Giocare per la squadra del cuore e della propria città: la massima aspirazione per un calciatore più di sentimento che legato agli aspetti economici. Il profilo perfetto di Fabio Quagliarella a Napoli. Capopopolo ideale, esempio di attaccamento a un ideale di vita, oltre il discorso prettamente agonistico. Come un cerchio che si chiude: Torino, Firenze, Ascoli, Genova, Udine. Poi l'ombra del Vesuvio. Quella che sarebbe potuta (e dovuta) diventare l'ultima fermata del suo lungo viaggio ma che, per gravi e arcinoti problemi personali, non ha potuto preservare a lungo. Anzi, appena dodici mesi. Fino a quella confusa e surreale serata di Elfsborg. "Quagliarella alla Juventus, al suo posto arriva Cavani". I tifosi non riuscivano a realizzare, poi cominciarono le offese. Di chi si sente tradito, sbeffeggiato, umiliato. "Qui sono uno step avanti", dichiarò nel giorno della presentazione: apriti cielo. A distanza di qualche anno, parole che assumono un peso e un significato ben diverso: semplice conseguenza di una rabbia interiore dovuta ai motivi di cui sopra. Oggi è come il vino: più invecchia, più segna con la Sampdoria. E' a un passo da un record assoluto incredibile, dopo aver eguagliato quello di Batistuta del 1994 l'obiettivo è superare di una lunghezza le 11 partite di fila con gol. Dovesse accadere proprio al San Paolo, ovviamente, non ci sarebbe nemmeno l'ombra dell'esultanza. Ma un prevedibile scroscio di applausi dalle tribune. Dalla sua gente, dalle persone che lo hanno perdonato e che lo amano. Nonostante tutto.
DIFENSORI: Padoin, Tonelli, Romagnoli, Bonifazi.
CENTROCAMPISTI: Cigarini, Behrami.
ATTACCANTI: Gabbiadini, Palacio (con Quagliarella ed El Shaarawy).
C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.
Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".
Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.