A guardare la situazione attuale del Milan relativamente alla difesa, lui farebbe davvero comodo a Gattuso. Quello di Francesco Acerbi in rossonero, però, è un passato ormai lontano: altri tempi, altro uomo, altro calciatore. Dall'estate del 2012 a oggi, di cose, ne sono successe davvero parecchie. Sei presenze in sei mesi, davvero troppo poche per sentirsi importante, per dare un contributo a una causa di lusso, per imporsi a livello nazionale e internazionale. E così, ecco il prestito al Chievo e poi quello al Sassuolo, ultima tappa prima dell'upgrade finale. Senza però aver prima passato le pene dell'inferno, con quel tumore al testicolo e la paura di non poter più tornare a fare quello per cui è nato, ciò che gli riesce meglio nella vita. Acerbone ne è uscito alla grande, talmente bene che in neroverde le ha giocate quasi tutte. Anzi, negli ultimi due campionati non ha saltato nemmeno un minuto: per la precisione, dal 18 ottobre 2015 mai un infortunio, mai un'esclusione, mai un cedimento mentale. Ironia del destino: la clamorosa striscia di "longevità" fu inaugurata proprio contro la Lazio, quella stessa Lazio abbracciata lo scorso 11 luglio. Contratto di cinque anni, 10 milioni di euro nelle casse di Squinzi: è l'ultimo passaggio, il più importante. Domenica pomeriggio si troverà di fronte ancora una volta da ex quel Milan che poco puntò su di lui. Un Milan incerottato, che stenta a risalire la china dopo anni difficili nonostante un mercato faraonico e un progetto stellare. Quale miglior occasione per il più classico dei +3 "di rivalsa"?


Come Acerbi, anche Emanuele Giaccherini a Napoli ha avuto pochissime chance per dimostrare di poter reggere le pressioni della grande piazza. Nonostante in carriera lo avesse già fatto, con la maglia della Juventus con cui - tra l'altro - ha conquistato due Scudetti e una Supercoppa italiana. Più sfortuna che altro: è capitato in un momento storico particolare, con in panchina un certo Maurizio Sarri. Croce e delizia: croce per i panchinari speranzosi di accumulare minutaggio, delizia per un modo di intendere il calcio ormai sotto gli occhi di tutti. Risultato? La miseria di 20 presenze e 2 reti totali in due campionati all'ombra del Vesuvio. Scontato l'addio e il passaggio al Chievo, anche se di recente il suo agente è stato chiaro: "Se ci fosse stato Ancelotti con lui, forse avrebbe giocato molto di più". Come dargli torto: tra Rog, Diawara, Zielinski, Hamsik, Allan e Fabian Ruiz, l'attuale tecnico partenopeo sta gestendo le turnazioni al meglio. Zero malumori (o quasi), molti risultati interessanti. Un posto lo avrebbe trovato di sicuro il buon Giak, i cui rimpianti non possono far altro che crescere. Al San Paolo, però, ogni discorso dovrà essere rimandato: c'è una situazione di classifica da sistemare alla svelta, con un nuovo allenatore in sella e un grosso spirito di risalita. Magari, con un gol pesante proprio davanti ai suoi vecchi tifosi.

Acerbi a contrasto con Insigne

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Giaccherini esulta con Mertens

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Tra i pali troviamo Francesco Bardi: per lui un passaggio all'Inter nel 2011 ma senza alcuna presenza ufficiale.


Difesa a quattro completata da Marcello Gazzola (ben sei anni e mezzo con la maglia del Sassuolo, tra A e B), Gian Marco Ferrari (cresciuto proprio nelle giovanili del Parma) e Sebastien De Maio (a Firenze nella stagione 2016/2017).

Centrocampo a quattro che con Giaccherini prevede Pedro Pereira (portato in Italia dalla Sampdoria), Lorenzo Crisetig (prodotto del vivaio dell'Inter) ed Ervin Zukanovic (16 presenze e 3 gol con la Sampdoria).

Tandem offensivo composto da Diego Falcinelli (in viola negli ultimi mesi della scorsa annata) e Andrea Pinamonti (di proprietà dei nerazzurri).

C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.

Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".

Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.