Il bilancio dell'anno concluso e la sfida per il prossimo, con gli Europei e il difficile compito di tagliare un gruppo ampio che per sua scelta è stato quanto più possibile esteso durante la sua gestione: in una lettera a Famiglia Cristiana il ct azzurro Roberto Mancini ha raccontato l'attualità della Nazionale e le sensazioni alla fine di questo complicato 2020. 

Mancini: "L'Italia ha trovato identità"

"Il mio auspicio per il mio mondo rientra in questo auspicio più grande: vorrei tanto vedere lo sport tornare al suo ruolo di socializzazione e divertimento. Sogno di veder tornare a giocare a calcio senza timori i bambini, i ragazzi, i dilettanti che sono comunque quelli che stanno soffrendo e perdendo di più in questo momento. La nostra per fortuna è un'Italia che ha trovato un'identità abbastanza rapidamente, l'avere questo tempo forzato in più ci ha dato la possibilità di dare spazio ad altri giovani che hanno dimostrato di meritare la maglia azzurra, di essere giocatori di valore assoluto che possono crescere e darci una mano". 

Italia, gruppo allargato vantaggio per il Mondiale

"In questi mesi il nostro gruppo si è allargato, da 23-25 che eravamo prima dell'Europeo, adesso siamo 35-40, questo potrebbe essere un vantaggio in vista del Mondiale 2022. Anche se nell'immediato, così facendo, mi sono creato il problema di riportarli a 23 in vista dell'Europeo: questo nella solitudine del ruolo del Commissario tecnico è il momento più difficile, sono stato giocatore, so bene quanto si soffre a stare in panchina o a non venire convocati. Per me sarà di sicuro il momento più difficile, ma è un lavoro che qualcuno deve fare".

Roberto Mancini (Getty Images)
Roberto Mancini (Getty Images)