Dopo la prima puntata de 'Il Clan'con Ludovico Rossini, e la seconda, con Fabrizio Biasin, oggi è tempo del nostro terzo ingresso: ospite della live di oggi su Fantacalcio TV sul nostro canale Twitch Pierluigi Pardo, a cui chiederemo di condividere con noi la sua passione fantacalcistica e commenteremo la sua carriera, le sue attività, il momento calcistico generale e tanto, tanto altro.

Pierluigi Pardo ne 'Il Clan' su Fantacalcio TV - La nostra intervista 

Quando ho iniziato - "Partenza nel 1992, eravamo tra i primissimi. Avevo 18 anni, cominciammo, mi ricordo una tripletta di Mancini nella prima giornata, in un Sampdoria - Foggia"

Lega Fantacalcio dei sogni - "Quella dei sogni la farei con amici non solo del calcio, anche extra. Cantanti, attori... in realtà la mia lega fantacalcio è storica, ci teniamo in contatto, ex compagni di classe, poi nel frattempo ci sono stati molti altri. In un periodo ne ho avute tre, poi sai qual è il problema? A me non piace il conflitto di interesse, che se mi segna uno da una parte dall'altra è contro..."

Un aneddoto - "Io ho venduto Totti per una quantità di milioni.... quando? Verso inizio carriera. Rosicato tantissimo. E anche Nicola Caccia, per tipo 200 milioni, miliardi... ci stava, però.... Stima totale per Totti, ma l'offerta era irrinunciabile. Era a inizio carriera. Io scrivevo i miei primi articoli per un'agenzia di Palermo, Totti era un predestinato fin dalla primavera".  

Il mio fantacalcio - "Abbiamo un meccanismo di Draft, però non lo facciamo più da qualche anno. Abbiamo gli ingaggi, poi quelli che sono andati all'estero. Insomma, meccanismi molto divertenti... rispetto a quello che si gioca ogni anno è un po' diverso. Io tipo avevo Mancini, Maldini... gente che ha concluso la sua carriera nella mia fantasquadra. Ho avuto offerte per Immobile, Quagliarella...". 

Le scommesse indovinate - "Avevo preso Cabral, che sta lentamente iniziando a dare soddisfazioni. Io faccio un fantacalcio a 12, è difficile trovare qualcosa così". 

Il pianto - "L'anno scorso ho rosicato moltissimo, con una squadra fortissima nel Serie A Tim dell'anno scorso che ho fatto con voi. Sono uscito con Rossini, lui accompagnato dal suo immaginifico deretano. Se non mi sbaglio poi ha perso in finale con la Pagani. Devo dire che Rossini al di là di tutto... ha talento, metodo. La diversificazione dei rischi, quelle cose lì. Io sono più istintivo, mi prendo il rischio dell'uomo in meno, sono abbastanza rock". 

I vizi capitali legati al fantacalcio

Peccato di gola - "Per come siamo strutturati come fantacalcio è un po' complesso. C'è qualcuno che ha un sacco di soldi e deve per forza comprare. Tipo mi ricordo che spesi un sacco per Dzeko alla Roma, e quell'anno andò male"

Superbia - "Io faccio il fantacalcio con 11 amici che fanno i lavori più disparati. C'è un po' una asimmetria, sono l'unico che fa calcio. Detto questo, sono più bravi loro. La superbia non ce l'ho... io penso di sapere di calcio, diciamo che non ci tengo neanche molto a rimarcarlo. Non mi piace, so che il calcio è strano. Fare il santone è una cosa che non mi piace, credo le mie previsioni, di medio periodo, di beccarle sempre. Mediamente sono in grado di beccarle". 

Avarizia, il rimpianto per non aver speso - "Tra l'avarizia e la gola più l'avarizia. Dico magari adesso sono corto, potevo spendere di più..."

Accidia - "Ci sono delle volte, oddio la formazione... io l'accidia ce l'ho. Una volta mi sono dimenticato al formazione, me la sono ricordata in diretta, non potevo inserirla. Però poi quella giornata l'ho vinta". 

Invidia - "Non è un sentimento che mi appartiene, neanche fantacacalcisticamente". 

Ira - "Quest'anno mi è successa una cosa... un gol al 94', di uno improbabile. Con Rossini lo scorso anno successe una cosa incredibile, andai a dormire convinto di aver vinto e invece no". 

Lussuria - "In assoluto mi piace. Quanto e come mi influenza la fede? No ma non ce l'ho. La telecronaca è anestetizzante". 

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Come ho iniziato - "Il mio sogno fin da bambino era fare il telecronista. Nel '95 vado a fare l'Erasmus a Londra, collaboravo con un'agenzia di Palermo e il sabato andavo a vedere le partite. Un personaggio che non so chi sia, mi dice che Tele+ stava cercando dei telecronisti. Mi dice ti do il numero di telefono... Che succede, nel laboratorio dell'università, a giugno o luglio, registro un vhs con la cronaca di Inghilterra - Scozia. Fra l'altro fu molto divertente perché faccio il primo tempo, ma venne il tecnico e mi disse che non aveva funzionato la registrazione. la mia partita durò 135 minuti. Dopo qualche giorno successe che mi hanno chiamato. Io chiedevo sempre se avesse telefonato qualcuno, una volta tornato a casa... una mattina, mia madre mi chiese "ma non mi chiedi se ha chiamato qualcuno?". Erano di Tele+, avevano sentito la cassetta e da lì parte tutto. Avevo 22 anni. Io stavo andando in un'agenzia di viaggio, stavo in centro, a Roma, arriva la telefonata di mia madre che aveva chiamato la mamma di un amico per dirmi che dovevo chiamare Tele+. E dopo 4 giorni andai a fare in diretta le mie prime due partite, eravamo io e Marianella. E da lì c'è stata una lunga gavetta con tanta Serie B". 

La differenza tra telecronaca e conduttore - "Devo essere sincero, mi colpisce molto il livello di informalità delle persone che incontro. Sui social network invece qualcuno qualcosa di cattivo me lo dice... Tra le due che preferisco? Telecronista. In generale quello che ti posso dire è che io sono uno che si stanca, nel senso che fa cose diverse. Mi annoio... ma delle telecronache no". 

Quando ho giocato a Derby del cuore - "Ho giocato 10 minuti una, e 5 un'altra. Ho fatto una parata, un'uscita e hanno colpito un palo, ma sono imbattuto. Il mio ruolo? Facevo il portiere ma per le ginocchia. A calcetto da giovane ero difensore. Giocavo a Basket in maniera dignitosa, poi sono cresciuto poco dai 12 ai 18. Diciamo che il Basket non ha perso un talento... ecco". 

Il mio piatto preferito - "La classifica è cacio e pepe, gricia, amatriciana, carbonara". 

L'avventura con FIFA - "Quando mi ha chiamato PES prima, FIFA poi, non ero il numero 1 di Sky, come importanza di partite. Nemmeno di Mediaset dopo. Questa cosa quindi mi aveva molto colpito, mi aveva fatto un po' effetto e piacere. Devo dire che FIFA credo sia ancora oggi il prodotto dell'intrattenimento più venduto e giocato al mondo. Lo è stato sicuramente, credo lo sia ancora, con i ragazzi ma anche con gli adulti. Giocare con la mia telecronaca? Sono troppo concentrato a mandarmi a quel paese io come giocatore, il telecronista è un aspetto marginale. Ogni tanto ascoltavo anche gli altri, giocavo in inglese". 

Io e Calcutta una sera a Matera - "Calcutta una sera mi disse, era il 2018, senti allora ho pensato lunedì prossimo vengo in trasmissione, ma solo se suoni tu e io canto. Calcutta fa il fantacalcio'? E' un grande fantallenatore, si".

L'amicizia con Cassano - "Potrebbe essere un filo più diplomatico ma è anche il suo bello, è un mio amico, mio testimone di nozze, gli voglio un bene dell'anima. Come tocco, come qualità, credo sia stato un giocatore eccelso... mi fido di Rui Costa che mi parlò di pallone d'Oro. Ragazzo d'oro? Si, di una tenerezza straordinaria. Qualche volta... ma sai che anche io ho tanti aspetti di Cassano nel carattere. Più facile gestire lui o David Luiz? Ogni tanto ci scriviamo, devo dire che le volte che l'ho rincontrato c'ho visto sempre grande... mi piace la gente che non si prende troppo sul serio...". 

La proposta - "Trevisani negli ultimi dieci anni una cosa giusta l'avrà detta, no? Gli 0,25 servirebbero.. anche se forse aumenterebbero le polemiche. Però in realtà le semplificherebbe e renderebbe più divertente. Il tema è sempre quello, perchè 6,5 o 7?". 

Il fantacalcio per me è... - "Mi sento molto Marzullo. Un'occasione per restare in contatto con amici che altrimenti avrei perso, un legame con l'adolescenza, ho cominciato a 18 anni. Sono 31 anni che gioco al Fantacalcio".