La formula di questo Europeo Under 21 impone di vincere sin dalla prima partita, pena la riduzione drastica delle possibilità di qualificazione. L'Italia di Gigi Di Biagio vede streghe e fantasmi per trenta minuti contro una Spagna dominante prima di cambiare marcia e trionfare a braccia alzate. MVP Federico Chiesa, autore di una doppietta e uomo di punta di una squadra che non brilla per qualità di gioco ma ha enormi attributi, grande testardaggine e tanto tanto tanto talento individuale.

Il Dall'Ara ribolle di passione sin dall'inno di Mameli cantato a squarciagola dai quasi 27mila presenti. Di Biagio sceglie il 4-3-3 con Zaniolo davanti insieme a Chiesa e Kean, dietro c'è Bonifazi accanto a Mancini; la Spagna conferma il 4-1-4-1 con Mayoral riferimento centrale.

La gara inizia a ritmi bassi, Zaniolo si sposta presto trequartista centrale per mettere pressione a Zubeldia. La Spagna piano piano prende il controllo delle operazioni e al 9' passa: Dani Ceballos prende palla da sinistra, si accentra liberandosi di Barella e fa partire un destro a giro sul quale Meret non può nulla. Passano 4 minuti e ancora Ceballos semina il panico in area servendo Oyarzabal libero sul secondo palo: provvidenziale il recupero di Calabresi. Fatichiamo a reagire con il nostro centrocampo in balia di quello spagnolo dove Ceballos fa quello che vuole e Fabian Ruiz è ovunque. Di Biagio sposta Zaniolo cercando la soluzione migliore e quando il romanista torna a destra la squadra ne beneficia in pieno. Al 31' primo tiro dell'Italia con capitan Mandragora, che però non inquadra lo specchio della porta. È comunque la sveglia che ci serviva per entrare in partita tanto che al 36' arriva il pareggio firmato Federico Chiesa che aggancia meravigliosamente un lancio di Barella, punta Aguirregabiria, lo salta e quasi dal fondo beffa Simòn in uscita. Un colpo al volto subito da Zaniolo - su un'uscita dello stesso Simòn - mette ko l'azzurro, costretto a lasciare il campo sostituito dal beniamino di casa Orsolini con l'Italia che passa definitivamente al 4-3-3. L'ultima azione degna di nota del primo tempo è un sinistro di Dimarco parato in due tempi dal portiere iberico.

All'uscita degli spogliatoi il ct spagnolo De La Fuente inserisce Merino al posto di un acciaccato Fabian Ruiz. Prima chance per Chiesa che da sinistra questa volta si accentra cercando il secondo palo: palla fuori di poco. L'Italia pressa più alta rispetto alla prima frazione di gioco ma la Spagna trova presto le contromisure: al 10' bella combinazione che porta Soler alla conclusione, attento Meret che respinge in angolo. Mentre la Spagna costruisce un paio di pericoli ma senza impensierire nuovamente Meret al 15' Di Biagio si gioca la carta Cutrone al posto di Kean. Ed è proprio l'attaccante del Milan che, servito da Orsolini, mette in crisi la difesa ospite: sulla palla vagante si avventa per primo Chiesa che buca ancora Simòn per il raddoppio azzurro. L'immediata reazione spagnola è un'altra palla vagante in area con Dimarco che anticipa all'ultimo Soler. Con il vantaggio gli azzurrini abbassano il baricentro lasciando il pallino del gioco agli avversari e cercando di ripartire in contropiede. Pur con qualche affanno il reparto difensivo regge mentre davanti pecchiamo di imprecisione al momento di servire gli attaccanti. Non al 36' quando Orsolini mette in mezzo un pallone sul quale Lorenzo Pellegrini non arriva perché ostacolato da Soler: dopo il VAR il direttore di gara fischia il rigore che lo stesso Pellegrini trasforma. Siamo avanti 3-1 e ripensando a come la Spagna aveva dominato per mezz'ora è quasi da non credere. Le Furie Rosse non ne hanno più, l'Italia controlla e porta a casa una vittoria di prestigio e di valore. Il nostro Europeo non poteva iniziare meglio.