Torna a parlare, dopo un'estate movimentata, ed alle porte della sfida alla Spagna in cui tornerà protagonista, Marco Verratti. Così il fantasista al Giornale.
NEYMAR AL PSG - "Con lui abbiamo qualche possibilità in più. A Parigi c'è un grande progetto, lui è venuto per portare la Champions a una città. Sì, vogliamo arrivare il più lontano possibile. Dani Alves me ne aveva parlato, ma io francamente ero scettico, non ci credevo. Invece poi Neymar ha scelto Parigi per riportarla in cima all'Europa".
RUOLO - "Francamente non lo so. A Parigi spesso inizio come metodista e finisco dietro gli attaccanti, c'è più libertà tattica. Mentre in Nazionale ognuno ha i propri compiti e devo rispettarli. Non ho capito se giocherò e dove giocherò. Prometto solo che darò il meglio di me, sono pronto. Sono molto felice che Ventura punti molto su di me".
IL BARCELLONA - "In Francia sui giornali la verità sembra non contare. Ogni mattina mi svegliavo e c'era una falsità. Poi ho parlato con la dirigenza del Paris Saint Germain e ho avuto tutto chiaro. Sto bene a Parigi anche se non so se rimarrò per tutta la carriera. Sono felice di far parte di questo grande progetto di calcio. Da piccolo adoravo Xavi e ritengo Iniesta un calciatore formidabile. La remuntada del Barcellona? Quell'esperienza non è stata delle migliori".
Così, invece, lo stesso centrocampista a La Stampa.
ESTATE TRAVAGLIATA - "Si è parlato tanto, anche troppo, certe cose mi hanno dato fastidio. Comunque, ho superato tutto. Dopo un chiarimento con la società ho deciso di restare e sono felice. Abbiamo tutti grandi ambizioni, vogliamo arrivare il più lontano possibile in Europa. E con Neymar possiamo provarci davvero".
SPAGNA-ITALIA - "Andremo a Madrid senza paura: Sabato non abbiamo nulla da perdere, c'è un solo risultato per noi: dobbiamo vincere per forza. Battiamo la Spagna, poi mi dedico a Neymar. Sabato abbiamo un solo risultato? Meglio così: concentrati senza nulla da perdere. Al Psg felice di far parte di un grande progetto. E sto bene dove sto".
Così al Corriere.
PERMANENZA PARIGINA - "Sono felice di far parte di un grande progetto. Con il Psg c’erano state delle incomprensioni, cose che non avevo capito. Ma ora è tutto risolto. Non so se resterò per tutta la vita, perché nel calcio non si può mai dire, ma sto bene dove sono. Neymar è un gran colpo. Non credevo che sarebbe venuto. All’inizio ero scettico, Dani Alves invece mi ha parlato di questa possibilità. Non era facile lasciare il Barça e gente come Messi e Suarez. Eppure Neymar lo ha fatto: è un fenomeno, che si è messo in testa di portare Parigi al vertice del calcio europeo. Adesso niente è vietato e possiamo vincere la Champions. In attacco c’è la folla. Faccio un nome: Draxler. È fortissimo, ma rischia di partire dalla panchina".
PASSAGGIO A RAIOLA - "Donato era il mio migliore amico e lo è ancora. Però il lavoro è un’altra cosa. Sono dispiaciuto, ma l’ho dovuto fare".