Tre anni nelle giovanili gli sono valsi il grande esordio in Serie A (e poi anche in Coppa e in Champions) con la maglia più prestigiosa del calcio italiano. Ma poi, nulla più. E' la storia di Ciro Immobile alla Juventus, abile a scovarlo appena 17enne, pagato appena 80mila euro dietro consiglio di Ciro Ferrara. Nemmeno il titolo di capocannoniere nel Torneo di Viareggio 2010 (dieci centri) gli bastò per meritarsi una chance in pianta stabile alla Vecchia Signora. E così, via alla girandola dei prestiti: Siena, Grosseto, la svolta chiamata Pescara (28 marcature in 37 partite alla corte di Zeman e promozione in A) e alla destinazione - stavolta a titolo definitivo - Genoa. In granata vince il suo primo titolo cannonieri della massima categoria, un'annata talmente positiva da fargli fare il volo definitivo verso Dortmund. Esperienza, tuttavia, con più ombre che luci, così come quella successiva a Siviglia e la toccata e fuga col Toro poco dopo. A Roma, oggi, è un re e ha già fatto male diverse volte alla Juventus da ex. Le gioie più recenti sono piuttosto fresche: la doppietta in Supercoppa italiana nel 2017 (decisiva per la vittoria del trofeo), bissata dal +6 in campionato allo Stadium poche settimane più tardi. Riuscirà a pungere ancora i bianconeri domenica sera?


Prima della stretta attualità, probabilmente proprio a Udine aveva vissuto le sue due migliori stagioni in carriera. Dopo il comunque ottimo campionato sempre a Genova, Fabio Quagliarella si confermò tra i migliori del nostro campionato nel biennio 2007-2009, al punto di guadagnare la Nazionale stabilmente. E, soprattutto, di giocare nella squadra del cuore e della sua città. Venticinque reti in 73 partite, roba non da tutti specie in torneo che allora portava in dote una gran quantità di campioni a livello internazionale. Adesso, a quasi 36 anni (li compirà tra otto giorni), sta facendo persino meglio. Ha chiuso il 2018 calcistico a quota 19, ora può sfondare tranquillamente le 20 reti considerando che è già a 14 e mancano ben 18 partite. Peraltro, vive una striscia assurda: in gol per 10 gare di fila, se segna anche nella prossima eguaglia il record assoluto di Batistuta che risale al 1994. E da ex, il primato si fa ancora più appetibile...

Un giovanissimo Ciro Immobile con la maglia della Juventus

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Quagliarella esulta con Inler

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Tra i pali c'è Pepe Reina: per lui 182 presenze col Napoli tra tutte le competizioni.


Difesa a tre composta da Danilo D'Ambrosio (dal Torino all'Inter a gennaio del 2014), Rafael Toloi (portato in Italia proprio dalla Roma, ma mai valorizzato a pieno dai giallorossi) e Felipe Dal Bello (due anni a Parma prima di sbarcare all'Inter).

Centrocampo a quattro formato da Cristian Ansaldi (meteora nerazzurra nell'annata 2016/2017), Jakub Jankto (esploso in Serie A a Udine dove ha collezionato 9 gol), Bryan Cristante (prelevato dalla Roma per 30 milioni di euro tra parte fissa e bonus) e Simone Verdi (cresciuto nelle giovanili del Milan).

Tridente completato da Stefano Okaka (9 reti con la maglia della Sampdoria).

C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.

Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".

Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.