo classificato) pare avviata verso un insulso quanto rischioso pareggio per 1-1, ecco che Zaccagni fa partire un lancio morbido sulla fascia sinistra, Dimarco sguscia via alla difesa granata, entra in area e dal vertice esplode un sinistro al fulmicotone che infila Sirigu sotto l'incrocio del pali. Gol.
Non ci credo. Rimango basito e non esulto neanche, come rapito dalla poesia e dalla bellezza del gesto tecnico. E anche se mi manca ancora Donnarumma contro la Juve (e in qualche modo già presagisco le tre pere che il Milan prenderà in casa), capisco di aver vinto il fantacalcio in quel preciso momento. Anzi, a dire il vero ho capito di aver vinto il fanta nel preciso momento in cui il mio diretto avversario ha iniziato a imprecare in chat, ma detta così è più romantica. Fine della storia.
Viva l'amicizia, viva lo sport e viva il fantacalcio!
Andrea - La mia Lega Fantacalcio
PS: Molti di voi a questo punto si staranno chiedendo per quale motivo io sia così fissato con Dimarco. Come? Non gliene frega niente a nessuno? Ah. Vabbè, ve lo dico lo stesso. Beh, nella via in cui sono cresciuto a Milano c'è un fruttivendolo, dove io e la famiglia abbiamo comprato mele e pomodori per almeno tre decenni. Il fruttivendolo è di proprietà della famiglia Dimarco. Quando nel 2016 il loro figlio arrivò in Serie A all'Empoli, mi sembrò il minimo prenderlo al fantacalcio, un po' come ringraziamento e un po' come talismano per la mia squadra. Quattro anni e mezzo dopo, lui ha deciso di ripagarmi così. La vita è una cosa meravigliosa.