Pierpaolo Marino, Responsabile dell'Area Tecnica in casa Udinese, ha così parlato sulle modalità scelte dal Governo per la ripresa del campionato di Serie A nel corso della puntata speciale di Udinese Tonight: "Non direi che ci sono stati litigi. Inter e Juventus hanno manifestato dei dubbi in merito alla decisione di disputare prima la Coppa Italia. Successivamente i vertici della Lega hanno chiarito che il governo ha preteso che si giocasse prima la Coppa per avere un’ulteriore settimana a disposizione prima che inizino i turni di campionato. Evidentemente il governo stesso teme un’eventuale ripresa dei contagi e si tratta di una pretesa non negoziabile.

Dal canto, nostro siamo soddisfatti di questa decisione perché, come era negli auspici del Presidente Pozzo e del sottoscritto, il pericolo degli infortuni viene diminuito da questi ulteriori 10 giorni a disposizione per la preparazione fisica. Dopo di che si giocherà ogni tre giorni e sarà una situazione particolare, noi però cerchiamo di prepararci al meglio per affrontare questa particolare sfida di disputare un terzo di campionato in poco più di un mese. In 10 mesi ci troveremo a disputare un campionato e un terzo, una cosa mai accaduta nella storia del calcio. 

Tuttavia, sul tavolo rimangono diverse problematiche. Per esempio, ad oggi non è ancora chiaro come si cristallizzerebbe la classifica nel caso in cui una delle squadre finisse in isolamento e non ci fosse più tempo per terminare il campionato senza rinviare ulteriormente il prossimo. Questo è sicuramente un fattore che andrà stabilito nel più breve tempio possibile. 

C’è poi anche l’incognita del mercato, anche e soprattutto perché attualmente in Serie A ci sono 92 calciatori in svincolo e bisogna vedere in che maniera le società vorranno gestire la situazione. Occorrerà anche vedere se le società e i calciatori accetteranno quella che è la proposta di prolungare i contratti di ulteriori due mesi. Tuttavia, le situazioni dei calciatori in scadenza con le rispettive squadre non sempre sono idilliache e un’ulteriore permanenza nella stessa squadra, senza avere certezza contrattuale per il futuro, può esporre lo stesso calciatore ad infortuni che possono pregiudicare il mercato".