Mattia De Sciglio ha sfoderato una grande prestazione contro la Spagna e sarà confermato domani sera da Antonio Conte contro la Germania. Sembra essere alle spalle, ormai, il periodo difficile per l'esterno difensivo che dopo le prime partite era stato designato come l'erede di Maldini. Ed il suo mental coach, Stefano Tirelli, spiega il lavoro che ha fatto con il calciatore rossonero in un'intervista rilasciata alla Gds: "Abbiamo cominciato a lavorare, un paio di sedute a settimana. Siamo andati alla scoperta delle potenzialità motivazionali e abbiamo sbloccato i livelli energetici del sistema dei meridiani della medicina cinese. Il nostro corpo è come il mare ed è attraversato da varie correnti, quelle di De Sciglio erano bloccate. Le abbiamo riattivate con digito-pressioni sugli arti, piedi, gambe e braccia: la stessa tecnica dell’agopuntura, ma con le dita, senza aghi. Abbiamo liberato i canali energetici di Mattia, gli abbiamo restituito le correnti. Noi non abbiamo soltanto muscoli, ossa e vene, esistono anche i canali energetici. Al nostro primo incontro Mattia aveva gli occhi spenti. Non era depresso, ma a un passo dalla depressione sì. Soffriva per le critiche dei tifosi e della stampa, era tormentato dagli infortuni. Si sentiva in colpa se usciva la sera per una pizza con la fidanzata. Suo padre Luca mi disse: A noi genitori il Mattia calciatore interessa relativamente. A noi preme il Mattia figlio, gli restituisca il sorriso e saremo contenti".

I RISULTATI - "Ho capito che Mattia ce l’aveva fatta quando l’ho visto lottare per rimanere in campo a Verona, nonostante la ferita al volto. Sanguinava, sentiva dolore, non voleva uscire, poi lo hanno sostituito. Quando l’ho incontrato, gli ho detto: La cicatrice ti fa più uomo, dimostra come sia nato un nuovo Mattia. Da Verona ha ripreso a essere la persona e il giocatore che era. A me, come ai genitori, interessava che Mattia ritornasse se stesso, e oggi possiamo dirlo. Mattia è di nuovo felice”.