l prossimo mese di luglio il fondo Elliott compirà due anni di gestione al Milan. Quasi due stagioni costellate da tante problematiche soprattutto di natura economica, per come il fondo americano abbia ereditato il club, ma anche sotto l’aspetto sportivo, essendo il Milan da anni fuori dalla Champions League e dalle zone alte della classifica italiana.

La famiglia Singer ha investito quasi 600 milioni tra la spesa iniziale per rilevare il club dai cinesi e i continui aumenti di capitale per ripianare le perdite, a cui vanno sommati i soldi spesi nelle quattro campagne di calciomercato condotte nelle rispettive sessioni estive e invernali. Dunque i Singer in questi mesi hanno ridato stabilità e solidità finanziaria al Milan (il fondo gestisce asset in tutto il mondo per quasi 40 miliardi di dollari), e hanno provato a mettere ordine nel disastrato bilancio avuto in eredità dalle gestioni passate. Un’opera necessaria per rimettere in piedi il Milan, come riportato dal Corriere dello Sport, che testimonia l’intenzione del gruppo americano di restare nel mondo rossonero e non passare la mano a breve termine.

Milan, Elliott conferma: non ci sarà nessuna cessione del club


E’ una sorta di sfida personale quella di riportare il club ai fasti di un tempo e questi primi due anni complicati non lo hanno fatto disamorare. Elliott vorrebbe mettere ancora più capitali sul mercato ma ha le mani legate dalle regole rigide del Fair Play Finanziario, e senza introiti dagli sponsor o dai diritti televisivi, il Milan potrà spendere poco altrimenti rischierebbe di aggravare il rosso in bilancio. L’ultimo esercizio si era chiuso con un passivo di 146 milioni e per abbattere i costi la società dovrà abbassare il monte ingaggi e puntare sulle plusvalenze. Un modello competitivo ma sostenibile.

L’impegno di Elliott ci sarà anche nei prossimi mesi quando si comincerà ad allestire la squadra per la prossima stagione. Il budget sarà limitato a causa del FPF ma dovranno avere un ruolo chiave i talent scout del Milan nel pescare giocatori bravi e a prezzi contenuti. 

Le operazioni Bennacer e Hernandez sono i modelli da tenere come esempio, senza disdegnare affari con giocatori più maturi che possono migliorare lo spogliatoio sotto il profilo dell’esperienza. Il fondo americano inoltre ha smentito più volte la cessione del club, non essendoci al momento trattative imminenti. 

Inoltre la situazione di emergenza internazionale dovuta al Coronavirus cristallizza ancor di più la posizione del fondo, per mancanza di compratori all’orizzonte pronti a investire più di un miliardo di euro nel club. Nei prossimi giorni ci saranno altri incontri con il comune di Milano per la realizzazione del nuovo impianto sportivo, altro asset su cui Elliott vorrebbe investire.