Ad Inter-Roma da ex, anche se probabilmente, almeno all'inizio, dalla panchina. Si avvicina la super-sfida di San Siro, ed Adem Ljajic, intervistato dal CdS, ha parlaot delle sensazioni della vigilia. Queste le sue parole, anche sul possibile riscatto a fine anno da parte dei nerazzurri del suo cartellino. 

 

RISCATTO A GIUGNO? - "Non penso tanto al futuro. Sono qua perché mi volevano Mancini e l’Inter, una delle squadre più forti al mondo. Al termine del campionato vedremo quello che succederà".

 

RAPPORTO CON MANCINI - "E’ stato un campione e da noi attaccanti si aspetta che facciamo la differenza come faceva lui. Spero di accontentarlo".

 

QUELLA VOGLIA MATTA DI NUTELLA - "Come va adesso? Ne mangio meno".

TOTTI - "Ci lega un grande rapporto perché Francesco è prima di tutto una persona fantastica. Sono felice di aver giocato con lui: come calciatore non si può discutere perché è il più forte italiano che ho visto".

I BOMBARDAMENTI IN SERBIA - "Impossibile dimenticarli... Avevo 7 anni e alla fine della giornata, quando tornavo dall’allenamento, si sentivano fortissime le sirene che ci avvertivano dell’arrivo degli aerei americani. Li vedevo lassù in cielo, piccoli piccoli, poi le esplosioni... Mi ricordo che scappavamo a casa per non prendere una bomba in testa. E’ stato un periodo difficile per la Serbia, ma per fortuna è passato".