Con l'addio a Stefano Mauri, uno dei tanti compiti di Pioli, oltre al dover sopperire ad un assenza tecnico-tattica pesante, era quello di indicare un nuovo capitano per la sua Lazio. La scelta, a dispetto delle attese, ha sorpreso un po' tutti: sarà Lucas Biglia a portare la fascia biancoceleste, raccogliendo così un'eredità pesante come quella di uno dei giocatori più rappresentativi della storia del club.
Allenatore in campo, rispettato dai compagni e leader non soltanto con i piedi: la scelta di Biglia sotto questi aspetti è insindacabile, se non fosse per il fatto che per anzianità nel club e come riconoscimento dopo 3 anni e mezzo in biancoceleste, il ruolo di capitano se lo aspettava Antonio Candreva. Che non ha preso bene la scelta di Pioli, rifiutando anche il ruolo di vice.
Al CdS, il suo agente, Federico Pastorello, si è così espresso sull'attuale situazione: "Considerando il percorso di Antonio, pensavo meritasse un riconoscimento e considerazione diversa da parte dell’allenatore. C’è rimasto male. Non è mancanza di rispetto nei confronti di Biglia e dei compagni. Credo che il capitano non sia solo una questione di spogliatoio, ma identifica e rappresenta una città, una tifoseria. Come rappresentatività, ha dimostrato abbastanza in questi tre anni e mezzo. Pioli ha scelto in altro modo, Candreva ci teneva, continuerà il suo percorso come ha sempre fatto, ma certo non possiamo nascondere ci sia una profonda delusione".
"Tengo conto che ogni estate ci sono quattro o cinque club che chiedono Candreva, anche un’importante società già iscritta alla Champions, ma neppure è stato fissato un appuntamento".