Non ha mai nascosto di tifare da sempre la Fiorentina. Del resto per Emiliano Viviano, nato a Fiesole, non poteva che essere così. Eppure, per indossare la tanto agognata maglia viola, ha dovuto aspettare parecchio. Girare tante squadre, fare gavetta, imporsi altrove e farsi conoscere a tutti. Cesena e Brescia in Serie B, poi il salto a Bologna, la mancata occasione Inter, l'ottima annata a Palermo. E infine lì, a Firenze, a casa sua. E' il 1 agosto del 2012 e il club gigliato lo preleva in prestito oneroso per 500 mila euro con diritto di riscatto fissato a 7.5. Il giusto valore per un portiere di spessore, il meritato riconoscimento a un calciatore sempre corretto, professionale e che mai ha alzato la voce, dentro e fuori dal campo. Ma con la Fiorentina dura pochissimo, appena dodici mesi. Ha una grande chance all'orizzonte, addirittura la chiamata dell'Arsenal. La Premier League, l'atmosfera inglese: un treno che va preso al volo perché unico nel suo genere. Le cose, però, non vanno come sperato: zero presenze coi Gunners e ritorno in Italia. Dove ad attenderlo c'è la Sampdoria, di fatto l'ultimo trasferimento in carriera dal 2014 a oggi. Ma ogni volta, quando con i blucerchiati si trova di fronte la 'sua' Viola, è sempre come se fosse la prima.

All'Inter Juan Jesus deve tantissimo. Anzi, forse proprio tutto. Sono stati proprio i nerazzurri a portarlo in Italia dopo due stagioni all'Internacional (quello brasiliano: "nomen omen", verrebbe da dire), è a Milano che il centrale classe 1991 si è fatto notare, migliorando progressivamente minutaggio e prestazioni in campo. Fino all'estate del 2016, quando la Roma ha deciso di investire per lui una cifra piuttosto considerevole (prestito oneroso da 2 milioni di euro e obbligo di riscatto fissato a 8). La Champions League, l'Europa League, la lotta per lo Scudetto, i confronti con grandi compagini e avversari di prestigio, l'adattamento a terzino, difesa a tre, difesa a quattro, poi ritorno alle origini: tutto ciò concentrato nella sua esperienza capitolina. Che prosegue senza sosta, nonostante oggi non sia un titolarissimo di Di Francesco (solo 10 apparizioni fin qui in campionato e 4 in UCL) si è sempre fatto trovare pronto quando chiamato in causa. Il passato è alle spalle, di "dente avvelenato" nel suo caso c'è ben poco. Ma un ex resta sempre un ex: un solo gol in carriera in Serie A, pensate che beffa sarebbe incassarlo da lui. Per l'Inter ma anche al fantacalcio...

Viviano in uscita su Gonzalez
(Lazio-Fiorentina 0-2 - 10 marzo 2013)

+
Juan Jesus contrastato da Honda
(Milan-Inter 3-0 - 31 gennaio 2016)

+
Così come accaduto un girone esatto fa, anche stavolta non sarà possibile schierare un undici completo in tutti i settori. Sono solo otto, infatti, gli ex 'scovati' per la 21^ giornata e in alcuni casi ci siamo dovuti affidare a giovani che non hanno ancora esordito e a giocatori appena tornati da un infortunio. Risultato? Un atipico 3-2-2 da non augurare nemmeno mentre al proprio avversario mentre gioca a Fifa.


Due elementi in difesa con Juan Jesus: Felipe Dal Bello (bandiera dell'Udinese dal 2002 al gennaio del 2010, ben 197 partite e anche 9 centri coi bianconeri) e Andrea Costa (a Bologna in B dal 2005 al gennaio del 2008).

Due giocatori in mediana: Leonardo Capezzi (prodotto del vivaio della Fiorentina, a Genova dalla scorsa estate) e Stefano Sturaro (due stagioni al Genoa prima del passaggio alla Juventus).

Tandem offensivo composto da Massimo Coda (felsineo 'di facciata', solo un'apparizione in Coppa Italia coi rossoblù in carriera) e Fabio Quagliarella (attaccante gigliato per appena sei mesi, quando ancora si chiamava "Florentia Viola" e giocava in C2 dopo il fallimento).

Top 11 Fanta-Ex - 21a giornata

+

C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.

Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".

Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.