Manca ancora circa un semestre all’inizio della stagione 2019-2020. E’ decisamente presto ma, mai come in questa occasione ed al fine di darvi il giusto tempo di assorbire ciò che cambia, ci è sembrato giusto rendervi partecipi sin da adesso delle novità che riguarderanno la modalità di gioco Mantra a partire dalla prossima stagione. E che saranno al centro dell’attenzione non solo della ormai vasta platea di mantristi incalliti, ma anche dei tantissimi utenti che in ogni preseason valutano il grande salto dalla modalità Classic.

Quello che andrà a concludersi è un percorso immaginato già qualche anno fa ma che, per mille motivi, è stato bene portare avanti per progressivi step annuali, il più incisivo dei quali è stato di sicuro l’introduzione del cambio modulo declinato poi in diverse modalità sostitutive. L’atto conclusivo di questo percorso è ora il completo restyling degli impianti tattici o, per farla semplice, degli schemi disponibili nel gioco. Rivisti in un’ottica ancor più vicina alle evoluzioni del calcio moderno, di maggior equilibrio tra di essi e, non certo da ultimo, in una chiave moderatamente più offensiva.

Eccoli qui nella grafica preview. Dopo aver buttato una prima occhiata fate un bel respiro e trattenete tutti i pensieri o commenti che vi si affollano spontanei in mente. Prima delle considerazioni finali vanno lette con estrema attenzione tutte le logiche delle scelte fatte. Perché non dimentichiamolo mai, Mantra è un ecosistema interconnesso e tutti i suoi elementi (dagli schemi ai ruoli fino alle varie norme e regole) devono sempre muoversi in armonia tra loro.

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Struttura e definizione degli schemi di gioco: innanzitutto si deve notare che qualche modulo ha subito solo lievi ritocchi, qualcuno è stato completamente rivoluzionato (3421), altri sono completamente nuovi (3511 e 4141). Il nuovo 4231 è la fusione della vecchia versione con l’attuale 4222 che uscirà di scena. Scompare anche il 4321 che, come vedremo nel successivo paragrafo, avrebbe avuto un deficit di potenziale rispetto agli altri moduli.

In sostanza avremo 5 coppie di moduli declinati sia con difesa a 3 che con difesa a 4 (343/433 - 3412/4312 -3511/4411 - 352/442 – 3421/4231) a cui si aggiunge la novità del 4141 di matrice “guardiolesca”, ormai sempre più in voga in molte squadre di riferimento del panorama europeo.

Avrete inoltre notato come, in alcuni casi, sulla linea di centrocampo gli schemi propongono rispetto allo status attuale una maggiore rigidità, richiedendo alcune “C” senza possibilità di alternanza con le “M”. L’intento è quello di seguire la logica del richiedere un uomo più offensivo in quella posizione, ma in pratica cambierà poco o nulla visto che in lista i centrocampisti dotati della “M” e non anche della “C”, se pur cominceremo ad inserirne qualcuno, si potranno contare sulle dita di una mano. Se aggiungiamo l’enorme flessibilità modulare di chi usa i metodi di sostituzione Basic e Master, l’impatto di questa restrizione può considerarsi praticamente impercettibile.

Sarà rimosso infine il vincolo regolamentare che impediva, in alcuni moduli, alle “C” di sostituire le “W” con malus. L’unica vera eccezione alla normale sostituibilità con malus sarà presente nel 4141 nel quale una “W” non potrà subentrare con penalità nelle due posizioni “C/T”.

La matematica Mantra del 5+5=12 : con il pensionamento del vecchio 4222 non ci saranno più eccezioni, tutti gli schemi richiederanno l’impiego di 5 calciatori di movimento di stampo difensivo (Dd, Ds, Dc, E, M) e 5 di stampo offensivo (C, T, W, A, Pc). Il potenziale di questi ultimi sarà sempre pari a 12. Che vuol dire? Abbiamo preso un campione statistico rappresentativo per ognuno dei 5 ruoli offensivi e, nel corso del tempo, ne abbiamo “pesato” le fantamedie. E’ venuto fuori che il rapporto potenziale tra i vari ruoli poteva essere semplificato e reso banalmente leggibile da chiunque in questo modo: valore 4 per i Pc, 3 per le A, 2 per W e T, 1 per le C.

Ora se riprendete gli schemi e ipotizzate per ognuno di essi la configurazione più offensiva possibile, vedrete che tutti indistintamente hanno un potenziale pari a 12. Fine dei giochi dunque, almeno a livello statistico, alle congetture su quale sia lo schema migliore. Ed ampliamento “vero” ad 11 soluzioni tattiche disponibili tutte di egual valore. Qualcosa di neanche lontanamente immaginabile nel mondo Classic.

La ridefinizione concettuale di alcuni ruoli: come già accennato Mantra è un ecosistema dove tutto è collegato. E non era pensabile metter mano agli impianti tattici senza i dovuti accorgimenti alla definizione dei ruoli dei calciatori. In realtà in parte il processo lo abbiamo già fatto partire con largo anticipo (pensate ad esempio al giro di vite dell’ultimo biennio sulle “M” che dovevamo progressivamente portare ad essere un ruolo da annoverare tra quelli di stampo difensivo), al fine di arrivare all’ultimo km solo con leggeri ritocchi da apportare.

In generale, per un buon bilanciamento del nuovo sistema , si renderà necessaria una razionalizzazione della dorsale centrale di centrocampo (con i ruoli M,C,T che indicheranno un livello progressivo di attitudine offensiva) e una discreta “deregulation” per gli esterni offensivi (W). Più in dettaglio ecco la nuova descrizione delle caratteristiche utili alla definizione di un ruolo Mantra, ferma restando la normale attribuzione anche di più ruoli al singolo calciatore ove necessario:

Dc - centrali difensivi, indipendentemente se impiegati in una linea difensiva a 3 o a 4

Dd- terzini di fascia destra in una difesa a 4

Ds - terzini di fascia sinistra in una difesa a 4

E - esterni difensivi, solitamente presenti a completamento delle linee difensive a tre. Possono stanziare anche stabilmente a metà campo, ma i loro compiti di copertura sono tendenzialmente prioritari rispetto alla fase di spinta.

M - mediani in senso stretto del termine, giocatori cioè che si distinguono per spiccate doti in fase difensiva e per i quali copertura, raddoppi e soprattutto interdizione rappresentano di gran lunga i principali compiti tattici. Sono dunque le caratteristiche e non la posizione in campo a determinare l’assegnazione di questo ruolo (che dunque non va a priori ai play bassi solo perché spesso posti davanti alla difesa).

C - centrocampisti centrali che partecipano alla costruzione e al supporto della fase offensiva, dando un contributo almeno sufficiente anche in fase difensiva. Parliamo dunque di registi e della maggior parte delle mezzali, ivi compresi i cosiddetti calciatori box to box.

T - Il trequartista è un centrocampista con spiccate doti offensive e poca o nulla dedizione alla fase di copertura. E’ un giocatore che di norma presidia la "linea fantasia" centralmente o anche defilato (non di rado anche largo in un tridente), con compiti di rifinitura e/o di inserimento. Rientrano in questa categoria anche un ristretto numero di mezzali per le quali il contributo alla fase difensiva può essere ritenuto risibile.

W - Le ali sono esterni puri marcatamente offensivi impiegati sulla linea di trequarti o anche in un tridente offensivo. A differenza degli attaccanti di raccordo, puntano più spesso il fondo e prediligono la fase di assistenza al compagno rispetto alla conclusione personale.

A - L'attaccante di raccordo invece non è prettamente uomo d'area, partecipa organicamente alla manovra offensiva, giocando esterno in un tridente o a supporto di un centravanti (al suo fianco o anche agendo alle sue spalle in posizione da finto trequartista).

Pc – si definisce tale chi gioca di punta stazionando più o meno regolarmente nei pressi dell'area di rigore, indipendentemente se abbia caratteristiche da centravanti puro o da punta di movimento.

Vogliamo precisare che nell’assegnazione ai ruoli ai calciatori non esistono criteri di estrema rigidità. Anzi, in linea generale le decisioni sono frutto di un mix di considerazioni fatte di caso in caso dal nostro staff sulla base di:

- Caratteristiche tecniche e tattiche del calciatore

- Storico recente (massimo due o tre anni) del calciatore

- Contesto tattico in cui giocherà il calciatore

- Peso specifico in lista del calciatore (tendenzialmente, ove possibile ed ove necessario, si cerca di essere più larghi di manica con i calciatori con appetibilità fanta di seconda fascia)

Profili di calciatori interessati dalle modifiche: sia ben chiaro, la ridefinizione dei ruoli agisce su delle sfumature. Quindi nessuna rivoluzione ma solo qualche ritocco per calciatori già in precedenza borderline. Faremo qualche esempio, anche se deve esser chiaro che quel che scriveremo oggi non sarà obbligatoriamente legge in estate (i calciatori potrebbero cambiare il contesto tattico in cui giocano). Vi servirà però a capire il nuovo metro.

Liberi dai vincoli prudenziali imposti dal vecchio 442, sarà innanzitutto possibile assegnare la W ad una serie di centrocampisti esterni molto offensivi , ai limite dell’attaccante, come Papu Gomez, Suso o Politano, di fatto ampliando il numero dei calciatori in lista con questa skill (ne approfittiamo però per precisare che la W rimane un ruolo dedicato ad esterni puri, un trequartista che gioca largo, tipo Calhanoglu, sarà sempre catalogato come T).

Rimarranno invece delle A gli attaccanti esterni come Insigne o Berardi, ma anche coloro che agiscono a ridosso di una punta di riferimento come Dybala, Iago Falque e Ilicic (sulle loro caratteristiche è cucita la posizione T/A di alcuni schemi, per consentirgli di stare dietro una prima punta, ma non dietro due). Saranno A anche calciatori alla Kouamè, ma sicuramente non punte di movimento alla Muriel (in quest’ottica possibile, qualora rimanga in Italia, anche il ritorno al ruolo di Pc per un Mertens verso il quale in questa stagione abbiamo decisamente avuto un eccesso di manica larga).

Come ampiamente illustrato le M saranno riservate a profili di calciatori prevalentemente difensivi. Gran parte di questo lavoro di transizione è stato già fatto, al massimo potrà arrivare qualche ritocco su pochissimi nomi (valuteremo il da farsi su nomi borderline come Kessiè o Matuidi le cui caratteristiche forse rispondono più alla descrizione di una C). Piuttosto una novità potrebbe essere rappresentata dall’introduzione di (pochi) calciatori listati come M pure (senza C), tipo Bakayoko o Rincon per rendere l’idea.

Altro percorso già parzialmente avviato è quello dei trequartisti talvolta impiegati da mezzali marcatamente offensive: saranno delle T. Rientrano in questa categoria profili alla Luis Alberto, Paquetà o Djuricic. Ci rientreranno senza dubbio alcuno anche Pastore e Zaniolo. Un adattamento logico per questo tipo di profili atto a bilanciare la struttura più offensiva degli schemi. Non sarebbe infatti realistico immaginarli in posizione di C in moduli quali ad esempio il 4231 o 4411 con ulteriori quattro uomini offensivi dinanzi a loro.

Un’altra valutazione che potrebbe farsi ad inizio della prossima stagione (ma molto dipenderà dalle esigenze di assortimento della lista) è quella di rendere solo E, dunque escludendo le skills da terzini, alcuni esterni che negli ultimi anni hanno giocato con continuità solo in moduli con difesa a tre e che, per caratteristiche, si distinguono più nella fase di spinta che in quella meramente difensiva (come Hateboer o Ansaldi). Quest’ultima però rimane solo un’ipotesi che sarà valutata la prossima estate.

Ultima notazione per una miglioria tecnica all’algoritmo che permetterà anche di gestire le combinazioni di ruoli Dd/Dc/E e Ds/Dc/E che nell’ultimo biennio avevamo dovuto escludere. Ne beneficeranno calciatori come ad esempio Criscito o Stryger Larsen.

Il modificatore di difesa Mantra: Richiesto da molti, probabilmente arriverà un modificatore di difesa ad hoc anche per il sistema Mantra. Sarà molto semplice e basato sui voti dei 5 calciatori difensivi presenti in ogni schema (quindi anche di E ed M). Sarà ovviamente opzionale ma, nel caso vogliate usarlo, alternativo al modificatore di rendimento. L’uso di entrambi infatti avrebbe delle sovrapposizione logiche che è bene evitare.

Chiosa finale con le parole di Fulvio Gennari, papà sin dagli albori del progetto Mantra e dei suoi successivi sviluppi: “Sono decisamente contento del livello qualitativo a cui abbiamo portato il gioco in quest’ultimo triennio. Certo, qualche volta mi son dovuto mordere la lingua nel non poter argomentare a dovere tutti i perché delle scelte fatte negli scorsi anni ma, benché sapessimo bene sin dall’inizio quale fosse il risultato finale desiderato, era necessario fare le cose progressivamente. L’unica cosa che un po’ mi spiace è che all’esterno non si possa comprendere fino in fondo quanto sia complesso l’algoritmo che gestisce l’intero mondo Mantra, con in primis le sostituzioni: abbiamo 114 configurazioni possibili nei moduli che diventano svariate migliaia aggiungendo le soluzioni adattate con malus, 34 possibili combinazioni di ruoli di calciatori, 3 diverse modalità di sostituzioni e una serie di vincoli e paletti regolamentari. Nonostante questo enorme numero di variabili, il sistema riesce sempre a gestire ogni situazione trovando la soluzione ottimale e rispondente ai parametri impostati. Un vanto anche personale se mi è consentito, ma voglio rimarcare che tutto ciò non sarebbe realtà senza lo straordinario lavoro dell’intero staff tecnico di Fantagazzetta a capo del quale c’è Luigi Cutolo, socio co-fondatore dell’azienda e “gran maestro” della nostra piattaforma leghe, che alla fine riesce sempre a tradurre in codice ogni mia elucubrazione o architettura logica di progetto. In ogni caso se anche siamo ormai vicini al traguardo che ci eravamo prefissi, siamo già in attesa dell’input giusto per nuove migliorie future; d’altronde Mantra è nato per essere un sistema dinamico in perenne evoluzione ed a braccetto con gli sviluppi e le tendenze del calcio giocato”.

FG Staff