Quando si dice: trovarsi nel posto giusto al momento sbagliato. E' la storia di Leonardo Pavoletti a Napoli, punto di arrivo per gran parte dei calciatori del calcio moderno ma anche sinonimo di grandi responsabilità e soprattutto concorrenza spietata. Proprio ciò che è successo all'attuale bomber del Cagliari che, a gennaio del 2017, veniva da sei mesi travagliati a Genova per via del grave infortunio al ginocchio. Ciononostante, gli azzurri sborsarono ben 18 milioni di euro per portarlo all'ombra del Vesuvio. Ma l'esplosione di Mertens nel ruolo di falso nove, la presenza di Gabbiadini e il progressivo ritorno di Milik gli chiusero drasticamente le porte. E così, ad agosto, ecco il trasferimento in Sardegna in prestito con obbligo di riscatto per 10 milioni (acquisto più oneroso nella storia del club). Adesso è un intoccabile di Maran oltre che titolarissimo e spauracchio delle difese avversarie. Chissà la reazione se domenica pomeriggio dovesse punire la sua ex squadra. Una big toccata con mano come solo nei sogni si spera di fare, ma gustata per molto meno tempo di quanto avrebbe voluto.


L'occasione della vita, sfruttata sì eppure non fino in fondo. Nella settimana degli ex andati via con mille rimpianti, un'altra posizione di rilievo occupa Simone Zaza. Che nell'estate del 2015 sposa la Juventus, il top che si potesse desiderare in Italia. Porta subito a casa la Supercoppa italiana, primo trofeo alzato al cielo in carriera. E, nel limite delle sue possibilità e del minutaggio concessogli, si ritaglia 19 presenze in campionato riuscendo a mettere a referto anche 5 centri. Di cui uno che i tifosi bianconeri ricorderanno per sempre: quello decisivo al Napoli all'88' dello scontro diretto del 13 febbraio 2016. Quello che lo porterà a vincere anche lo Scudetto, unitamente anche alla Coppa Italia. E' tornato in Italia dopo le esperienze con West Ham e Valencia, affronterà per la prima volta da ex la Vecchia Signora, nel sentitissimo derby di Torino. Saprà farle male?

Il sorriso amaro di Pavoletti

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Zaza esulta con Bonucci

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Tra i pali troviamo Samir Handanovic: per il portiere sloveno ben 182 apparizioni in Serie A con la casacca dell'Udinese, prima del trasferimento all'Inter per 15 milioni di euro, nell'estate del 2012.


Difesa a tre composta da Kwadwo Asamoah (quattro ottime annate a Udine, primo club italiano per lui), Edoardo Goldaniga (attualmente in prestito proprio dal Sassuolo) e Manuel Pasqual (bandiera della Fiorentina per la bellezza di undici stagioni).

Centrocampo a quattro formato da Antonio Candreva (bianconero nel campionato 2007/2008), Tomas Rincon (meteora juventina da gennaio a giugno del 2017), Raman Chibsah (col Sassuolo la sua prima esperienza nel calcio professionistico) e Diego Perotti (gioiello del Genoa per un anno e mezzo, 43 presenze e 5 reti in rossoblù).

Sulla trequarti alle spalle di Zaza e Pavoletti c'è Iago Falque, prodotto del vivaio della Juventus.

C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.

Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".

Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.