Ancora il suo gol all'ultimo respiro a firmare la prima vittoria del Cagliari in Serie A, dopo la rete al San Nicola che a giugno contro il Bari nel recupero aveva permesso ai sardi di tornare in massima serie: sempre la firma di Leonardo Pavoletti, che a Radio-TV Serie A racconta la soddisfazione per quello che sembra diventato un suo marchio di fabbrica.

Pavoletti e il gol allo scadere

"I gol nel recupero? Si racchiude tutto nell'amore per Cagliari. Era giusto subito tornare in Serie A e ieri per chiudere un po' il cerchio, sembrava che la prima vittoria in Serie A aspettasse di nuovo me. Ad inizio partita ero fiducioso di vincere, poi quando mi sono ritrovato in campo sul 3-2 mi sono detto che avrei dovuto metterci lo zampino. Sono quelle partite che possono dare il la ad una stagione diversa, ci mancava ritrovare queste sensazioni belle di cuore, di voglia, di caparbietà, è stata una vittoria cercata e voluta da tutti".

Pavoletti al Cagliari tra presente e futuro

"Sono all'ultimo anno di contratto e, se dovesse essere l'ultimo, il mio sogno sarebbe fare di tutto per far salvare il Cagliari e lasciare nel migliore dei modi. Stare qui è un regalo ogni giorno, il minimo che posso fare è dare il mio contributo con i gol e con la mia presenza nello spogliatoio, c'è tanto valore umano nella nostra squadra, un allenatore che non ha bisogno che lo presento io e un ambiente serio, non sarà facile ma possiamo farcela. Io vorrei sempre giocare, dico la verità, ma come faccio a dire al mister cosa fare che le indovina tutte? Mi faccio degli esami di coscienza, ad inizio stagione non ero in formissima, di solito il mio vero campionato parte ad ottobre, quindi sono in linea. Non mi sento ancora finito, credo di poter dare ancora qualcosa. La specialità dei colpi di testa? E pensate che ora salto con un ginocchio in meno... Non è mai quanto salti in alto, ma è il tempo e il modo a fare la differenza. Forse gli anni di tennis mi hanno insegnato la scelta di tempo".